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Amilcare Aquila Reale
Registrato: 12/11/06 12:26 Messaggi: 818
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Inviato: Ven Gen 17, 2020 8:23 pm Oggetto: L'Acropoli di Alatri |
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CIVITA
è il terrapieno contenuto dalle mura dell'antica acropoli ed è la zona verde più estesa della città.
Al suo centro si trovano la concattedrale dedicata a San Paolo e il vescovado, unici superstiti dell' abitato, da qui il toponimo attuale, nato dopo la distruzione della città ad opera delle orde barbariche di Totila e distrutto nel 1326.
"Se vi sentite un po' di male in testa, andate su al palazzo vescovile; la troverete un'aria c'hè un aprile..." si cantava un tempo ed è ancora vero.
La parte orientale del piazzale, tutta contornata da alberi è occupata.
da una piccola pineta piantata in uno degli anni '50 del '900, in occasione della festa degli alberi;
un parco giochi,
la "scogliera".
il sagrato per il quale si ascende alla chiesa, a destra e si entra nel vescovado, a sinistra. Adiacente a questo si trova "Il Bottino" con lapide dedicatoria (Serbatoio dell'acquedotto di Trovalle, costruito nell'ultimo scorcio dello Stato Pontificio).
Poco dopo "Il Leone, a sinistra si trova un cippo che ricorda la vista di Giovanni Paolo II
Nella parte occidentale, delimitata dal muro di cinta del vescovado, si trova una abetaia che come la pineta, è stata piantata in occasione della festa degli alberi in uno degli anni '50. Nel centro dell'abetaia si trova "La Tina", opera di uno scultore ospite delle Fraschette.
Due lunghi viali di tigli ombreggiano il lato meridionale, all' inizio del quale, da una ringhiera, puoi affacciarti per vedere "lo scavo" , che costeggia il muro di cinta del vescovado e dove si poteva giocare a "Pincj" anche quando tirava l'Aquilone;
e il lato settentrionale dal quale si può ammirare, nell'ordine:
- il più perfetto terzo stile dell'opera megalitica che si conosca,
-i resti di un antico muro megalitico,
-la famosa roccia,
-un tratto di mura megalitico in rozzo quarto stile,
- la parte settentrionale con l'abside dell'antica chiesa,
-"la Botte" (serbatoio dell'acqua) costruita nel 1933 per immagazzinare e distribuire l'acqua di Capofiume.
Alla fine del viale, si trova "Il Mandolino" che sarebbe il parapetto con ringhiera che delimita il tunnel della Porta dei Falli.
Inutile dire che il piazzale è molto frequentato d'estate per il fresco e anche d'inverno per il parco giochi e una volta dagli studenti che ripassavano le lezioni tra un tiro di palla e un altro.
A proposito: tutto il piazzale della conca, al tempo perfettamente sgombro, era il campo di calcio preferito.
Le partite duravano quasi tutta la giornata, il primo tempo, la mattina: il secondo, il pomeriggio ed erano aperte: Chi voleva partecipare dava una occhiata ed entrava nella squadra con meno giocatori.
Bei tempi!
Tutto il complesso occupato dalla chiesa e dal vescovado con il suo giardino divide il piazzale in quattro parti che disposte secondo l'asse est-ovest, offrono in ogni stagione e ad ogni ora del giorno la situazione più gradita; anche perché c'è sempre una parte ventilata o una parte protetta dal vento. Ricordo che per prima cosa, arrivati al Leone, guardavamo la banderuola del campanile ed "anche se tirava l'aquilone", potevamo sempre fare le nostre partite a "Pincj".
Amilcare |
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Joe Guru dei Monti Ernici
Registrato: 05/04/06 21:38 Messaggi: 373 Residenza: Alatri
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Inviato: Lun Gen 20, 2020 7:24 pm Oggetto: |
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Scusa l'ignoranza ma che gioco è Pincj?
_________________ Su per i monti a ritrovar se stessi |
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Amilcare Aquila Reale
Registrato: 12/11/06 12:26 Messaggi: 818
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Inviato: Mer Gen 22, 2020 6:27 pm Oggetto: |
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Pincj è un gioco che era molto praticato fino agli anni '50 dell'altro secolo.
Era n gioco senza pretese perché bastava poco spazio (Abbiamo fatto un "campionato" nell'androne del palazzo dove si trova Bar Venezia" e la palle facilmente reperibile (Bastava un malloppo di carta fermato da una cordicella; ma l'ideale era un gomitolo di lana chiuso in un calzino o, meglio, una palla; ma la palla era un lusso )
Il gioco:
immagina una partita a tennis e al posto della rete segna una striscia per terra, per racchetta usa le mani o anche i piedi se già concordato.
-si fa la conta per decidere a che tocca "acchittare" e se ne fissano le regole.
-chi acchitta deve lanciare la palla nel campo avversario rispettando le regole stabilite e l'avversario ha la facoltà di non accettarlo per due volte;
-scopo del gioco è quello di fare gol;
-la palla si può toccare una sola volta e deve sempre ricadere nel campo avversario,
-naturalmente chi respinge deve a sua volta cercare di fare gol;
-il "set" dura fino a quando uno dei due segna un gol o la palla respinta non oltrepassa la linea di mezzo.
-chi subisce il gol o non rimanda la palla nel campo avversario o tocca la palla più di due volte deve acchittare e ii gioco ricomincia:
-la partita termina quando uno dei due fa tanti gol quanti preventivamente fissati.
E' un bel gioco, ma che fatica cercare di spiegarlo! Spero però di esserci riuscito e di aver trovato un suo estimatore che sappia riproporlo.
Amilcare
La partica classica si svolgeva tra due giocatori che, prima di iniziare la partita, fissavano i limiti del campo di gioco. (Al chiuso, tutto il locale era campo, all'aperto si fissavano i l imiti laterali (A Civita il limite classico era fissato in una fila di quattro alberi e i due centrali erano la porta; in un piazzale si segnavano le porte, bastavano quattro sassi e con altri quattro si segnavano i limiti del campo. |
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