Come arrivare
alla loc. S.Nicola - Stallone - F.na S. Giovanni - Costa degli asini:
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Da Frosinone: S.S nr.155 per Fiuggi -
bivio per Veroli - direzione Prato di Campoli - giunti in località
S. Maria Amaseno seguire le indicazioni per la Certosa di Trisulti -
poco prima di S. Nicola (fraz. di Collepardo) in loc. "Stallone",
svoltare a destra (strada sterrata) per f.na S. Giovanni.
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Da Fiuggi: S.S nr. 155 per Frosinone -
bivio per Collepardo
- Certosa di Trisulti - Ponte dei Santi - poco dopo S. Nicola (fraz. di
Collepardo) in direz. Veroli, località "stallone",svoltare a sinistra
(strada sterrata) per f.na S. Giovanni.
Qualche distanza:
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Certosa
di Trisulti - "Stallone": Km. 6
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"Stallone" - f.na San Giovanni: Km. 7,5
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F.na
San Giovanni - "radura": Km. 1,6
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"Radura" - inizio sentiero: Km. 0.2
N.B.: Alcune
delle immagini sottostanti, quelle più significative, sono "cliccabili" a
dimensioni maggiori.
Bella e piacevole passeggiata
nel cuore dei Monti Ernici.
L'itinerario descritto in questa relazione coincide con il percorso
dell'ormai decennale manifestazione "Tutti a Pratelle", organizzata la
terza domenica di luglio di ogni anno dall' "Associazione Amici di
Pratelle" di Alatri a testimonianza del forte legame tra la
cittadinanza di Alatri e la sua "isola montana". "Le Pratelle", infatti,
l'ampio territorio montano racchiuso tra i monti Bello, Ginepro,
Cappello, Brecciaro, Passeggio e Fragara è territorio del Comune
di Alatri pur non confinandone direttamente!!!.
Raggiunta San Nicola ed individuata la località "stallone"
identificabile per la presenza di un grosso ed isolato casolare (vedi
il fotoalbum) di proprietà della Certosa di Trisulti, si
prosegue per la strada sterrata fino al fontanile S. Giovanni. (foto a
destra). Ricordo, però, che l'accesso veicolare su questa strada è
consentito unicamente ai residenti di Alatri e Collepardo. A piedi, per raggiungere |
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sentiero C.A.I. nr. 40 (bandierine rosso-giallo-rosso)
occorre circa 1 ora. Riempite le borracce della piacevolissima acqua
si prosegue sulla strada. Superate le vasche del vecchio fontanile ed
ignorato l'inizio del sentiero classico C.A.I. nr. 40, (a destra di un
tornate - nel primo brevissimo tratto su strada sterrata) dopo circa
1,6 Km. si arriva alla radura della foto a sinistra. |
E' importante individuarla proprio in
considerazione della facilità con la quale potrebbe sfuggirci l'inizio |
del sentiero! A facilitarci il compito, ad ogni buon conto, la recente
installazione di una croce (foto) orientata a valle sul dosso che la precede di poche decine di metri. Dalla radura altri duecento metri per
l'imbocco del sentiero. Attenzione, come già accennato in precedenza,
percorrendo magari in compagnia la carrareccia, può sfuggirci
l'imbocco del sentiero. Spero di facilitare il
compito dell'escursionista |
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con la foto a in basso.
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Da segnalare, inoltre, l'ormai
"stabile" presenza del cerchio |
di sassi al centro della della piccolissima radura
all'inizio del sentiero.
Finalmente lasciamo la strada. Per una singolarissima segnaletica
che vede alternarsi segnavia gialli ed immaginine della Madonnina
di Pratelle, imbocchiamo lo spettacolare
sentiero |
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totalmente immersi nella maestosità
della faggeta. Non finirò mai di meravigliarmi, di subire il
fascino del |
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bosco di faggi. Questo,
quello di Prato di Campoli,
quello della Valle dell'Inferno... boschi meravigliosi senza
uguali....belli in tutte le stagioni.... Ed ora, poi, è
l'autunno, con le sue mille sfumature calde...con i suoi mille
colori...
Un quarto d'ora
circa di cammino
ed il sentiero svolta
decisamente a destra (attenzione a
non andare dritti!) per la
brevissima "salita Tabora". Tabora
è il soprannome di
un falegname di Alatri, organizzatore, tra
gli altri, del "Tutti a Pratelle"
di cui accennavo all'inizio.
Quasi al culmine
della ripida "salita Tabora"
un maestoso |
e secolare
tasso cerca caparbiamente
il suo |
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spazio tra i
faggi ( foto in alto a sinistra). Un paio di minuti
ed attraversato |
"il fosso" il
sentiero ritrova i segnavia C.A.I., le classiche bandierine
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rosso - giallo - rosso
ormai sbiadite dal tempo
dello "storico" sentiero |
nr. 40. Poco più di 10
min. per raggiungere un "sinistro"
inghiottitoio (lungo il |
sentiero alla nostra sinistra
- foto a destra). Mio figlio mi tempesta di domande. |
Cos'è, quanto è
profondo, dove esce l'acqua che raccoglie.... Uhmmm... non |
so quanto le
sue domande siano dovute
alla curiosità piuttosto che al |
desiderio di riposarsi!!!
Un altro quarto d'ora di cammino ca. per
arrivare alla fine della faggeta e |
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liberare finalmente lo sguardo. Durante il meritato riposo non
lasciatevi però sfuggire una testimonianza storica ormai destinata
purtroppo a sparire nel tempo. Osservando attentamente in
fondo al fosso noterete degli strani muretti a secco (foto a
sinistra). Servivano ai vecchi pastori per raccogliere e
compattare la neve che, coperta dalle foglie e dalla terra,
assicurava l'acqua per il bestiame anche nei mesi estivi!!!
Dal termine del bosco il sentiero prosegue dritto come indicato
nella foto in basso dalla linea tratteggiata rossa, aggira il
colle davanti a noi per poi guadagnare finalmente la cresta
Monte Bello - Monte Ginepro nei pressi del |
cippo di confine in tra Lazio ed Abruzzo .....
Uhmmm..., troppo lungo ed in alcuni punti
decisamente |
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Passa con il mouse sull'immagine per vedere i percorsi dall'alto |
poco evidente .....Io vi consiglio un'alternativa lasciandovi la
possibilità di scegliere di percorrerlo magari al ritorno dopo aver
visto dall'alto tutta la zona....Il mio suggerimento (ed è il percorso
che seguo ogni volta) è quello di "attaccare" direttamente la salita
verso la madonnina come indicato nella foto in giallo. Il tempo di
percorrenza non è lungo. Varia dai 20 ai 30 min. in base al "passo" di
ciascuno.... ma che dire dello splendido
panorama sulle "Pratelle" che si svela
progressivamente ad ogni "ripresa di |
fiato"... Finalmente nei
tempi previsti si raggiunge la Madonnina. Sento un'esclamazione di
meraviglia.... Colgo nell'espressione di Simone quello stupore
di chi, dopo aver camminato nel fitto del bosco e vedersi
limitato nello vista dai monti circostanti, giunge per la prima volta
alla Madonnina di Pratelle dove lo sguardo spazia a 360
gradi su un panorama fantastico che va dal Lazio all' Abruzzo passando
per le creste degli Ernci occidentali ed il M. Viglio... |
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...La stessa straordinaria
sensazione che provai io per la
prima volta e che mai mi abbandonerà... |
Davvero desuete da questo punto di osservazione le sagome dei Monti Ernici
occidentali. Totalmente diversi da come siamo abitati a
vederli: la Rotonaria, la Monna,
la lunga cresta Fanfilli - Monte
|
Crepacuore... Al termine della giusta sosta chiedo a Simone se voglia
vedere un panorama ancora più bello. Non trovo tanta resistenza ed in
meno di un quarto d'ora eccoci ai 2004 metri di Monte Ginepro...Fantastico
il colpo d'occhio sulla Valle Roveto e sulle principali vette del'Abruzzo.
Rendinara sembra lì a portata di mano.... Monte Velino, i Monti della
Laga, il Gran Sasso, la Majella.. la veste autunnale
dell'ampio Vallone del |
Rio che da Rendinara porta a Monte Pratillo e quindi a Pizzo
Deta,
l'anfiteatro delle Pratelle racchiuso dai Monti Passeggio (2064m) e
Fragara (2005 m.),..... Impiego tempo ad indicare a Simone paesi e
montagne... curiosità sempre alla ricerca di altre
informazioni....
Dopo aver contribuito alla "piramide" di sassi sulla vetta del
Ginepro ci incamminiamo sulla via del ritorno. Percorrendo questa
volta il sentiero C.A.I., impieghiamo poco più di 20 min.
per arrivare alla fine del bosco, altri 20 min. ca. per la deviazione dal sent. C.A.I. nr. 40 ed infine 15 min. ca. per arrivare alla strada.
Da considerare, ad ogni
buon conto, e davvero vivamente consigliata vista la brevità
dell'escursione, la |
seguente alternativa: dalla Madonnina di Pratelle, poco dopo il
cippo di confine in cemento (Lazio - Abruzzo) si incontra un
evidentissimo sentiero che conduce, in circa 5 min. alla "Lota",
(Coord. G.P.S. - dati rilevati, toll. +/- 5 m.:
altezza 1891 m. ; N 41° 48' 58,6'' ; E 13° 27'
38,4'') la croce di Rendinara. A dire il vero, purtroppo,
della croce è rimasto soltanto l'asse verticale ma da qui,
Rendinara, sembra davvero a portata di mano... |
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Proseguendo sullo spartiacque, per le bandierine
bianco/rosso del Sentiero Italia, in un
quarto d'ora circa si raggiunge la vetta del Monte Ginepro.
Un'altra manciata di minuti per la vetta del Monte Cappello
(proseguendo sulla cresta del Ginepro), punto privilegiato
per l'osservazione del sottostante Vallone de Rio, per poi
riprendere la via del ritorno come sopra descritto.
Nell'estate 2007 la madonnina ha subito un deprecabile
atto vandalico
ed è stata sostituita da quella attuale nell'estate 2008 |
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Vedi anche l'altro itinerario
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Riferimenti cartografici:
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