Come
arrivare alla loc. S.Nicola - Stallone - F.na S. Giovanni - Costa degli asini:
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Da Frosinone:
S.S nr.155 per Fiuggi - bivio per Veroli - direzione Prato di
Campoli - giunti in località S. Maria Amaseno seguire le indicazioni per la
Certosa di Trisulti - poco prima di S. Nicola (fraz. di Collepardo) in loc.
"Stallone", svoltare a destra (strada sterrata) per f.na S.
Giovanni.
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Da Fiuggi:
S.S nr. 155 per Frosinone - bivio per Collepardo -
Certosa di Trisulti - Ponte dei Santi - poco dopo S. Nicola (fraz. di
Collepardo) in direz. Veroli, località "stallone",svoltare a
sinistra (strada sterrata) per f.na S. Giovanni.
Bella e piacevole passeggiata
nel
cuore dei Monti Ernici.
Il sentiero (Costa degli asini -
Valle Marchetta - Croce di Rendinara - M. Ginepro), inusuale e non
segnato, risulta
facilmente individuabile e ben evidente.
Raggiunta
San Nicola ed individuata la località "stallone" identificabile per
la presenza di un grosso ed isolato casolare di proprietà della Certosa di
Trisulti, si prosegue per la strada sterrata fino al fontanile S. Giovanni.
(foto a
destra) Ricordo,
però, che l'accesso veicolare su questa strada è consentito unicamente ai
residenti di Alatri e Collepardo. A
piedi, per raggiungere F.na S. Giovanni da S. Nicola, dalla
chiesa intitolata alla Madonna del |
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Sacchetto,percorrendo il sentiero C.A.I. nr.
40 (bandierine rosso-giallo-rosso) occorre circa 1 ora. Riempite
le borracce della piacevolissima acqua si prosegue sulla strada, superando le vasche di un vecchio fontanile, per circa 2,3 Km. Per
i più previdenti consiglio il rifornimento di acqua al fontanile di San Nicola
posto qualche centinaio di metri dallo "stallone". Nei periodi
particolarmente aridi, infatti, comunque raramente, la fontana S. Giovanni
rimane priva di acqua. Ignorando
il ben più noto e segnato sentiero nr. 40 (tragitto di ritorno) ed un altro
segnalato con vernice gialla, si arriva alla "Costa degli Asini". ( A piedi circa 45
minuti da f. na S. Giovanni .) |
Il
sentiero, all'inizio per niente evidente, sale nel bosco fino a raggiungere, in
poco meno di dieci minuti, un tratto scoperto panoramico. E' questa la zona più
difficile da individuare. Soprattutto l'imbocco del sentiero (foto a dx), segnato da
incisioni sugli alberi, è di non facile localizzazione. Si tratta, infatti, di
individuare la radura nella foto. Questa è situata a
sinistra della |
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strada subito dopo una brevissima discesa, è relativamente ampia e
pianeggiante. ("Clicca" sull'immagine per ottenerne l'ingrandimento).
Spero, comunque, con l'ausilio delle
fotografie, di |
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aiutare l'escursionista
nell'arduo compito. Da qui in poi il sentiero è |
evidentissimo (foto a sinistra). Percorre una breve discesa e trascurando i
vari tracciati a destra ed a sinistra in circa 40 minuti arriva alla fine
del bosco. (foto a destra). Qui finisce
il |
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sentiero e lo sguardo limitato finora dal fitto del bosco spazia lontano
sull'ampia brughiera. Si sale costeggiando
alla nostra destra la linea |
d'impluvio (Valle Marchetta, foto
in basso a destra) fino alla sommità, lo spartiacque
che costituisce |
il
confine naturale tra le
regioni Lazio ed Abruzzo. (40 min. circa.) Il colpo d'occhio sulla Val Roveto è
eccezionale. La fatica per l'ultimo tratto di
salita, il più duro, svanisce di colpo. La sottostante Rendinara (foto in basso)
ed il "vallone del rio" sembrano talmente vicini da poter essere toccati
allungando semplicemente una mano! A
Nord il Velino e via via spostandosi verso Ovest m. Viglio, m. Ortara, la cresta m. Pozzotello
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m. Monna,
l'irriconoscibile Rotonaria , la Certosa di Trisulti, Collepardo .... |
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E'
incredibile dominando dall'alto la Val Roveto e la Valle del fiume Cosa
constatare quanto le rispettive popolazioni siano così vicine ma di fatto così
lontane! Proseguendo lungo lo
spartiacque in direzione m. Ginepro, in pochi minuti si arriva alla Croce di
Rendinara ("la lota" 1930 m; foto in basso.) Ottimo posto per riposarsi dalla fatica
e gustare il panorama circostante. Seguendo
lungo la cresta le bandierine del Sentiero Italia rosso-bianco-rosso
in circa |
15 minuti siamo sulla vetta di Monte Ginepro. Qui,
stranamente, a segnare il punto più alto non
c'è |
nulla. Soltanto un mucchietto di sassi che gli escursionisti di passaggio
rimpinguano di volta in volta.Lo
sguardo da quassù non ha limiti. Il panorama è semplicemente grandioso.
Guardando verso Est l'imponente cresta Monte Passeggio(2064) - Monte Fragara
(2005) appare in tutto il suo splendore. E che dire del sottostante
altopiano delle "pratelle"?! .I paesini dell'Abruzzo, il
vallone del Rio chiuso da Pizzo Deta (2040), il versante
laziale... Il paesaggio |
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precedentemente ammirato dalla Croce di Rendinara da questa posizione più
favorevole sembra ancora più bello. Si
rimarrebbe qui per ore ad osservare il panorama, a scoprire
particolari ed aspetti sempre nuovi. Per chi vuole, proseguendo
lungo la cresta in direzione Est, in circa 10 minuti si arriva |
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a monte Cappello(1981m.). A
malincuore dopo un'ultima occhiata lasciamo la vetta. Seguendo
il crinale in direzione Sud/Sud Ovest e superato il tracciato del sentiero
C.A.I. nr. 40 in poco più di 10 minuti si arriva alla bella "Madonnina di
pratelle" (foto a sx). Meta di frequenti escursioni, nel mese di Luglio vi si celebra la S.
Messa. Un ultimo sguardo al panorama per incamminarci sul sentiero di |
ritorno. Torniamo indietro verso la salita per m.
Ginepro, fino ad incontrare il tratto in
comune dei |
sentieri C.A.I. 40/46. Seguiamo il sentiero in direzione delle "pratelle"
per lasciarlo quasi immediatamente a favore della valletta sottostante.(foto a
dx). Il
sentiero nr. 40, infatti, oltre a percorrere un itinerario alquanto scomodo ed
insolito è quasi indistinguibile. Costeggiamo a sinistra la linea d' impluvio fino a riprendere il sentiero nr.
40 e l'inizio |
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della faggeta.( 25 min. ca. dalla Madonnina).
Da qui in poi il sentiero è evidente e ben segnalato dalle bandierine rosso - giallo - rosso. Immediatamente
sotto il fosso a destra del sentiero con un pò di attenzione si notano i muri a
secco che un tempo i pastori usavano per la raccolta e la conservazione della
neve. Allietati dal cinguettio degli
uccelli ed in particolare dal canto dei fringuelli, percorriamo il
sentiero sempre in discesa all'ombra dei faggi. Dopo
circa 30 minuti dall'inizio del bosco incontriamo dipinta su un albero
un'evidentissima freccia gialla che invita a seguire un sentiero segnato da
vernice dello stesso colore. Svoltate
per questa deviazione se avete raggiunto la "costa degli asini" con le
macchine ed in circa 20 minuti le raggiungerete. Altrimenti
proseguite dritto ed in poco meno di 20 minuti incontrerete una strada sterrata.
Imboccatela a destra e in pochi minuti troverete la strada sterrata principale. Finalmente
siamo arrivati!!! Proseguite a
sinistra sulla strada per raggiungere in poco tempo il fontanile S. Giovanni. |
Nell'estate 2007 la madonnina ha subito un deprecabile
atto vandalico
ed è stata sostituita da quella attuale nell'estate 2008
Vedi anche l'altro itinerario
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Riferimenti
cartografici:
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