Amilcare Aquila Reale
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Inviato: Mer Gen 19, 2011 7:54 pm Oggetto: Il ponte di Basciano |
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Ho visto su facebook la foto del ponte di Basciano ridotto a metà dalle ultime piene e quanto prima cercherò di fare un servizio fotografico completo per il nostro forum.
Intanto approfitto della richiesta di chi, nel facebook chiedeva informazioni sul ponte e sulle strade che vi facevano capo:
Il ponte:
Era posto sul tragitto dell'antica Pedemontana che univa i paesi latini e l'Etruria alla Campania, attraverso i territori di Anagni, Ferentino, Alatri, Veroli, Sora e Cassino.
La sua larghezza di oltre quattro metri indica che era molto importante, infatti risulta più largp di quello che scavalca il Cosa, per Casilina, a De Matteis sotto Frosinone.
E' indicato su tutte le carte che riguardano il nostro territorio e la sua più antica rappresentazione che io conosca si trova sulla mappa del 1804 conservata nella sagrestia della Cattedrale di Alatri.
Per quanto riguarda la letteratura, l'unica indicazione ci viene dal Canonico Luigi De Persis che nella suo CRONACA del 1884 dice che questo ponte romano si trova a poche centinaia di metri a monte del ponte di Vallo Adriano, è corredato da una iscrizione latina e poggia su strutture megalitiche.
Fino e per tutti gli amnni '50 e poco oltre, era frrequentato, d'estate dai ragazzi per il bagno, dalle lavandaie per tutto l'anno.
Infatti sotto e nelle immediate vicinanze del ponte si formava un bacino abbastanza ampio e sufficientemente profondo.
Successivamente, per la rottura delle dighe a monte la corrente del fiume ha trasportato ulteriore brecciume, tanto che negli ultimi anni '60 era visibile del ponte solo la parte superiore dell'arcata.
Fino agli anni '70 il ponte, o almeno quello che ne era visibile, era intatto e questo è documentato da una mia fotografia nella quale ritraggo la mia scolaresca della Maddalena seduta sul suo parapetto.
Ma, proprio nei primi anni '70, una sconsiderata gara di fuoristrada interessò il ponte e le strade che ad esso facevano capo e il passaggio delle numerose auto causò lo scivolamento di un concio della volta.
L'Amministrazione del tempo fu informata da quanti attraversavano il ponte per le loro necessità e da me per quanti me ne avevano fatto carico, senza esito e sarebbe bastata le ricollocazione del concio.
Infatti questo concio che pendeva dalla volta fin quasi a toccare il pelo dell'acqua, avrebbe potuto impedire il passaggio del frascame trasportato dalle piene ed occludere l'arcata con conseguenze disastrose per tutta la struttura.
Dal 1986, una delle prime preoccupazioni della locale sezione dell'Archeoclub d'Italia, è stata quella di informare le competenti autorità perchè si interessassero del nostro ponte e sono state scritte lettere alla Soprintendenza, al Ministro ed al Sindaco di Alatri, inviato, a richiesta elaborati e documentazione che descrivevano la situazione del ponte ed hanno, addirittura, con il beneplacito della Soprintendenza, avuto contatti con imprese che avrebbero, gratuitamente, sgomberato l'invaso dal brecciume e riportato il ponte al suo aspetto originale.
Intanto le piene scavalcavano il ponte e indebolendo la struttura, hanno cominciato a svellere le prime pietre del parapetto, hanno distrutto il parapetto ed allargato la falla sulla volta, tolti i primi conci dell'arco a monte, distrutto tutto l'arco a monte.
Le prossime piene, come è successo per il mezzo ponte romano che fino agli anni '90 esisteva a Pitocco, porteranno via quello che resta ed il ricordo del ponte sarà affidato a qualche concio superstite gerttato sulla riva dalla furia della corrente.
A proposito:
sapete che era incomiciato l'accaparramento dei conci crollati e che non ha importato niente a nessuno, nemmeno a quelli che dovrebbero essere i guardiani del patrimonio dello stato?
Questo per il ponte; a domani per le strade che ne facevano capo.
Amilcare |
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