Forum dei "Monti Ernici"

 FAQFAQ   CercaCerca   Lista utentiLista utenti   GruppiGruppi   RegistratiRegistrati 
 ProfiloProfilo   Messaggi privatiMessaggi privati   Log inLog in 
www.montiernici.it



centrale olio di palma

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum
Precedente :: Successivo  
Autore Messaggio
arrampicatoreasociale
Grande amico della montagna
Grande amico della montagna


Registrato: 21/10/10 07:02
Messaggi: 84
Residenza: (fr)

MessaggioInviato: Gio Gen 06, 2011 1:14 pm    Oggetto: centrale olio di palma Condividi su Facebook Rispondi citando

rilancio un thread sulla centrale visto che la precedente discussione in merito è andata persa. ecco alcune recenti e preoccupanti dichiarazioni:



MARCELLO PIGLIACELLI, AL CONTRARIO DI MAURIZIO STIRPE DICHIARAZIONI DISASTROSE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA VALLE DEL SACCO (ndr)

Il Messaggero Fr 24.12.10 p.42

di DENISE COMPAGNONE



È opinione comune che il rilancio, anche economico, debba passare per la riqualificazione della Valle del Sacco. Voi ci sarete?

“Se il percorso da intraprendere è credibile assolutamente sì”.

Dunque seguendo la linea disegnata da Kipar nel suo masterplan?

“Quella è una bella idea, ma la Ruhr è la Ruhr, qua siamo a Frosinone. La direzione da seguire comunque è la green economy: impianti fotovoltaici, eolico, biomasse. Abbiamo un accordo con la centrale ad olio di palma di Guarcino: potremmo produrre combustibile su tutte le zone riparali, da Morolo ad Isoletta e sarebbe il 30% dell’intera produzione della centrale. È l’unico prodotto ormai coltivabile su quei terreni. Aspettiamo ancora le autorizzazioni necessarie per partire”.



estratto tratto da



http://retuvasars.blogspot.com/2010/12/rassegna-stampa-retuvasa-24-271210-in.html

_________________
http://www.valledelsacco.eu -
http://montilepini.forumfree.it/ -
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Francesco
Site Admin
Site Admin


Registrato: 27/03/06 18:51
Messaggi: 6462
Residenza: Alatri

MessaggioInviato: Gio Gen 06, 2011 10:43 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ciao arrampicatoreasociale,



...Già, quell'argomento sulla centrale ad olio di Palma di Guarcino che riscosse davvero tanta partecipazione sui questo forum è uno dei tentissimi che purtroppo è andato irrimediabilmente perduto a causa del famigerato guasto.... Crying or Very sad

Di tutto quel clamore riomangono soltanto gli articoli di stampa che fortunatamente sono riuscito in parte a recuperare...



Grazie per questa nuova segnalazione, aiuta a capire il pensiero sull'argomento di quelli che contano.... a patto, però, per completezza di informazione, di leggere l'articolo e le altre interessantissime notizie direttamente al link indicato in calce al messaggio precedente... Wink



Saluti,

Francesco
Top
Profilo Invia messaggio privato  
arrampicatoreasociale
Grande amico della montagna
Grande amico della montagna


Registrato: 21/10/10 07:02
Messaggi: 84
Residenza: (fr)

MessaggioInviato: Mar Gen 25, 2011 10:02 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

ulteriore aggiornamento:

http://retuvasars.blogspot.com/2011/01/rassegna-stampa-retuvasa-250111-in.html

_________________
http://www.valledelsacco.eu -
http://montilepini.forumfree.it/ -
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Francesco
Site Admin
Site Admin


Registrato: 27/03/06 18:51
Messaggi: 6462
Residenza: Alatri

MessaggioInviato: Mer Gen 26, 2011 8:03 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

...Bel modo di cercare di risolvere i problemi di inquinamento della Valle del Sacco.... Immettendo una specie aliena!!! Una forma diversa e più subdola ma sempre di inquinamento si tratta!!!

Mah... Mad



Sconcertante, infine, leggere da dove arrivi l'olio per la centrale di Guarcino, addiruttura dalla Thailandia!!!...Lo credo bene che l’amministratore delegato della Beg di Guarcino, Massimo Giorgilli, sia favorevole ad un progetto così folle!



Non ho parole..

Il tutto poi condito con la beffa della scusa del rilancio della Valle del Sacco!?

Ridicoli...
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Amilcare
Aquila Reale
Aquila Reale


Registrato: 12/11/06 12:26
Messaggi: 818

MessaggioInviato: Sab Mar 05, 2011 11:28 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Visti questi nuovi interventi sulla centrale ad olio di palma di Guarcino ho ricercato e ritrovato quanto già scritto precedentemente al guasto ed ho pensato di riproporlo augurandomi che lo facciano anche gli altri:



Ho letto con interesse tutti gli interventi fatti sull’argomento e naturalmente ho cercato di raccogliere, alle fonti, tutte le informazioni possibili per averne un’idea chiara.

Prima, però, di entrare nell’argomento e, nello stesso tempo partecipare la logica che muove il tutto, voglio ricordare uno storico aneddoto, riportato dagli storici del tempo.

“Circa duemila anni or sono, ai tempi dell’imperatore romano Ottaviano Augusto che la storiografia universale ci tramanda come uomo saggio e giusto, un vetraio romano aveva trovato la maniera di fabbricare un vetro infrangibile e, giustamente, ne andava fiero, anzi, se ne vantava.

Inutile dire che gli affari del vetraio andavano a gonfie vele, che agli acquirenti il fatto del vetro infrangibile aveva del miracoloso e che la cosa non poteva sfuggire all’Imperatore che un bel giorno convocò a corte l’ormai famoso vetraio.

Pensava il Vetraio che l’Imperatore, conscio dell’importanza della scoperta, avrebbe finanziato un ingrandimento della sua azienda per incrementare la produzione e venire incontro al mercato che avrebbe fruito di un articolo che avrebbe consentito un enorme risparmio di materia prima, di energia (lavoro degli schiavi) e, soprattutto, di soldi.

Ed eccolo davanti all’Imperatore in persona che illustra e magnifica la sua scoperta e a dimostrazione, trae di sotto la tunica una coppa di finissimo cristallo e la sbatte a terra.

Quella rimbalza tintinnando, si ferma ed è intatta.

L’imperatore ne è stupito e il vetraio gongola.

Ottaviano Augusto, l’imperatore giusto e saggio chiede delle maestranze ed alla fine con gran gioia del vetraio chiede quanti del personale siano al corrente dei segreti della lavorazione.

Era quello che il Vetraio desiderava e si aspettava e, con orgoglio, annuncia all’Imperatore che lui solo, solo lui, a costo di sacrifici e di tentativi, era arrivato a tanto risultato e che mai avrebbe rischiato di perderne i benefici che ne sarebbero derivati partecipando altri del suo segreto.

Ed ecco che l’Imperatore chiama…… il capo delle guardie imperiali e gli ordina che, seduta stante, si tagli la testa del vetraio.

Le implorazioni, il pianto, la promessa di distruggere tutto del poveretto non approdano a niente: il vetraio deve morire.

Che ne sarebbe stato del patrimonio di quanti hanno investito nelle materie prime, negli schiavi e nelle fabbriche per il vetro se, saturato il mercato, nessuno più comprasse oggetti di vetro?

E che ne sarebbe oggi del patrimonio dei petrolieri se le fibre tessili, invece che dal petrolio venissero ricavate dalle piante tessili e dalla lana, soprattutto, che i nostri pastori devono gettare?

Meditate gente, meditate!



Amilcare (segue)
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Amilcare
Aquila Reale
Aquila Reale


Registrato: 12/11/06 12:26
Messaggi: 818

MessaggioInviato: Dom Mar 06, 2011 1:16 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

E che ne sarebbe delle multinazionali che investono miliardi di dollari in terre lontane per ovviare alla richiesta di petrolio e promuovere e sperimentare alternative al petrolio stesso, se queste diventassero attuabili ed economiche?

E allora, piantagioni di colza, di sorgo, di vattelapescaché ed infine di palma cresciute in paesi lontani su immensi territori, strappati alla fame di contadini che vivono con meno di un dollaro al giorno e parole…..

“L’olio di palma produce la stessa energia ……….con grandissimo risparmio di petrolio.

E, allora, perché investire sull’energia eolica o solare o, addirittura, sull’idraulica?



Ma…quanto costano le materie prime che producono queste energie?

“…..niente vien da niente e non produce niente, Cordelia! (Re Lear alla figlia bistrattata e fedele)



Sanno tutti che il vento, il sole o l’acqua si trovano dappertutto e non costano niente, nemmeno per il trasporto e basterebbe una politica economica ed ambientale accorta per promuovere investimenti per il loro uso energetico e rendere l’energia più libera, più economica e, soprattutto rispettosa dell’ambiente.



“E’ vero, ma, per produrre l’energia elettrica dal vento, dal sole e dall’acqua bisogna investire fior di capitali e mettere in campo altre energie.”



E’ come se dicessero che la colza, il sorgo, il vattelappescachè e le palme da olio fossero cresciuti d’incanto in un paese incantato, lavorati dai nani di Biancaneve, dagli gnomi, dai Puffi e dagli Elfi che cantando e ballando hanno prodotto prodotti portati a noi dalla Befana e da Babbo Natale.



Meditate gente, meditate!



Amilcare (segue)
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Amilcare
Aquila Reale
Aquila Reale


Registrato: 12/11/06 12:26
Messaggi: 818

MessaggioInviato: Lun Mar 07, 2011 3:16 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Invece no!

Nel caso nostro, le colture di palma si trovano tanto lontano che più lontano non si può: agli antipodi, in paesi che le speculazioni delle multinazionali hanno reso tra i più poveri del mondo e, a proposito, voglio ricordare quanto segue:



“ Nell’immediato dopoguerra si riteneva scandaloso che tra le nazioni più ricche e quelle più povere ci fosse un divario, se ricordo bene, di uno a otto e gli economisti avevano lanciato, ripreso da un proverbio cinese, lo slogan: “Piuttosto che il pesce, diamo ai poveri l’amo per pescare”-



Passano gli anni e, qualcuno si accorge che i poveri, finalmente, cominciano a pescare e ne è felice: ……..ha trovato la maniera di appropriarsi del pesce pescato.

Non ci credete?

Allora fatevi i conti e troverete che il divario è diventato abissale e, forse, vi accorgerete che non sono i nani di Biancaneve, gli Gnomi, gli Elfi e i Puffi a lavorare cantando e ballando e, se rifarete bene i conti vi accorgerete che le colture di colza, di sorgo, di vattelappescachè e di palma da olio sono veramente economiche e possono concorrere efficacemente alla soluzione del problema energetico, ma……



Meditate gente, meditate!



Amilcare (Segue)
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Amilcare
Aquila Reale
Aquila Reale


Registrato: 12/11/06 12:26
Messaggi: 818

MessaggioInviato: Lun Mar 07, 2011 3:31 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Per meglio documentarmi ho cercato tutto quello che riguarda l'olio di palma e tra l'altro ho trovato video come quello a QUESTO LINK che ne testimoniano l'origine e se avete la pazienza di allargare la ricerca troverete che non siamo i soli a lamentarci della centrale ad olio di palma...



Amilcare
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Amilcare
Aquila Reale
Aquila Reale


Registrato: 12/11/06 12:26
Messaggi: 818

MessaggioInviato: Mar Mar 08, 2011 6:43 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Qua sta il trucco.

Dopo quanto sta succedendo in campo economico, gli esperti si sono accorti e ci dicono che l’economia moderna si regge su movimenti fittizi di capitali fittizi.

Con questa logica il poco liquido necessario sarebbe quello per le paghe da fame dei contadini e degli operai ed il lusso dei capi delle multinazionali e basterebbe spalmare, così dicono i tecnici, il capitale fittizio e che quindi non esiste, su attività che creano vero capitale o, meglio, creare occasioni per le quali il capitale fittizio giustifichi i movimenti fittizi.

Sappiamo tutti che i girasoli sono, per la produzione di olio, almeno concorrenziali alle palme da olio e sappiamo pure che il lino produce un’ottima fibra tessile ed un olio che trova impiego in moltissimi settori della chimica e della medicina.

Ma….i girasoli e il lino hanno il difetto (Ricordate l’aneddoto del vetraio che aveva inventato un vetro infrangibile?) di poter crescere in quasi tutto il mondo ed anche da noi, in terreni attualmente incolti ed, inoltre, il lino impedirebbe l’uso udite, udite proprio del petrolio e in quei settori in cui si ha un impiego massiccio del petrolio stesso: nel chimico e nel tessile.

E, allora…. coltiviamo palme che ci danno prodotti che qualcuno da qualche altra parte del mondo trasformerà in olio, olio che verrà caricato su navi cisterna, scaricato, caricato e immagazzinato in un altro paese e, da quel paese caricato su navi cisterna, scaricato e immagazzinato nei serbatoi dei vari porti del mondo, caricato su autocisterne e………….finalmente l’olio di palma arriva a Guarcino.

Avete scoperto il trucco? L’olio ricavato dalle palme coltivate da contadini e prodotto da operai pagati con stipendi di fame, nei paesi più poveri del mondo e per questo a bassissimo costo, ha creato nuovi capitali sui documenti, ogni volta per il trasporto e ogni volta per l’immagazzinamento in ogni parte del mondo e ci costerà alla fine quanto costa il petrolio, con buona pace delle multinazionali che soprintendono al petrolio.

Ma non sono le stesse?



Amilcare



(Segue)
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Amilcare
Aquila Reale
Aquila Reale


Registrato: 12/11/06 12:26
Messaggi: 818

MessaggioInviato: Mer Mar 09, 2011 4:18 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Guarcino era, un tempo, (La cartiera più antica di cui è rimasto l’edificio, è datata metà del XVIII secolo e produceva anche carta per i documenti del Vaticano) famosa per le sue cartiere, come Alatri per il suo panno e i suoi abitanti godevano di un buon reddito, grazie, soprattutto, alle cartiere che seppero sfruttare le risorse naturali, necessarie alla produzione, reperibili in loco o nelle immediate vicinanze: gli stracci, i pioppi e la paglia, la legna da ardere dei boschi intorno e l’acqua del Cosa.

L’attività era senz’altro redditizia tanto che a dar fede alla chiave di arco del portone principale di una cartiera diventata albergo, se ne costruivano ancora negli anni venti.

Intorno alla fine degli anni cinquanta del novecento, le fornaci cominciarono a bruciare petrolio al posto della legna ed è vero che questo ha salvato i boschi degli Ernici (come testimoniato da foto d'epoca che ritraggono i paesaggi circostanti con pochi alberi) ma, per le cartiere di Guarcino è incominciata la crisi e queste cominciarono, prima a produrre materiali sempre più scadenti poi a chiudere.

Personalmente, ricordo montagne di paglia abbandonata e marcita.

Ora, di tutte le cartiere non ne à rimasta che una, una sola che ha subito numerosi passamano e ristrutturazioni ogni volta con l’intervento dello Stato...



Amilcare (segue)
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Amilcare
Aquila Reale
Aquila Reale


Registrato: 12/11/06 12:26
Messaggi: 818

MessaggioInviato: Gio Mar 10, 2011 5:29 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Che c’entra il panno di Alatri con le cartiere di Guarcino?

Direte.

C’entra e come c’entra! Alla stessa maniera di come c’entra la seta di Veroli.



(Il panno di Alatri era un tessuto compatto e resistete che fino all’annessione del Lazio da parte di Casa Savoia, era una delle poche merci esportate, perfino in Inghilterra dove veniva rilavorato, Per quanto riguarda le seta posso dire di aver avuto modo di visitare a Veroli una seteria che ha operato fino agli anni ’60 del novecento e che produceva anche una seta speciale con la quale riforniva lo Stato Vaticano che la usava per il restauro delle pergamene e dei documenti cartacei antichi)



Non è che le nostre zone abbiano mai avuto una vera vocazione industriale, ma, quelle poche industrie, quasi a livello artigianale producevano, fino all’ultimo dopoguerra, per il fabbisogno locale e, in alcuni casi per i mercati forestieri e, addirittura, esteri.

Sarebbe lungo qui elencare i settori dove queste industrie e l’artigianato di qualità operavano; basterebbe ricordare, tra i maggiori: il tessile, il cartario, il ceramico, il caseario, il metallurgico (rame e ferro battuto) senza dimenticare l’artigianato spicciolo che veniva incontro alle esigenze più immediate: sarti e calzolai soprattutto ed infine, ma non ultime, la falegnameria e la pelletteria.

Tutte queste attività avevano la prerogativa comune di rifornirsi di materia prima locale e di incrementare, quindi, una larga fascia di indotto.

La pastorizia era la maggiore fornitrice di materia prima; pensate alla lana, alle pelli ed al latte.

Non conosco la situazione degli altri comuni, ma ricordo che in Alatri operavano, fino agli anni ’60 del novecento, due lanifici, superstiti di una lunga tradizione tessile che annoverava anche diversi cotonifici e tre caseifici, mentre le pelli venivano sommariamente lavorate e vendute nelle concerie che, stranamente non hanno mai preso piede nelle nostre zone.



Amilcare ( segue)
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Amilcare
Aquila Reale
Aquila Reale


Registrato: 12/11/06 12:26
Messaggi: 818

MessaggioInviato: Mar Mar 15, 2011 3:01 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Dove sono i nostri pastori, i nostri contadini, i nostri sarti e i nostri calzolai?

Sono nelle nostre fabbriche!

Ma…..

Dove sono le fabbriche che avrebbero dovuto valorizzare quanto produceva il nostro, territorio?

Tutto “merito” della Cassa del Mezzogiorno.



Per tutta la Ciociaria fabbriche a rotta di collo che riciclavano vecchi macchinari fuori uso delle fabbriche del nord a beneficio della clientela politica del ras di turno e cambiavano continuamente ragione sociale e proprietario, ogni volta con l’intervento dello stato che si preoccupava di salvaguardare i posti di lavoro delle maestranze.

Nessun intervento, niente di niente né per le piccole fabbriche che operavano né per gli artigiani.

A parte i caseifici che lavorano quasi tutto il latte proveniente da altre zone, se non da dubbie provenienze estere, non ci sono, infatti, fabbriche che potrebbero utilizzare quelli che erano i nostri prodotti e, soprattutto quella che era la nostra manodopera specializzata, ormai perduta per sempre.

Ne conseguono un aggravio dei costi dovuto al trasporto delle materie prime e la mancanza delle attività che avrebbero dovuto affiancare o rifornire la produzione. (L’indotto)



Ma non è questo che insieme ai cambi di ragione sociale e di proprietari, di fallimenti guidati, di licenziamenti e di riassunzioni crea e muove i capitali della moderna economia?

E i debiti stessi non sono forse il più grande movimento fittizio del capitale fittizio?

E allora?.......



Meditate gente, meditate! Non è solo l’olio di palma che ci arriva da tanto lontano che più lontano non si può…...



Amilcare (segue)
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Amilcare
Aquila Reale
Aquila Reale


Registrato: 12/11/06 12:26
Messaggi: 818

MessaggioInviato: Gio Mar 17, 2011 12:00 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Dopo tante chiacchiere che spero siano state utili per illustrare la situazione, arriviamo, finalmente, alla cartiera di Guarcino.

Per vedere come stanno effettivamente le cose, ho avuto, prima, un lungo colloquio con il direttore amministrativo della fabbrica e, in un secondo tempo, con il sindaco di Guarcino.



Per il direttore amministrativo:

La centrale è necessaria, anzi, mi è sembrato di capire che sia la “condicio sine qua non” per mantenere e portare a 250 le persone occupate.

Il progetto è stato redatto nell’osservanza scrupolosa di quanto prevede la legge per la tutela della salute degli abitanti e delle maestranze e per la salvaguardia del territorio.

La stesura del progetto ha comportato una completa e minuziosa analisi degli aspetti fisici, morfologici e antropologici della zona che, praticamente va da Guarcino, comprende i paesi pedemontani degli Ernici ed arriva fino ad Alatri.



Per il sindaco:

La centrale rischia di prendere il posto della cartiera e causerebbe un danno irreparabile sia alla salute dei cittadini e delle maestranze, sia all’ambiente e causerebbe inquinamenti insostenibili a cominciare da Campo Catino per la forte emissione di gas ad alta temperatura sia alle sorgenti, specialmente di acqua minerale, per la ricaduta di polveri altamente inquinanti.

Il numero dei lavoratori non verrebbe aumentato ma ridotto e ricorda che, attualmente, solo 20 sono i lavoratori di Guarcino.

Si è formato un comitato di comuni che oltre Trevi nel Lazio e Filettino, comprende tutti i comuni della fascia pedemontana fino ad Alatri e Veroli, tutti contrari alla realizzazione della centrale a olio di palma.

L’amministrazione comunale di Guarcino, insieme al comitato dei comuni prenderà in esame ogni iniziativa che richiami alle loro responsabilità la Provincia di Frosinone e la regione Lazio enti che hanno già dato parere favorevole.



Vedi articoli di stampa riportati su questo sito



Amicare.
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Amilcare
Aquila Reale
Aquila Reale


Registrato: 12/11/06 12:26
Messaggi: 818

MessaggioInviato: Ven Mar 18, 2011 6:53 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

La centrale a olio di palma



La carta geologica a corredo del progetto.

Durante il colloquio con il sindaco, ho avuto modo di visionare gli elaborati a corredo del progetto per la costruzione della centrale a olio di palma.

Non è che io abbia una grande competenza in materia di centrali, ma posso dire di aver acquisito una certa esperienza per quanto riguarda l’approvazione dei progetti perché ho fatto parte, per alcuni anni, della Commissione Edilizia del comune di Alatri e posso dire che il progetto in questione non sarebbe stato nemmeno preso in considerazione in quanto il primo elaborato, quello che riguarda l’analisi geologica del territorio, importantissima per lo studio di un tal progetto e la realizzazione dell’opera, non corrisponde alla realtà.

È, infatti, segnalata come dolina la vasca che raccoglie lo sfiato del troppo-pieno dell’acquedotto di Torre Cajetani.

Potrebbe essere una svista o uno sbaglio del copista ma, resta il fatto che il documento è inattendibile e pregiudica l’attendibilità di tutto il resto.

Per tale motivo il progetto sarebbe stato rimandato al mittente per un riesame.





Amilcare (segue)
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Amilcare
Aquila Reale
Aquila Reale


Registrato: 12/11/06 12:26
Messaggi: 818

MessaggioInviato: Dom Mar 20, 2011 12:50 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

I gas di scarico.



Lo scarico dei gas avverrebbe attraverso tre camini che, a costruzione ultimata, sarebbero, per il direttore amministrativo, alti 24 metri, 26 metri per il sindaco, contro quanto previsto dal progetto approvato che prevedeva l’altezza dei camini pari a 18 metri.

Ma non sarebbe questo il dato di cui preoccuparsi (di tanti oltraggi fatti al nostro territorio non sarebbe questo il più grave, vedi p.e. il palazzo che copre uno dei più belli scorci e il più significativo di Guarcino) infatti, sempre dal progetto è prevista una fuoruscita di gas di 14,8 kg|s, alla temperatura di 354°.

Fatevi i conti e vedrete che massa di aria ad alta temperatura incomberebbe sulla stretta valle di Guarcino.

Non solo: sempre sul progetto, sono state prese in considerazione, se non ho capito male, le ricadute di polveri sottili soltanto sulla fascia pedemontana da Torre Cajetani a Vico nel Lazio, Guarcino inclusa, e la contrada di Castagneto nel territorio di Alatri e non prendono in considerazione le realtà a forte densità abitativa di Pitocco, nel comune di Vico Nel Lazio e di Collelavena nel comune di Alatri.
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Amilcare
Aquila Reale
Aquila Reale


Registrato: 12/11/06 12:26
Messaggi: 818

MessaggioInviato: Lun Mar 21, 2011 5:36 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Le (mie) conclusioni



Ricapitolando:

A mio modestissimo parere, ci sarebbero almeno due motivi (L’errore sulla carta geologica e la difforme altezza dei camini) che avrebbero dovuto far bocciare o, almeno, rimandare il progetto della centrale che, d'altronde a detta del direttore amministrativo della Cartiera e del sindaco di Guarcino, è stato approvato sia dalla Provincia di Frosinone che dalla Regione Lazio, con molti distinguo che suggerirebbero revisioni anche sostanziali.

(Ma, a proposito!: non spetta alla commissione edilizia comunale l’approvazione definitiva dei progetti di costruzione o di interventi sul territorio?)



Comunque, quando ho fatto presente al direttore amministrativo della cartiera che, novità per novità, sarebbe stato meglio sperimentare una centrale che utilizzasse come combustibile i prodotti di scarto delle potature (avete fatto caso agli innumerevoli fuochi che si accendono nei campi alla fine dell’inverno, dopo la potatura degli uliveti e delle vigne o, dopo la mietitura, per bruciare le stoppie?) e, sopratutto, il prodotto della pulizia dei nostri boschi che, abbandonati a se stessi, rischiano di soffocare per il marciume dei rami caduti a terra e per i polloni che si aggrovigliano, ostacolano l’armonica crescita degli alberi e impediscono la formazione del sottobosco essenziale per le biodiversità, mi è stato detto che, infatti, La Cartiera ha già presentato alla Regione Lazio un progetto in tal senso.

SPERIAMO.



Amilcare
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Francesco
Site Admin
Site Admin


Registrato: 27/03/06 18:51
Messaggi: 6462
Residenza: Alatri

MessaggioInviato: Mar Mar 22, 2011 8:56 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

...appassionante e piacevole questa profonda ed interessantissima dissertazione sulla famigerata centrale ad olio di palma di Guarcino...
Top
Profilo Invia messaggio privato  
Mostra prima i messaggi di:   
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Tutti i fusi orari sono GMT + 1 ora
Pagina 1 di 1

 
Vai a:  
Non puoi inserire nuovi argomenti
Non puoi rispondere a nessun argomento
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi
Non puoi allegare files in questo forum
Puoi scaricare files in questo forum


Powered by phpBB © 2001, 2005 phpBB Group
phpbb.it