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Joe Guru dei Monti Ernici
Registrato: 05/04/06 21:38 Messaggi: 373 Residenza: Alatri
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Inviato: Lun Gen 17, 2011 11:05 pm Oggetto: Grotta del Peschio Ranaro |
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Sto leggendo il libro di Pavat " Nel segno di Valcento" su storia miti e leggende della ciociaria.
Ad un certo punto l'autore fa riferimento ad una grotta nei pressi di Collepardo che non è quella Regina Margherita.
Riporto il testo;
Grotta del Peschio Ranaro, si apre ad una quota di circa 700 slm, nelle formazioni calcaree mesozoiche dei monti ernici, non lontano dalla strada che dall'abitato conduce a Trisulti
Io non la conosco ,o forse si, ma non gli ho dato la giusta importanza, ma l'autore ne parla come di un sito molto importante dal punto di vista archeologico.
Qualcuno che la conosce può darmi informazioni più precise?
A presto. _________________ Su per i monti a ritrovar se stessi |
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Amilcare Aquila Reale
Registrato: 12/11/06 12:26 Messaggi: 818
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Inviato: Mar Gen 18, 2011 6:16 pm Oggetto: |
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Caro Giorgio,
non conosco il libro che tu citi, conosco, però la Grotta di Peschio Ranaro.
Effettivamente questa grotta ha un grande interesse archeologico in quanto frequentata nel paleolitico superiore e ha restituito, ad opera di Italo Bidditu, materiale molto importante.
Daltronde tutte le grotte pedemontane dei nostri Ernici sono state sicuramente frequentate dai tempi remotissimi fin quasi ai nostri giorni, come testimonia la Grotta dei Bambocci che è stata usata come necropoli nel periodo del bronzo o la Grotta Rossa.
Quest'ultima, scoperta da soci dell'Archeoclub di Alatri, è stata oggetto di sopralluoghi da parte di personalità nazionali ed internazionali e di scavo da parte di personale della Soprintendenza ed ai quali ho partecipato.
Disgraziatamente la costante frequenza che si è protratta fino e per tutti gli anni '40 ne ha gravemente manomesso l'assetto, ma il materiale recuperato o restituito dallo scavo indica che la grotta è stata frequentata già dal calcolitico e ininterrottamente fino al II secolo d.C. e succesivamente, dopo una lunga parentesi, dal medioevo.
Una sorgentella ormai asciutta, una vaschetta per la raccolta dell'acqua, l'abbondanza del vasellame(frammenti) di varie epoche e resti di pasto(ossa di animali selvatici) ed infine, la difficoltà dell'accesso, hanno fatto ipotizzare che la gratta abbia avuto una funzione di santuario.
Vicino a questa si trova un'altra grotta, sicuramente frequentata nell'antichità, ma importante perchè è stata il rifugio dell'attentatore, non ricordo il nome, di Luigi Filippo, re di Francia.
Amilcare |
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Joe Guru dei Monti Ernici
Registrato: 05/04/06 21:38 Messaggi: 373 Residenza: Alatri
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Inviato: Gio Gen 20, 2011 11:01 am Oggetto: |
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Ciao Amilcare
Il libro di cui parli dovresti conoscerlo perchè mi sembra di averti visto alla sua presentazione al chiostro di s.Francesco qualche mese fà.
Non ho ben capito se la Grotta Rossa di cui parli è la stessa del peschio Ranaro ( le scoperte di Italo Bidditu son ben citate nel libro).
Vorrei avere qualche informazione in più su come raggiungerla.
Grazie. _________________ Su per i monti a ritrovar se stessi |
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Amilcare Aquila Reale
Registrato: 12/11/06 12:26 Messaggi: 818
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Inviato: Gio Gen 20, 2011 7:08 pm Oggetto: |
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Caro Giorgio,
Effettivamente non si capisce bene se si tratta di una sola grotta.
Le grotte di cui ha prlato seno due, anzi tre.
La prima:
Peschio Ranaro.
Si raggiunge, dalla Santissima, vicino al campeggio, prendendo la strada a sinistra, prima del fontanile e si trova a monte e adiacente alla strada, a poca distanza . Si riconosce dal grande masso che, in parte ne ostruisce l'imboccatura e ne rende difficile la visibilità per chi scende.
Come già sai, questa grotta è stata scoperta e studiata da Italo Bidditu che ne ha curato una pubblicazione.
La seconda:
Grotta Rossa o della Cavalla o della Catagna.
Si trova sotto Lo Scoiattolo e si raggiunge, passanto rasente lo Scoiattolo dalla parte di sopra, scendendo a destra costeggiando il costone.
Il percorso non è agevole per la forte pendenza e la presenza di breccioni.
E' una grotta imponente che si apre alla base di una roccia compatta di colore rosso.
E' stata scoperta da soci della sezione dell'Archeoclub di Alatri che ne hanno teorizzato l'importanza, vedendola dal sentiero che costeggia il fiume.
Come già detto la grotta aveva subito manomissioni e la prima preoccupazione è stata quella di raccogliere il materiale di superficie ed avvisare la Soprintendenza.
Il materiale raccolto fu affidato al sindaco di Collepardo e fu ritirato dal personale della soprintendenza che lo ha collocato presso il museo archeologico di Cassino.
L'importanza della grotta fu attestata da studiosi italiani e stranieri che, con la guida dei soci dell'Archeoclub, l'hanno visitata.
Non so e non mi risulta se il personale della Soprintendenza, altamente specializzato che ha condotto lo scavo ne abbia fatto una pubblicazione, ne ho scritto, però nel mio libro "Alatri e il suo territorio".
Se ti capita di andarci, vedrari che di fronte, al di sotto della strada che da Fontana Scurano porta a San Nicola, si trova una grotta che a detta di un archeoantropologo americano, uno dei tanti che hanno visitato la Grotta Rossa, dovrebbe essere molto interessante per quanto riguarda la frequentazione umana durante il paleolitico.
Questa grotta sta, naturalmente, nel programma di ricerca della nostra sezione.
La terza:
La grotta dell'attentatore.
Si ci passa quasi sotto per arrivare alla Grotta Rossa.
Amilcare |
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