Forum dei "Monti Ernici"

[Caterina]

Salve a tutti!

Dato che questa sezione viene utilizzata ampiamente per risolvere dubbi o far conoscere la realtà dei tempi passati, tra filastrocche, indovinelli e quant'altro la nostra fantasia ci suggerisce, ne approfitto per chiedervi un consulto su quest'oggetto che hanno regalato a mio padre:

è di legno massello, a mio parere dovrebbe essere noce, data la colorazione e soprattutto il peso specifico...

per le dimensioni regolatevi grazie al riferimento del metro che ho messo vicino...

in pratica sembra una pressa... ma è piccolina...

papà sostiene che sia banalmente un piega-bilgietti... ma apparteneva ad un ingegnere (se fosse stato di un tipografo sarebbe stata una versione plausibile ), che ne aveva addirittura due...



che ne dite?

[Joe]

Anche secondo me sicuramente è una pressa.



Mi da l'impressione, date le dimensioni,che possa servire a realizzare fogli di carta artigianale.

Realizzato l'impasto in cellulosa si stende all'interno dell'oggetto e si pressa per renderlo sottile ed omogeneo.

Si potrebbe anche iserire una specie di filigrana per rendere il foglio personalizzato.

Forse l'ingegnere anticamente lo usava cosi.

[Caterina]

ciao Joe,

che sia una pressa è quasi senza dubbio, ma la realizzazione di carta prevede anche una specie di "fiscoli", ossia tamponi, di materiale lanoso, poichè la pasta di cellulosa che serve a formare il foglio, altrimenti, non si staccherebbe dal supporto legnoso... e poi in genere si fa su un tampone curvo per far eliminare più velocemente e al meglio l'acqua (tutto ciò lo o perchè conosco un ingegnere della carta di Fabriano che ogni tanto incontro per le feste medievali e crea fogli di carta artigianali)...

inoltre per avere una forma bisognerebbe avere anche una specie di telaio per dare la forma precisa della pagina, che in questo caso però non entrerebbe all'interno della pressa perchè non ha spessore all'altezza dei cardini e quindi schiaccierebbe il foglio solo in parte (quella più vicina ai cardini, appunto)...



..insomma, se era una pressa per carte artigianali... manca sicuramente di qualche pezzo



si accettano altre interpretazioni!!!

[Francesco]

Davvero un gran bel rompicapo, Caterina....

Che sia una pressa, come detto, non sembrano esserci dubbi ma.. per che cosa? Boh.. Puoi vedere se riesci a risalire almeno al periodo?



Saluti,

Francesco

[Caterina]

ciao Francesco e benvenuto al rompicapo



beh, per quanto riguarda l'epoca, dovrebbe risalire all'incirca al primo cinquantennio del 1900..

[Amilcare]

E se fosse, come mi è stato suggerito da Giancarlo, un amico che presto sarà dei nostri e che dice di aver adoperato qualcosa di simile,



uno schiaccianoci?



Amilcare

[Caterina]

mmmm... i piatt sono lisci e perfettamente coincidenti in un piano...

se ci fossero le noci da schiacciare potrebbe verificarsi:

1- che le noci scivolino lateralmente

2- (e più probabile) ...si farebbe una bella poltiglia!!!



scherzi a parte, sarebbe molto più rovinato l'interno...

e per essere uno schiaccianoci è troppo "arzigogolato"... si farebbe di certo ptima con uno semplice... sembra che serva una gran forza data la leva sulla chiusura...



mesà che rimarrò (anzi, rimarremo) con un grande dubbio

[Francesco]

Provo ancora:

considerando le dimensioni, davvero ridotte (appena 30 cm per lato) potrebbe essere una pressa per piante/fiori da Erbario?

[Amilcare]

Per le noci, ho espresso gli stessi dubi.



Se la leva si agganciasse in qualche maniera, la soluzione di Francesco sarebbe accettabilissima.



Amilccare.

[Amilcare]

Invece no!



Tutte le presse che riguardano gli erbari, almeno tutte quelle che ho potito visionare su Internet, funzionano che lo stesso principio del torchio: una o più viti che stringendole, premono sempre più su una tavola.



Ho letto, però, che i botanici, prima dell'invenzione della fotografia, per corredare le loro descrizioni con le figure, le più esatte posibili, delle piante, le cospargevano di nerofumo, le sistemavano tra due fogli di carta da disegno ed infine, le pressavano tra due tavole.



Penso che anche senza nerofumo le piante lascerebbero la loro bella impronta; mon si potrebbero spiegare altrimenti i bei colori delle piante raffigurate nei vecchi erbari.



Che ne dite?



Amilcare.

[Caterina]

Salve a tutti e scusate l'assenza...

allora, in merito alle tue supposizioni, Amilcare, sono d'accordo con la tesi del nerofumo, ma per il resto..

la leva non ha bloccanti e quindi non può assolvere alla creazione della pressa da erbario e, infatti, anche tu hai riscontrato la forma dei torchi...

ancora oggi si usano i torchi per gli erbari (io me ne sono costruita uno per l'università, quando ho dovuto fare l'erbario per botanica forestale ed ambientale e anche per patologia forestale) e il principio è proprio quello del torchio (io ho usato due piatre di fòrmica dei banchi di scuola e ho fatto 6 buchi in cui ho inserito le viti con il bullone a farfalla, così potevo aumentare la pressione ogni volta che cambiavo i tamponi.).



infine ti avviso che il colore lasciato dalle piante sotto torchio sono solo poche "chiazze", peraltro senza granchè di colore definito, quindi..

chissà, potrebbe essere quella pressa per il nerofumo!?

[Francesco]

Mi arrendo....

sperando magari in una circostanza fortuita che possa aiutare a risolvere l'arcano....



Speranzosi saluti...

Francesco