Forum dei "Monti Ernici"

[gianchi61]

questa particolare pianta dell'ordine dei sorbi, vive in montagna, nella zona in cui crescono i faggi. Pianta imponente e ricercata dagli uccelli per i suoi frutti di colore rosso che vengono mangiati direttamente senza la maturazione prevista per altri frutti pieno di tannino. Sui nostri monti è pianta comunissima.

[gianchi61]

questo è il bel colore dei frutti appetiti da diversi uccelli

[gianchi61]

un'altra foto di sorbo montano

[Misinga]

Ciao Gianchi 61, immagini incantevoli di questi frutti (con riferimento anche al sorbo domestico e al nespolo selvatico) che danno una “sostanza” speciale al patrimonio non solo biologico ma anche estetico nostri monti. Qualcuno sa darmi dei consigli per far riprodurre “in cattività” , a quota 330 mt, sorbi montani e degli uccellatori dal seme? (Per alcuni alberi selvatici ci sono riuscita, con il nespolo ad esempio no , ma forse questo grado di “ribellione” non è proprio disdicevole! ) Grazie in anticipo!!!

[Amilcare]

Per Misinga:
Colgo l'occasione per darti il benvenuto e farti i complimenti per i tuoi interventi che trovo importanti e, come nel caso delle ricette, molto utili.
Per quanto rigiuarda le tue perplessità circa l'ambentazione del nespolo selvatico, penso che non dovrebbe creare difficoltà il fatto della quota bassa.
Conosco, infatti, una bella pianta di nespolo selvatico che cresce rigogliosa alla Polledrara, contrada tra Tecchiena, Cavariccio e Quarticciolo, che si trova ben al di sotto dei 300 mslm.
Potresti provare a trapiantare qualche buon pollone fornito di radici.

Amilcare

[Francesco]

Belle ed interessanti queste foto Giancarlo, come anche quelle dello squisito sorbo domestico e del nespolo selvatico.....

A proposito:

[gianchi61]

cara misinga, innanzi tutto non conviene riprodurre le piante per seme a causa dell'eccssivo numero di anni sufficienti alla loro crescita, ma comprare o trovare piante in vivaio o polloni in natura. Detto questo sappi che il Sorbo montano vive come detto in montagna insieme ai faggi per cui è quasi impossibile farlo sopravvivere al di sotto dei 1.000 metri di quota, ancora peggiore è la situazione del Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia), la quale vive ancora al di sopra di questa quota, in particolare dove finisce il bosco montano ed iniziano le radure erbose, oltre i 1.500 metri. mentre il sorbo domestico e il Nespolo selvatico vivono tranquillamente a quote basse senza alcun problema. Sul mio terreno a Veroli, a circa 700 metri slm, ho diverse varietà di Sorbo, ma fruttificano solo il Sorbus domesticus, il Sorbus Vilmorinii, specie di media altezza, ma, pur essendo diventato un bellissimo albero non riesce a fruttificare il sorbus aucuparius, impiantato circa 15 anni fa, purtroppo ogni esemplare necessita del suo ambiente. Se ti piacciono alberi con frutti rossi ti consiglio tutti i vari Crategus, ottimi ad ogni livello, gli Azzeruoli rossi, il melo "Red Sentinel" che si adorna di numerosissime piccole drupe di color rosso vivo che perdurano tutto l'inverno e poi se parliamo di arbusti, ti consiglio i noti piracantha e i coteneaster, come da alcune foto inserite da me nel forum, ti saluto e scusa la lunghezza del messaggio

[Misinga]

Grazie mille a tutti (anche per l'incoraggiamento!), con questa bella messe di consigli ora sono a posto!
Sì Gianchi61, hai ragione, molte piante a carattere montano non fruttificano perché forzosamente adattate a quote basse, come è vero per altre di foresta planiziale trasferite in collina (ad es. ho un pero selvaticissimo della foresta del Circeo dell'età di ormai 25 anni che sta lì poverino senza far niente , però sono così contenta di averlo piccolo e discreto com'è fra un albicocco e un melo). I Crategus e altre piante sono riuscita (attraverso semina) a farle germinare e crescere bene, mentre per il nespolo selvatico (spledido albero ) riproverò senz'altro, però scusami ... sono un po' scettica verso polloni o prelievi da vivaio come strategia per diffondere queste care e amate essenze del nostro Appennino.
Io cerco di piantare (consapevole che anche terreno e clima diverso possono durante la fase di germinazione risultare sfavorevoli) semi che raccolgo in ambienti naturali, ma per quelli che appartengono a piante con specifiche esigenze (di quota, clima ecc.) in genere cerco sempre di riportare le piantine di non più di un anno nel comprensorio originario o perlomeno a loro più confacente.
Complimenti per le numerose e belle foto che testimoniano di una grande passione per piante ed animali. Presto anch'io cercherò di farmi una macchina come si deve , be' presto presto non so, sono più lenta che veloce
Grazie ancora al grande saggio Amilcare a al più giovane ma non meno grande specialista Francesco!