Forum dei "Monti Ernici"

[Amilcare]

Novembre: la neve sui monti!

Ogni volta è una sorpresa e una speranza.

Chissà se per Natale....

Novembre! e la prima neve fa notizia-.

Ma, dove sono le nevi di un tempo?

Le nevi che già apparivano alla fine di agosto e che già dalla fine di ottobre coprivano le nostre montagne di una candida coltre?

(A proposito: sapete che la prima pista per sciare non stava su Campocatino, ma alle Campora?)

Quelle nevi che aspettavamo scendessero sulle nostre case, sulle strade, sulle piazze, per le "pallentate" e su Civita, sopratutto.

Sentivamo l'odore di neve e fissavamo il cielo bianco, uniformemente bianco e sapevamo che sarebbe scesa ed era vacanza.

E si! perche nelle nostre scuole non c'erano termosifoni e si stava in classe senza cappotto.

Sapevamo che avremmo tovato la scuola chiusa, ma andavamo lo stesso.

Era l'occasione giusta per uscire ugualmente di casa. Qualche scherzo alle ragazze, qualche pallentata fra noi e...tutti a Civita.

La discesa dal Leone era la nostra pista, una pista che, a saperci fare e prima che arrivassero gli spalatori, poteva arrivare fino a San Matteo.

La pista classica era, però, dal Leone a Piazza Rosa e questa pista durava a lungo, tanto a lungo che spesso raccordava le nevicate e praticamente era attiva dalle vacanze di Natale a tutto gennaio.

Il trucco stava nelle "botti"

Per avere la neve a disposizione per la pista, infatti, su Civita facevamo rotolare la neve che formava rulli sempre più grandi a forma di botte, appunto, e l' ammucchiavamo dalla parte soprastante la pista, pronta all'occorenza.





E dove sono queste nevi di un tempo?

Si può dire che adesso nevica a Campocatino come, fino agli anni '50 dello scorso secolo nevicava ad Alatri.

Comunque buone nevicate.

Amilcare

[tommaso]

Grazie Amilcare, grazie per la semplicità dei tuoi ricordi e del tuo linguaggio, grazie per la bellezza delle tue parole che disegnano nel presente l'Alatri che non ho mai visto e forse aihmè potrò solo osservare tra perdute cartoline in bianco e nero.

Sono queste parole, queste emozioni, quelle più care al cuore di ognuno di noi, le fondamenta sulle quali costruire un futuro per i nostri figli, un futuro che rispetti il fragile equilibrio della natura e dei suoi fenomeni, un futuro che attraverso il progresso sia in grado di tenere presente per dirla come un Capo indiano che.." la terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla terra. Tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce una famiglia. Non è stato l'uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo. Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso".



A presto, Tommaso.