Forum dei "Monti Ernici"

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Prato di Campoli: l'invasione degli armenti....

 
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Francesco
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MessaggioInviato: Gio Dic 02, 2010 9:49 am    Oggetto: Prato di Campoli: l'invasione degli armenti.... Condividi su Facebook Rispondi citando

Ecco come si presenta il pianoro di Prato di Campoli con l'arrivo degli armenti....

Migliaia di animali da pascolo pronti a conquistare tutto l'areale, vette comprese....

Non vorrei sembrare polemico ma a me l'impatto di questi animali sembra davvero eccessivo. Se lo regolassero magari...



In una foto del 6 giugno 2010....



prato_di_campoli_con_armenti_471.jpg
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prato_di_campoli_con_armenti_471.jpg


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Caterina
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MessaggioInviato: Gio Dic 02, 2010 11:12 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

...a dire il vero il pascolo è regolato...

e dato che lì c'è il punto di raccolta dell'acqua per gli abbeveratoi, è logico che spesso si trovano tutti lì per abbeverarsi... d'estate è dura, sai..

ci sono regole e numeri di bestiame ben definiti per ogni allevatore a cui è concessa la fida pascolo, e se qualcuno non rispetta tali regole, il servizio veterinario della asl se ne accorge, specie nel periodo dei vaccini, e lì scattano delle vere e proprie "battute" di caccia" (lo scorso anno se ne è parlato a lungo sui giornali locali) perchè i non autorizzati non portavano via il proprio bestiame e allora sono stati costretti a sequestrarli, portandoli via.

Il fatto è che noi ci meravigliamo della grande quantità che proprio lì si concentra, ma non si tiene conto che la zona assegnata è moooooolto ampia e quindi il carico di bestiame è pressochè idoneo..



per me il vero problema è l'accesso troppo spinto e facilitato delle persone che vanno lì con quad, motocross, macchine, jeep e quanto altro... quello sì che è un problema... e la cooperativa che "gestisce" (sti magna e bevi a tradimento Twisted Evil )che fa? niente.

l'inquinamento che un afflusso imponente di gente incivile che frequenta il pianoro è il vero problema, ma nessuno fotografa il prato a pasquetta o a ferragosto...

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kate

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Emilio Comici - 1901-1940
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max71
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MessaggioInviato: Gio Dic 02, 2010 4:41 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Vorrei aggiungere qualche argomento in più alla discussione.

E' vero che è fissato il numero dei capi di bestiame che ogni allevatore può portare al pascolo, ma è anche vero che se la concessione viene data a molti allevatori (molti di più del lecito) il problema cresce esponenzialmente. In realtà il numero di capi dovrebbe essere calcolato in base all'estensione e alla tipologia del pascolo stesso ( basta vedere come hanno ridotto Campo Catino, Campo Vano e prati d'alta quota limitrofi, due soli greggi di pecore questa estate), tenendo presente anche le necessità dei selvatici.

Poi ci sono gli armenti non sottoposti a nessun tipo di controllo....i cavalli. Sono migliaia, non sono marchiati e non hanno marche auricolari. Sulla carta non sono di nessuno, ma se disgraziatamente qualche animale muore per cause naturali e qualche selvatico se ne ciba, allora si che i proprietari si fanno avanti e chiedono subito il risarcimento.

Aggiungo, in conclusione, con nota volutamente polemica, che i nostri belli e disgraziati Monti Ernici sono alla mercé delle associazioni venatorie e degli allevatori, proprio in virtù della totale e voluta assenza di controlli.

Saluti Massimiliano
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Caterina
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MessaggioInviato: Gio Dic 02, 2010 6:30 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

non sono d'accordo con te, Massimiliano...

i controlli ci sono eccome, e poi non so se sai come funzionano le assegnazioni di fida pascolo...

si determinano le UBA (unità bovine adulte) che si traducono - a seconda di età e specie - in tot cavalli, tot pecore, tot capre e tot bovini.

I proprietari di questo bestiame fanno una richiesta e molto spesso capita che i proprietari di grando mandrie non hanno la possibilità di portare tutti gli animali perchè devono lasciare posto ai capi degli altri...

quindi se ci sono molti proprietari è anzitutto colpa del fatto che le assegnazioni si fanno per bando pubblico e in seguito a questo si cerca di accontentre tutti...

Non è vero che non ci sono controlli: il bestiame non autorizzato viene rilevato con controlli e i proprietari sansionati, il bestiame portato via ( lo scorso anno mi ricordo che l'asl di frosinone ha catturato circa una 45ina di capi non autorizzati e portati via!!!!)

e poi non capisco: secondo te i cavalli non sono controllati? lo dici tu!

i cavalli non hanno il cartellino sulle orecchie pèerchè quello è un trattamento riservato ai bovini. e non sono migliaia!!!

per gli ovini è lo stesso..

il problema è che noi ci concentriamo tutti a vedere i problemi su un punto ben preciso, dove il bestiame si concentra per necessità (sennò non bevono!) ma poi non teniamo conto di tutta l'estensione del territorio che raggiungono.

i controlli ci sono, altrimenti sarebbe peggio di quello che abbiamo già.



certo, io ti sto parlando dell'area che ricade nel territorio di veroli, perchè sono informata su quella, ma se vuoi chiedo alla asl tutti i dati.



I Monti Ernici sono da proteggere, su questo non c'è dubbio, ma ricordati che a differenza dei cacciatori, gli allevatori con quel bestiame CI CAMPA e tu, a meno che non sia un vegetariano, la buona bistecca la mangi volentieri e ben venga che ci sia qualcuno che alleva animali n modo salutare come una volta, piuttosto che rinchiusi in stalle minuscole, ammassati e bombati di steroidi.

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MessaggioInviato: Gio Dic 02, 2010 11:49 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ho avuto occasione, come florista, di collaborare con un tecnico agrario a censire i pascoli montani di un comune della nostra Provincia, all'interno dei piani di assestamento forestale. Secondo una legge regionale, per l'appunto, tutti i comuni con pascoli montani sono tenuti a fare questi piani di assestamento forestale. Secondo parametri stabiliti, la ricchezza dei pascoli viene stabilita a seconda della composizione floristica, l'esposizione, la pendenza, il substrato. Vengono dati dei valori a tutte queste componenti e con appositi software si stabilisce quanti UBA possono essere attribuiti a ettaro. In genere, secondo questi parametri, le unita per ettaro dovrebbero essere molto di meno (1/4, 1/5) di quelle attualmente permesse. Questo si scontra con due realtà: i contributi europei per ogni animale che nasce (credo 250 Euro), per cui ne consegue la resistenza degli allevatori a rispettare questi limiti di carico, e la lobby, appunto degli allevatori che fa pressione sui sindaci. La conseguenza di tutto ciò è il sovrapascolo che si vede in montagna, con l'impoverimento della cotica erbosa, e con l'arrivo massiccio di piante infestanti, rifiutate dal bestiame, perchè in genere spinescenti o poco pabulari (appetibili). Stante queste condizioni ci sono poche speranze di regolamentare il carico di bestiame sulle nostre montagne. Bruno
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MessaggioInviato: Ven Dic 03, 2010 11:54 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

La mia nota polemica non era, ovviamente, rivolta a te Caterina, ma era uno sfogo per la fallimentare gestione del patrimonio prativo e boschivo dei Monti ernici, ma quest'ultimo è un'altra storia. Ma visto come mi hai apostrofato poc’anzi, esercito il diritto di replica.

Premetto che non sono contro la pastorizia, ma sono contro gli abusi e le deroghe, illegittime, alla legislazione vigente, nel particolare e in assoluto.

Ciò premesso, sono a conoscenza, come te, delle normative in materia, e in virtù di queste e di tutto quello che è sotto gli occhi di tutti, ti dico che gli armenti al pascolo sono numericamente ben al di sopra della soglia di sopportabilità del territorio, strumentalmente sovrastimata per accogliere il maggior n. di UBA, il che si traduce in un maggior incasso per il comune( e vista l’estensione del comune di Veroli vada che, con i tempi che corrono, questo attinga anche a queste risorse economiche ). Esistono precisi studi di impatto ambientale dei diversi armenti sulle diverse tipologie di pascolo, e oggettivi riscontri macroscopici ( vedi Campo Catino e la secolare querceta di Trisulti, dove tra l’altro sarebbe tassativamente vietato il pascolo, ma ovviamente così non è ) mi fanno dire che sono troppi.

Affermare che il problema non esiste, credimi, non aiuta.

Sono più di 30 anni che giro in lungo e in largo i Monti Ernici, e in verità ti dico che mai ho incontrato qualcuno dell'ASL che controllasse qualcosa, men che meno il numero di capi, anche perché non di loro pertinenza. Il servizio veterinario dell’ASL è dedito alla salute dei capi e alla genuinità dei derivati. La conta degli animali, se mai, spetta ad altri organi di vigilanza ( Polizia Municipale, Corpo Forestale dello Stato,….. ). Gli animali sottoposti a sequestro, citati per avvenuti, presunti controlli sul numero, credo abbiano subito tal sorte perché privi delle marche auricolari, obbligatorie per legge, per la tracciabilità del prodotto finale, ovvero le bistecche.........per la cronaca non sono vegetariano.

Visto che sei così ben informata sui fatti, sai bene che i cavalli….e mi duole ribadire che sono migliaia, forse più delle vacche…. subiscono l'unico controllo, al momento della macellazione in mattatoio, da parte del veterinario. Quando invece la macellazione avviene clandestinamente, pratica piuttosto comune, ahimé si elude anche l’unico controllo. L’inesistente tracciabilità della carne equina fa si che sulle nostre tavole giungano prodotti finali di dubbia origine ( vedi sequestri alla frontiera di carichi di cavalli ).

E’ obbligatoria l’applicazione delle marche auricolari, ergo tracciabilità, ad ovini, caprini e bovini. Per gli equini non vige tal obbligo, e per quanto concerne la provenienza fa fede solo la parola del presunto proprietario. La lacunosa e latitante normativa sulla carne equina cela corposi interessi economici. Ma questa è un’altra storia.

Saluti Massimiliano
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MessaggioInviato: Ven Dic 03, 2010 4:57 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

mi scuso Massimiliano se l'hai presa sul personale, io sinceramente non ce l'avevo con te, e quindi chiedo nuovamente scusa.

Questo argomento è scottante, lo so, per me che sono così attaccata ai miei monti (mi sento Heidi a volte:-), ora che vivo un po' a distanza...) e che dopotutto ho scelto un percorso di studi che potrebbe aiutare a gestire questo patrimonio...

Mi rendo benissimo conto che le cose non vanno, e non sto dicendo che il problema non esiste, anzi!

ma c'è da dire che la difficoltà di controllo di un terrotorio così vasto è inevitabile: ettari ed ettari di territorio che non può essere battuto cm per cm, specialmente se il Corpo forestale ha - se non erro - pochissimi agenti destinati al controllo dei Mon ti Ernici. E già questo è scandaloso.

per la ASL so che - a parte il fatto di controllare lo stato sanitario - può agire come organo di polizia, infatti se non ricordo male i capi di cui parlavo erano non assegnatari della fida pascolo, ecco perchè sequestrati ed allontanati....



per quanto riguarda i cavalli... non mi sono mai informata sulla legislazione per quanto riguarda il consumo di carni poichè -da amazzone che sono- rispetto profondamente questo animale e non lo mangerei nemmeno sotto tortura, ma non credo che la certificabilità della carne sia lasciata così allo sbaraglio... ma se così fosse a maggior ragione non consiglierei a nessuno di mangiare carne equina, poichè spesso ci si potrebbe imbattere anche in ex cavalli da gara che chissà cosa abbiano assunto (e di certo non per loro volontà)...

comunque non credo che siano di più delle vacche...



purtroppo il pascolamento arreca danni anche se fatto con le UBA consentite, determinando un generale deperimento del suolo, minor capacità di immagazzinamento di carbonio, selezione specie pabulari, compattamento, minor diversità biologica, (c'ho fatto la tesi...)ecc.., ma resta il fatto che spesso ci sono degli incompetenti anche tra quelli che devono controllare, perciò finchè il mondo andrà avanti per raccomandazioni e occhiolini tra chi si fa favori, non caveremo un ragno dal buco per la salute ambientale...

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Francesco
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MessaggioInviato: Ven Dic 03, 2010 7:40 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ed eccomi qui ad esprimere la mia opinione.... Very Happy



Premetto che le mie considerazioni, mio malgrado, potrebbero essere viziate da un preconcetto verso gli allevatori...

Lo so, lo ammetto, è sbagliato, non si può fare di tutta un'erba un fascio e generalizzare equivale quantomeno a trarre conclusioni errate...

Ma tant'è... sarà perchè fin'ora avrò incontrato soltanto ed esclusivamente persone sbagliate ma... è mai possibile che in un qualsisi confronto con gli allevatori la mia opinione su di loro non solo non sia migliorata ma addirittura peggiorata?!

Ho provato molte volte a dialogare con loro. Non credo infatti che esiatano persone che conoscano meglio la montagna ma... come capivano che il mio interesse era anche per gli animali selvatici... apriti cielo!!!

Giù con invettive, maledizioni e via discorrendo... se poi avevano subìto la perdita di qualche capo di bestiame...bhè, non ce n'era più per nessuno....

Caterina ha ragione, non è una gran vita quella del pastore... anche se non capita così raramente di vederli al seguito del bestiame a bordo di fuoristrada... Confused

E' altrettanto vero, però, e sotto gli occhi di tutti, quanto affermato da Massimiliano e Bruno.

Non volgio dilungarmi tanto approfondendo il discorso sugli UBA per ettaro in base ai parametri registrati... Sottolineo soltanto che già nella regola sono evidentemente fuori regola Exclamation data l'alterazione chiaramente per eccesso dei dati!!!!

Figuriamoci allora cosa accade nella realtà considerando che le regole, soprattutto nelle nostre zone vista la cronica mancanza di controlli, esistono per non essere rispettate...



Basta girarli i Monti Ernici per accorgersi dell'impatto estremamente negativo del pascolo intensivo. Sfido chiunque a trovarmi un centimetro, un solo centimetro non brucato in un qualsiasi luogo dei nostri monti, vette comprese!!!

Vorrei fare un esempio, forse sciocco, ma che ritengo strettamente legato al fenomeno che stiamo analizzando:

Queste estate ho avuto la fortuna di osservare la Parnassio apollo, una straordinaria farfalla che non avevo mai visto, in diverse zone. Monti del Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise, Mainarde e....Monti Ernici versante Abruzzese....

Bhè, pensavo io, se questa farfalla è qui perchè mai non dovrebbe essere sui nostri monti? Mainarde e monti del PNALM sono del tutto simili e se frequentano il versante abruzzese, poi, perchè non anche quello laziale?

La risposta, probabilmente, era sotto i miei piedi... Praterie d'alta quota folte e varie per Mainarde PNALM e Monti Ernici abruzzesi erba rasata su quelli laziali ... Crying or Very sad



Insomma, non si può non ammettere che anche il pascolo così intensivo rappresenti un problema per i Monti Ernici...



Che poi ce ne siano altri come anche l'accesso di quad, moto e fuoristrada è una realtà altrettanto lapalissiana...



Saluti,

Francesco
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Amilcare
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MessaggioInviato: Sab Ago 18, 2012 11:34 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ho letto tutto e....scusate l'intromissione.
Me lo posso permettere perchè frequento le nostre montagne e il nostro territorio da più di sesssanta anni e penso di conoscere bene il territorio i suoi problemi e i problemi di chi dal territorio trae da viverre.
Del mio primo campeggio, subito dopo la guerra, ricerdo i fiumi di pecore che all'alba e al tramonto, attraversavano la Moscosa per l'abbeverata; lo stesso succedeva a Campocatino, ai Pozzi di Alatri, a Prato di Campoli: fiumi di pecore che all'alba e al tramonto si avviavano per l'abbeverata.
E c'erano pecore e capre dovunque il terreno lo consentiva; in alcuni periodi, perfino tra i terreni coltivati.
E c'erano i boschi per la legna e le carbonare per il carbone; c'erano i prati per il pascolo e i pastori che facevano formaggi, ricotte e vendevano gli abbacchi e il bosco era bosco ed il prato era prato (ovvio).
Vi sembrano boschi quell'accumulo di sterpaglie che crescono sui nostri monti? Vi sembrano prati quegli spazi invasi da rovi e da piante inutili e addirittura dannose?
Mi dispiace! Non avete visto mai nè boschi, nè prati.
Qualche accenno di bosco lo troverete proprio a Prato di Campoli, là dove emergono quelle rocce ricoperte di muschio, il terreno non è ingombro di immondizie schifose e le altre piante non hanno ancora attecchito.
E a Prato di Campoli c'è anche una parvernza di prato, là dove i cardi, la sambuchella, il tasso barbasso non hanno ancora colonizzato il terreno; lo stesso a Campocatino.
E allora andate, per esempio, a Sant'Onofrio.
Ci sono ruderi di capanne e di carbonare e c'era il prato per il pascolo ed il bosco per la legna.
Vi sembra che sia un prato quella radura ingombra di asfodeli, di sambuchelle, di cardi e di rovi? Vi sembra una faggeta quella che, una volta proteggeva il prato?
Guardatevi intorno, vedrete, forse qualche cavallo ma non vedrete nè capre, nè pecore; non incontrerete pastori.
Intanto il bosco invecchia. Tra il marciume dei rami caduti crescono sterpi che si soffocano a vicenda.
Dove sono i boscaioli?
Dove sono i pastori?

Amilcare
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Caterina
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MessaggioInviato: Sab Ago 18, 2012 2:46 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ciao Amilcare!
sono d'accordo con te: la famiglia di mio padre era costituita da carbonai (eccetto mio nonno, ma i suoi fratelli lo erano) e anche loro la montagna la ricordavano così. Oramai loro non ci sono quasi più, ma i loro racconti li ho ancora nella mia testa, assieme a quelli di mio padre che li raggiungeva nelle capanne dove vivevano per molti mesi per fare il carbone sui nostri monti e anche sul versante abruzzese (p.e. Morino)...

I boschi come li ricordano coloro che li hanno vissuti in passato sono una tipologia differente da quella che conosciamo oggi.. mi spiego:
il concetto di "bosco", "naturalità", "ecocompatibile" ha ormai direzionato la gestione ad alto fusto del patrimonio, mentre quei boschi ordinati e puliti erano frutto di un governo a ceduo; necessario sia per il riscaldamento a legna con stufe e camini, sia per la produzione del carbone. Ora dobbiamo fare un po' di pace col cervello: cosa sia giusto o sbagliato tra i due governi non esiste, poichè entrambe hanno la particolarità di preservare comunque il soprassuolo, ma la fustaia richiede mooooolto meno cure di un ceduo. L'economia oramai non si basa più sul reperimento di materiale legnoso autoctono e poi... chi si lamenta perchè tagliano, chi dice che vuole il parco, chi vuole il pascolo e chi invece al contrario sostiene che il pascolo andrebbe vietato... insomma, come si fa a mettere d'accordo tutti coloro che a spada tratta vogliono difendere l'ambiente o la propria economia, ma non sono consapevoli dei risvolti delle diverse decisioni?
Con il divieto di pascolo e di taglio boschivo andremmo a direzionare l'ambiente (a distanza di centinaia di anni) verso una naturalizzazione che comporta però anche il deperimento, la morte di alcuni esemplari di alberi maestosi che, come nelle dinamiche naturali, creeranno la rinnovazione "a buche" e ci si imbatte poi in vegetazione di colonizzazione che per la maggior parte dei fruitori è considerata rovi e sterpaglie. Quindi esteticamente è difficile accettare che vi siano alberi sofferenti e deperienti perchè la concezione grossolana che ha la maggior parte delle persone è che se la dinamica è lasciata alla natura allora non c'è nessun male, tutto è sano e perfetto... niente di più sbagliato!
La dinamica naturale prevede proprio la coesistenza di tutte le situazioni possibili: dalla numerosa rinnovazione sottochioma alla pianta giovane e rigogliosa, ma anche al maestoso albero che è arrivato a fine ciclo vitale e quindi sarà malato, cariato e cadente.

E se invece continuiamo con il ceduo?
allora la gestione dovrebbe essere regolare, ciò comporta il taglio con turni di 25 anni circa, ma poi chi garantisce che ciò avverrà, sempre memori che non abbiamo più una salda economia del legname?
E poi le lamentele di chi vorrebbe vietare il taglio, l'incompetenza nell'assegnare le piante da rilasciare, il divieto di pascolo da rispettare per i primi 5 anni dal taglio... insomma, troppe complicazioni...

Per il pascolo, poi, non puoi che trovarmi pienamente d'accordo... io non credo che il bestiame presente in passato fosse meno di quello di ora, anzi... un'economia basata sulla pastorizia non poteva far altro che riempire i nostri monti e prati di bestiame. Una volta quasi tutti avevano il bestiame, anche se non eri un allevatore di professione una bestia da allevare la avevi... costava di certo meno che comprarsela macellata...
Forse adesso ci facciamo troppi problemi perchè conosciamo gli effetti sulle specie erbacee, sul compattamento del terreno, ma chi ancora fa il pastore queste cose non le ignora perchè sa bene che se gli animali sono troppi non c'è erba per tutti, sa che se c'è troppo calpestio l'erba non cresce più... e di certo non se ne fregano perchè altrimenti non mangerebbero col mestiere che fanno...

La legislazione ha ristretto molto l'attività pastorizia soprattutto per l'igiene ... non è più così facile trovare un pastore che nella capanna fa la ricotta col latte delle sue pecore e te la vende calda appena fatta… purtroppo si stanno perdendo le tradizioni proprio e soprattutto sui monti.. e c’è chi questo lo sfrutta anche per rivalorizzare il territorio, cercando di incentivare i giovani a ritornare a svolgere le professioni dei nostri nonni…
Ma non tutti stanno ad ascoltare.

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MessaggioInviato: Sab Ago 18, 2012 5:45 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ti ringrazio e prendo spunto da......cercando di incentivare i giovani...
Ricordo, a proposito, di aver fatto scuola, in posti abitati da pastori, ai figli dei pastori, appunto e alla Maddalena di Alatri dove, una volta, c'era un grandissimo prato a servizio delle greggi transumanti.
(A proposito: che fine hanno fatto gli usi civici')
Premetto che ero un patito dei percorsi delle transumanze e per questo, ogni occasione era buona per contattare i pastori.
E' stato così che ho conosciuto i problemi legati alla pastorizia e le lamentele più comuni.
Hanno cominciato quelli dei Monti Maggiori e di Monte Caprara per i quali la Forestale aveva piantato i pini, perfino marittimi, aggiungo io, per impedire il pascolo delle capre e la stessa cosa succedeva dove adesso vedete le malridotte pinete che hanno occupato gli spazi scoscesi adibiti, una volta al pascolo delle capre e addio al nostro latte di capra.
Le ultime proteste riguardano la lana: La tosa è diventata una spesa insostenibile.
Nassuno vuole la lana.
I pastori gettano la lana e rischiano multe salate.
Dove sono i nostri lanifici?
Fra le due proteste ci sono i fontanili, le fide, la difficoltà di raggiungere i pascoli e tant'altre cose che rendono la vita del pastore tale e quale a quella di quando la gente andava tutta a piedi e ci si rischiarava a lume di canmdela.
Ebbene!
Proprio alla Maddalena si fermò un giorno, un camper.
L'autista scese e si mise ad aspettare.
Ed ecco arriva un gregge e col gregge due pastori.
Tre ragazzi. Tre pastori.
Tre ragazzi diplomati che avevano scelto di fare i pastori.
A turno, ogni settimana, uno di loro era libero, due stavano con il gregge.
Nel camper avevano tutto quanto consentiva una vita dignitosa ed il guadagno non era certo inferiore a quanto avrebbero potuto guadagnare in altre attività.

Quei giovani erano auto-incentivati.
Avrebbero potuto essere i pionieri di una nuova era per la pastorizia:
Sarebbe bastata una piazzola raggiungibile con il camper o, almeno, uno spazio attrezzato con luce ed acqua e forse i nostri lanifici non avrebbero chiuso e il nostro latte sarebbe servito per i nostri formaggi.

Amilcare
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MessaggioInviato: Sab Ago 18, 2012 6:57 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Sai Amilcare,
quei tre ragazzi non sono delle pecore nere: ho amici laureati che hanno deciso di non fare carriera in uffici o ditte e si sono messi a fare i pastori, gli apicoltori, i taglialegna... hanno capito bene che se scompare il mondo "basilare" dell'economia locale verremo sotterrati da cemento, turismo spicciolo di arrivisti che non rinunciano al wifi anche a 2000metri e frivolezze.
Ho visto che c'è molta più serenità in quello che fanno e che non c'è assolutamente niente di male. E mi ritengo fortunata perchè anche i miei interessi non sono così distanti: il mio sogno sarebbe allevare cavalli, ma mi piacerebbe imparare a fare i cesti di vimini, creare i rimedi naturali come facevano i nostri nonni, fare il sapone, saper conciare le pelli con il tannino, creare attrezzi per la campagna con ciò che si trova, tessere la canapa, filare la lana, fare il pane ...
l'importante è trasmettere queste passioni, avere anche la benchè minima capacità di trasmettere l'entusiasmo di saper fare anche solo una delle cose che facevano i nostri nonni farà si che non si perdano le tradizioni.
Quella della pastorizia è un grande neo delle nostre parti perchè il territorio non è così "accessibile", ma c'è sempre la speranza che qualcuno (e purtroppo ultimamente non si trovano autoctoni ma gente che viene dalla Sardedgna oppure dall'estero) continui l'attività.
Per quanto riguarda gli usi civici, sappi che sono tutt'ora in vigore, ma nessuno ne usufruisce più.
ciao!

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MessaggioInviato: Dom Ago 19, 2012 10:06 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ottimi questi ultimi contributi.... Very Happy
Riflessioni che in parte, ma solo in parte, condivido come del resto intuibile dai miei precedenti interventi...
Aggiungo soltanto una cosa: per me, il pastore bucolico di un tempo, non esiste più, sostituito ormai da anni da pratici e risoluti individui, spesso stranieri, scevri da qualsiasi forma di sensibilità ambientale in senso lato...

Fatto sta che, in tutta evidenza, la pressione degli animali da pascolo sui Monti Ernici è davvero insostenibile ed andrebbe quantomeno regolata seriamente....

Saluti,
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casmau
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MessaggioInviato: Mer Set 26, 2012 10:05 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Amilcare ha scritto:
Ho letto tutto e....scusate l'intromissione.
Me lo posso permettere perchè frequento le nostre montagne e il nostro territorio da più di sesssanta anni e penso di conoscere bene il territorio i suoi problemi e i problemi di chi dal territorio trae da viverre.
Del mio primo campeggio, subito dopo la guerra, ricerdo i fiumi di pecore che all'alba e al tramonto, attraversavano la Moscosa per l'abbeverata; lo stesso succedeva a Campocatino, ai Pozzi di Alatri, a Prato di Campoli: fiumi di pecore che all'alba e al tramonto si avviavano per l'abbeverata.
E c'erano pecore e capre dovunque il terreno lo consentiva; in alcuni periodi, perfino tra i terreni coltivati.
E c'erano i boschi per la legna e le carbonare per il carbone; c'erano i prati per il pascolo e i pastori che facevano formaggi, ricotte e vendevano gli abbacchi e il bosco era bosco ed il prato era prato (ovvio).
Vi sembrano boschi quell'accumulo di sterpaglie che crescono sui nostri monti? Vi sembrano prati quegli spazi invasi da rovi e da piante inutili e addirittura dannose?
Mi dispiace! Non avete visto mai nè boschi, nè prati.
Qualche accenno di bosco lo troverete proprio a Prato di Campoli, là dove emergono quelle rocce ricoperte di muschio, il terreno non è ingombro di immondizie schifose e le altre piante non hanno ancora attecchito.
E a Prato di Campoli c'è anche una parvernza di prato, là dove i cardi, la sambuchella, il tasso barbasso non hanno ancora colonizzato il terreno; lo stesso a Campocatino.
E allora andate, per esempio, a Sant'Onofrio.
Ci sono ruderi di capanne e di carbonare e c'era il prato per il pascolo ed il bosco per la legna.
Vi sembra che sia un prato quella radura ingombra di asfodeli, di sambuchelle, di cardi e di rovi? Vi sembra una faggeta quella che, una volta proteggeva il prato?
Guardatevi intorno, vedrete, forse qualche cavallo ma non vedrete nè capre, nè pecore; non incontrerete pastori.
Intanto il bosco invecchia. Tra il marciume dei rami caduti crescono sterpi che si soffocano a vicenda.
Dove sono i boscaioli?
Dove sono i pastori?

Amilcare


volevo scrivere anch'io ma quello che ha scritto Amilcare è per me più che condivisibile............ la pastorizzia è stata una grande ricchezza per l'Appennino, e la sua assenza si vede e come!!
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Francesco
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MessaggioInviato: Gio Set 27, 2012 6:49 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

...Immaginavo, Maurizio, il tuo pensiero sull'argomento...
Un'idea in proposito mi era venuta vedendo il tuo bel video sull'escursione al Campo di Grano - Monte Cornacchia.... Wink

Grazie anche a te per il tuo contributo...

Saluti,
Francesco

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