Precedente :: Successivo |
Autore |
Messaggio |
tommaso Guru dei Monti Ernici
Registrato: 06/10/10 10:38 Messaggi: 297 Residenza: Alatri
|
Inviato: Mer Lug 06, 2011 11:14 am Oggetto: Un racconto |
|
|
Ciao a tutti, devo dire che nonostante l'estate il forum continua ad essere una miniera di informazioni e pregevoli spunti di conversazione, oltrechè di bellissime foto.
Ho provato a leggere i numerosissimi post che sono stati scritti negli ultimi mesi, e prometto, sopratutto a Francesco che mi ha chiamato in causa, al fine di fornire alcuni dati sulle precipitazioni su Canterno e dintorni, di scrivere presto su questo.
Questo forum mi permette momenti di piacevole confronto che purtroppo ogni tanto devo interrompere, ma proprio pensando a persone come voi, che con me condividono l'amore, la passione, la sorpresa e la meraviglia verso ciò che ci circonda, ogni volta trovo in una foto, in un pensiero la giustezza dei nostri sentimenti verso la natura.
Così approfittando di questo spazio, voglio postare qui di seguito un mio piccolo, modesto racconto. E' un modo di dire grazie ad amici come voi che riescono con semplicità a regalarmi momenti di serenità.
La casa dell'uomo e quella del riccio
Qualche tempo fa decisi di recuperare un terreno agricolo di nostra proprietà che un tempo era un ordinato campo dove i miei avi con fatica coltivavano insieme agli olivi ed il grano, la propria vita ed i propri sogni.
Il lavoro di recupero procedeva rapido, e mentre le macchine coadiuvate dal nostro impegno manuale continuavano ad estirpare la vita che la natura aveva deciso per quel luogo non più curato ed indirizzato nel suo destino dall’uomo, tra ciuffi di paglia e foglie, messe a protezione della cavità di un tronco di quello che sembrava un vecchio melo adagiato sul terreno feci la conoscenza diretta del riccio, o meglio di quella che poi avrei scoperto essere la sua casa.
Istintivamente chiesi di fermare i lavori, qualcosa dentro me, ancora non decifrata, fece d’improvviso crollare la convinzione che recuperare quel terreno fosse una cosa giusta.
Venne la pioggia, pioggia d’aprile, frequente ed abbondante ed i lavori non proseguirono per qualche giorno.
Tornai nei pressi del melo, deciso a scoprire di chi era se abitata quella tana nel tronco.
Mentre mi avvicinavo però, per la prima volta mi accorsi del fragore del silenzio di quel luogo.
Ora i miei passi ed il mio respiro si mescolavano al volo degli uccelli, al loro canto, altri rumori ed altre voci che non sapevo distinguere si univano ad un coro che il bosco ceduo che si apriva di fianco il terreno, amplificava come una cassa di risonanza, e continuamente rinnovava in me la sorpresa di ascoltare quello che il rumore delle macchine agricole nascondeva nei giorni precedenti al mio udito.
Arrivai al melo e con prudenza mi avvicinai all’incavo del tronco, guardai all’interno e passato qualche secondo i miei occhi abituatisi alla semioscurità della tana si trovarono di fronte tre piccole pallette con la pelle chiara e delle macchioline, e accanto a loro con un musetto a punta e due vivacissimi occhi neri di quella che doveva essere la loro mamma, la stessa che mi fece capire di avere davanti una famigliola di ricci. Rapidamente mamma riccio accortasi della mia presenza, si appallottolò stretta, nascondendo capo e zampe, trasformandosi in una sfera spinosa con gli aculei ben in vista, capii che la mia visita non era gradita e tolsi rapidamente il disturbo.
Sino a qualche ora prima fantasticavo su quel terreno, facevo i miei sogni, forse uguali a quelli dei miei nonni, pensavo che magari una volta recuperato il terreno, lì sarebbe nata la mia casa, che avrei avuto la possibilità di avere anche un bel giardino e che magari un giorno avrei visto i miei figli correrci sopra felici.
Ma quel terreno ora era la casa di molte altre vite, e per rincorrere i miei sogni alcune di esse inevitabilmente avrebbero perso i loro.
La casa del riccio o quella dell’uomo?
Sono venti anni che mi faccio questa domanda, nel frattempo il terreno è rimasto lì, incolto, ai suoi margini non c’è più il piccolo bosco di castagni e querce, solo di rado qualche vecchia pianta testimone di un tempo vicino che sembra inafferrabile e lontanissimo, ora solo case e capannoni, eppure qualche volta che torno a camminare su quel terreno mi sembra che tra le foglie e la paglia, tra i rovi e il fango qualcosa si muova, e allora vado, cerco, spero, come, quand’ ero poco più che un ragazzo, che ci sia ancora la casa del riccio. Questa volta però non sarò solo, allungherò lo sguardo per cercare mia figlia che corre da qualche parte, e chiamandola vicino a me le farei conoscere il mio sogno.
A presto, Tommaso. |
|
Top |
|
|
Amilcare Aquila Reale
Registrato: 12/11/06 12:26 Messaggi: 818
|
Inviato: Mer Lug 06, 2011 12:10 pm Oggetto: |
|
|
Che bello!
E io immagino.....
Una casa e un prato verde.
E nel prato un vecchio tronco cavo di melo allungato a far risaltare il verde del prato.
E il tronco è un'altra casa
E nel prato c'è una bambina che gioca e nel vecchio tronco cavo cuccioli di riccio che aspettano ed escono per giocare.
Intorno aspettano gli uccelli del bosco e il bosco guarda e aspetta.
Amilcare |
|
Top |
|
|
Francesco Site Admin
Registrato: 27/03/06 18:51 Messaggi: 6462 Residenza: Alatri
|
Inviato: Mer Lug 06, 2011 3:34 pm Oggetto: |
|
|
Che gran bella storia Tommaso, piacevole ed emozionante...
I miei più sentiti complimenti davvero....
Mi sono talmente immedesimato nel racconto che per un attimo ho creduto di essere lì, ad assitere al ritmo della natura , ad ascoltarne i suoni... ormai irremediabilemte zittiti dal frastuono dalle abitudini moderne, dalle false necessità quotidiane ......
Quanto può far riflettere soltanto un piccolo terreno agricolo...
Grazie
Saluti,
Francesco |
|
Top |
|
|
multivisionario Grande amico della montagna
Registrato: 22/06/11 22:04 Messaggi: 84 Residenza: alatri
|
Inviato: Mer Lug 06, 2011 8:16 pm Oggetto: |
|
|
Una bellissima storia!
Grazie di averla condivisa.
Ciao
Davide |
|
Top |
|
|
tommaso Guru dei Monti Ernici
Registrato: 06/10/10 10:38 Messaggi: 297 Residenza: Alatri
|
Inviato: Mer Lug 13, 2011 2:50 pm Oggetto: |
|
|
Ciao Francesco, ciao Davide e grazie molte a tutti, davvero.
Caro Amilcare, trovare le giuste parole per elogiare la tua poesia è impresa assai ardua, spero ti accontenterai della mia grande ammirazione per il tuo talento nel saper leggere l'animo delle persone attraverso poche parole.
A presto, Tommaso. |
|
Top |
|
|
|
|
Non puoi inserire nuovi argomenti Non puoi rispondere a nessun argomento Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi votare nei sondaggi Non puoi allegare files in questo forum Puoi scaricare files in questo forum
|
|