Forum dei "Monti Ernici"

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MessaggioInviato: Mar Ott 16, 2012 6:33 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Per non andare troppo dietro nel tempo, cosa che comunque, sarebbe utile almeno indagare, basterebbe ricordare:
La nascita di Roma,
l'espansione degli Etruschi, e la fondazione delle colonie greche,
l'insediamento dei Volsci,
l'espansione dei Sanniti e ricordare che le valli del Sacco e del Liri formano un lungo corridoio che mette in comunicazione il bacino del Tevere con il sud della penisola italica.
E ricordare, inoltre, che gli Etruschi, nel periodo della loro massima espansione, avevano la loro principale base commerciale della penisola a Capua.

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MessaggioInviato: Mar Ott 23, 2012 10:35 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ed eccoci agli Etruschi.
Abbiamo visto che gli Etruschi erano maestri della lavorazione del ferro e che ne avevano, si può dire, il monopolio per tutto il bacino del Mediterraneo, grazie alle loro basi commerciali.
Capua era la loro "principale" base commerciale e la più lontana della penisola italiana e per raggiungerla, via terra, c'erano due possibilità:
-Da Segni a Terracina lungo le coste meridionali del Monti Volsci
-Da Palestrina a Venafro sulle coste dei monti che si affacciano sul corridoio formato dalle valli del Sacco e del Liri.
Su questi percorsi si affacciavano città antiche, legaqte dal mito, alle vicessirtudini degli eroi greci e troiani, reduci dalla guerra di Troia o, addirittura, fondate dallo stesso Saturno.
Su quest percorsi si snodavano le carovane e si aprivano i caravanserraglio, naturalmente uno per ogni città.

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L'ultima modifica di Amilcare il Mer Nov 07, 2012 4:28 pm, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Mar Ott 23, 2012 6:05 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Queste le antiche città dei Monti Volsci:
-Signa, città dei Volsci sullo spartiacque che divide la valle del Sacco dalla pianura pontina. = Segni, in provincia di Roma.
-Cora, città dei latini = Cori, in provincia di Latina.
-Norba, città dei Volsci. = Quasi sicuramente la vicine Norma, in provincia di Latina
-Setia, città dei Volsci = Sezze, in provincia di Latina.
- Privernum, città dei Volsci =Quasi sicuramente la vicina Priverno, in provincia di Latina.
Circei, città mitica al tempo occupata dai Volsci= San Felice Circeo, in provincia di Latina-
-Tarracina o Anxur, città dei Volsci, sul mare. = Terracina, in provincia di Latina.
-Formiae, città degli Aurunci = Formia, in provincia di Latina.
Da Formiae, attraverso Casinum, questo percorso si riallaccia a quello del Sacco-Liri
Tutte queste città, ad eccezione di Privernum, erano cinte di mura ciclopiche e tutte le attuali, tranne Norma, Priverno e San Felice Circeo, occupano lo stesso sito delle antiche.
Sia Tarracina che Formiae erano munite di porto.

Le città della valle Sacco-Liri, e sulla via Latina e Casilina.
Sulla riva sinistra:
-Praeneste, città dei Latini = Palestrina, in provincia di Roma.
-Anagna, città degli Ernici = Anagni, in provincia di Frosinone-
-Ferentinum, città degli Ernici = Ferentino, in provincia di Frosinone.
-Aletrium, città degli Ernici = Alatri, in provincia di Frosinone.
-Verulae, città degli Ernici = Veroli, in provincia di Frosinone.
-Arx, città dei volsci = Rocca d'Arce, in provincia di Frosinone.
-Aquinum, città dei Volsci = Colle San Mangno e Aquino, in provincia di Frosinone
-Casinum, città dei Volsci = Cassino, in provincia di Frosinone.
-Venafrum, città dei Sanniti = Venafro in provincia di Caserta.
Tutte queste città antiche erano cinte da mura ciclopiche e tutte le attuali, tranne Aquino, occupano lo stesso sito delle antiche.
Sulla riva destra:
-Fabrateria, città dei Volsci = Probabilmente su Montenero in territorio di Castro dei Volsci, dove si trova una cinta quasi completa di mura ciiclopiche.
Sono anche citate dagli storici: Luca e Satricium, ambedue città volsche di incerrta collocazione.

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L'ultima modifica di Amilcare il Gio Nov 29, 2012 10:20 am, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Ven Nov 02, 2012 6:23 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Tutte queste antiche città hanno in comune i seguenti fattori:
- Si trovano sui percorsi che univano l'Etruria a Capua;
- Sono cinte da mura megalitiche costurite con la stessa tecnica, cosa che le accomuna ad altre città italiane che vanno dall'Etruria alla Daunia e alle più antiche città della Grecia e dell'Asia Mediterranea e le distingue dalle mura megalitiche delle colonie italiane della Grecia e da quelle di Roma e da quelle che, in epoca romana, venivano usate per restaurare le poligonali più antiche.
A tutte le precedenti città cinte da mura poligonali vanno aggiunte:
-Arpinum, città dei Volsci = Arpino, in provincia di Frosinone;
-Sora, città dei Volsci=Sora, in provincia di Frosinone;
- Atina, città dei Volsci = Atina in provincia di Frosinone.
Queste tre città eraqno poste sul percorso che dalla Latina-Casilina portava alle miniere di ferro dei Monti della Meta dove si trovavano ricche miniere di ferro coltivate dagli Etruschi.
Altro percorso si snodava lungo la valle dell'Aniene dove sorgevano città con mura poligonali con le stesse caratteristiche:
-Afilae, città degli Ernici = Affile in provincia di Roma;
-Treba, città degli Equi = Trevi nel Lazio, in provincia di Frosinone.
(Lungo questo percorso, in località Pugnano, in territorio di Fiuggi, risulta siano state trovate consistenti tracce della presenza etrusca)

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MessaggioInviato: Lun Nov 05, 2012 6:52 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

LA CRISI DELLìEGEMONIA ETRUSCA.

Si può dire che la crisi degli Etruschi sia cominciata nel 510 a.C. con:
-la cacciata di Tarquinio il Superbo, ultimo re di Roma;
-la nascita della repubblica e la lunga guerra che con alterne vicende vide contrapposti i Romani e gli Etruschi;
-la sconfita definitiva degli Etruschi che persero definitivamente Roma.
Le ripercussioni in campo internazionale furono quasi immediate:
-nel 473 a.C., nel mare di Cuma, i Siracusani distruggono la flotta etrusca;
-nel 453 il triranno Gerione occupa, addirittura, l'isola d'Elba e, quindi le principali e più vicine miniere di ferro;
-Nel 423 i Sanniti occupano Capua.
E gli Etruschi avrebbero potuto contare soltanto sulle città alleate dell'Italia Centrale e sulle miniere dei Monti della Meta.

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L'ultima modifica di Amilcare il Lun Nov 12, 2012 10:50 am, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Mer Nov 07, 2012 10:06 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

A Roma, però, la caduta della monarchia aveva acuito i vecchi problemi e la nuova classe dirigente aveva disilluso tutte le aspettative tanto che la plebe si era ribellata e si era ritirata sull'Aventino mettendo in crisi tutto l'apparato produttivo.
Forse si richiò la guerra civile, tanto che i "Romani" dovettero riconquistare Fidene e affrontare un lungo periodo di lotte contro gli "alleati" degli Etruschi, che erano quegli stessi: Latini, Ernici, Equi,Volsci, Aurunci, che formavano la "plebe" romana e mantenevano fede al patto di alleanza sottoscritto con Tarquinio.
Che le cose andavano male ce lo fanno capire gli antichi storici che tacciono le sconfitte ed esaltano gli eroi della guerra contro Tarquinio e l'alleato, il solo etrusco, Porsenna.

Amilcare.

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L'ultima modifica di Amilcare il Mer Nov 07, 2012 6:20 pm, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Mer Nov 07, 2012 10:53 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Le cose conminciarono ad andare meglio dopo che Menenio Agrippa aveva convinto la Plebe a rientrare nella legalità ed anche per la minaccia di un attacco dei Volsci i plebei ottennero il TRIBUNATO DELLA PLEBE al quale seguirono lo JUS CONNUBII, le LEGGI DELLE XII TAVOLE e LA LEGGE AGRARIA che fu sempre disattesa.
Con queste concessioni il popolo diventò parte attiva nella politica e, finalmente, i Romani erano diventati un unico popolo pronto a ricevere l'eredità degli Etruschi ed accrescerla.

Questo per quanto riguarda la politica interna.

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MessaggioInviato: Sab Nov 10, 2012 5:30 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Per quanto riguarda la "politica estera" si pose subito il problema delle alleanze:
Da una parte i Romani pretendevano che le antiche alleanze stipulate con i Tarquini, fossero automaticamente valide per la Roma repubblicana; di contro gli alleati ritenevano che la loro alleanza era legata al giuramento di fedeltà fatto a Tarquinio e fu guerra.
La battaglia decisiva si combattè al lago Regillo, nei Pressi di Tuscolo, nell'anno 496 a.C..
Lo scontro costò migliaia di morti alle due parti e l'esito, secondo la tradizione raccolta dagli storici, fu favorevole ai Romani grazie all'aiuto dei Dioscuri ed è come dire che la vittoria fu assegnata per volere divino.
Resta però il fatto che i Latini stipularono subito il nuovo patto di alleanza con i Romani e tre anni dopo, nel 493, lo stesso anno dell'Aventino, aderirono all'alleanza anche gli Ernici, mentre i Volsci e gli Equi restarono nel campo opposto; ma è anche vero che i tre alleati: Romani, Latini ed Ernici sulla carta risultavano in un piano di assoluta parità: stessi nemici, divisione del bottino in parti uguali e, sopratutto, diritto di connubio nell'ambito delle popolazioni dei tre soci.

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MessaggioInviato: Dom Nov 11, 2012 12:45 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Forse vi ho annoiato e forse penserete che, partendo dal presupposto che i Romani non c'entrassero niente con le nostre mura, ho parlato troppo dei Romani, così come ho parlato troppo degli Etruschi e quasi niente dei popoli italici, compresi gli Ernici, che sarebero stati i veri protagonisti in quanto sono stati loro a costruire le nostre Mura.
Ma....quando?
Ed è per questo che mi è stato necessario accennare alle vicende storiche inquadrate in uno specifico territorio.
Forse queste vicende sono soltanto il frutto delle mie fantasie, perchè, in fin dei conti, nessuno ha mai potuto inquadrare il periodo storico partendo dalla Storia. Tutti gli storici antichi, infatti, trattano l'argomento dei rapporti dei popoli italici, compresi gli etruschi coi romani con poche parole e a mala pena, dai loro scritti, si può ricavare l'elenco incompleto dei popoli e delle città e tutte le vicende storiche riportate sono soltanto in funzione della grandezza di Roma.
A questo punto, soltanto la ricerca sul posto e l'archeologia potrebbero dare risposte concrete, ma la nostra archeologia, quella che riguarda il territorio in qustione, è ancora malata di romanite.

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L'ultima modifica di Amilcare il Mar Nov 13, 2012 6:21 pm, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Lun Nov 12, 2012 9:56 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Amilcare ha scritto:
Forse vi ho annoiato...
Ma scherzi Shocked E' un piacere leggere della nostra storia.... Very Happy Grazie, anzi... Wink

Saluti,
Francesco

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MessaggioInviato: Mar Nov 13, 2012 11:56 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Concordo in pieno con Francesco.
E' molto interessante conoscere le vicessitudini del nostro popolo e capire cosa ci è successo.

Grazie

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Se in un primo momento l'idea non è assurda, allora non c'è nessuna speranza che si realizzi. (A. Einstein)
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MessaggioInviato: Gio Nov 22, 2012 11:32 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

E ce ne sarebbero state di occasioni.....
Sarebbe bastato non snobbare le scoperte accidentali dovute a lavori agricoli e a quant'altri presuppongono movimenti di terra.
Di queste sono piene le cronache che i nostri storici "locali" ci hanno lasciato: ci scrivono di tombe, di mura, di città; ci dicono di Micenei, di Troiani, di Greci, di Etruschi; ci ricordano di popoli che vanno e vengono e ci hanno parlato anche dei Romani.
Sono stati i testimoni che hanno raccolto frammenti di storia tra i nostri sassi e questi frammenti sono diventati reperti importanti che già dal tempo dello Stato pontificio, sono esposti in tutti i musei di Roma.
Hanno anche confrontato i frammenti spulciando tra le storie degli antichi e allora ci hanno parlato anche di Hetei, di Pelasgi e di Ciclopi.


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MessaggioInviato: Ven Nov 23, 2012 12:41 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

E quì sta il punto:
Per l'archeologia i ciclopi non sono mai esistiti e se non non sono mai esistiti, è naturale che non esistano le loro mura.
Non è che si sia presa la briga di indagare: sono favole e gli antichi storici e chi li ha seguiti hanno raccontato favole e come favole vanno trattate.

In provincia di Frosinone esistevano città antiche scomparse già dall'antichità:
FREGELLAE (Nei pressi di Ceprano), città fondata dai romani per stuzzicare i Sanniti e distrutta dai romani perchè reclamava diritti.
Era ben documentata dagli antichi storici e per questo è stata cercata e riconosciuta da uno storico "locale": GIOVANNI COLASANTI che sulla base della tradizione orale e dei reperti rinvenuti ha potuto stabilire il luogo dove sorgeva.
Successivamente, campagne di scavi durate una ventina di anni ed alle quali hanno partecipato studenti ed archeologi di tutto il mondo, grazie all'impegno dei professori Filippo Coarelli e Paolo Bragone, dell'Università di Perugia, ci hanno raccontato tutto di questa fiorente colonia che nell'arco dei due secoli della sua storia era diventata la più grande città, dopo Roma.

Nessuna traccia delle mura di questa città; infatti essento stata "devota", bisognava cancellarne ogni traccia.

Si ritiene che alcuni monoliti siano stati riutilizzati per le mura, in opera quadrata, dell'antica Fregellanum, l'odierna Ceprano.

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L'ultima modifica di Amilcare il Sab Nov 24, 2012 11:10 am, modificato 2 volte
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MessaggioInviato: Sab Nov 24, 2012 10:50 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Altra città di origine romana era FABRATERA NOVA (In territorio di S.GIOVANNI INCARICO, sul lago artificiale formato alla confluenza del Sacco con il Liri)
Sarebbe nata dopo la distruzione di Fregellae.
Da qualche anno è oggetto di scavi archeologici.
In quanto "NOVA", penso occupasse il posto di una omonima.

Sicuramente era um porto fluviale attivo già da secoli.
I reperti recuperati, proprio nei dilavamenti delle sponde, nella zona del porto che ho visto e dei quali disgraziatamente si sono perse le tracce, comprendevano oltre ad altri manufatti più antichi, piccole raffigurazioni di animali, la maggior parte erano paparelle, tutte d'argento, monete dell'area campana e monete romane della fine del secolo IV a.C..
La presenza di monete romane potrebbe riferisi alla nuova gestione del porto condotta dalla vicina Fregellae che avrebbe sostituito la vecchia fruitrice.

Le scarse tracce di mura romane superstiti sono in "opera incerta"

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L'ultima modifica di Amilcare il Mar Gen 29, 2013 5:25 pm, modificato 4 volte
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MessaggioInviato: Sab Nov 24, 2012 2:57 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Amilcare ha scritto:
(In territorio di MONTE S.GIOVANNI INCARICO, sul lago artificiale formato alla confluenza del Sacco con il Liri)


Ti chiedo scusa per questo intervento fuori argomento, ma spesso si confondono queste due città: MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO e SAN GIOVANNI INCARICO.
Molto spesso si fà l'errore di confondere i due nomi ma sappiamo benissimo che sono due città geograficamente e storicamente diverse, dire quindi, MONTE S.GIOVANNI INCARICO non identifica nè l'una nè l'altra.

Di nuovo scusa e complimenti per l'interessantissimo argomento. Very Happy

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MessaggioInviato: Sab Nov 24, 2012 3:23 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Niente scuse, anzi....ti ringrazio e provvedo a carreggere.
Intanto complimenti per i tuoi disegni, aspetto gli altri.

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cestò
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MessaggioInviato: Sab Nov 24, 2012 5:52 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Scusate per l'intrusione ma c'è qualcosa che non mi torna...:

Amilcare ha scritto:
Altra città di origine romana era FABRATERA NOVA (In territorio di MONTE S.GIOVANNI CAMPANO, sul lago artificiale formato alla confluenza del Sacco con il Liri)...


FALCO86 ha scritto:
Amilcare ha scritto:
(In territorio di MONTE S.GIOVANNI INCARICO, sul lago artificiale formato alla confluenza del Sacco con il Liri)

Ti chiedo scusa per questo intervento fuori argomento, ma spesso si confondono queste due città: MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO e SAN GIOVANNI INCARICO.
Molto spesso si fà l'errore di confondere i due nomi ma sappiamo benissimo che sono due città geograficamente e storicamente diverse, dire quindi, MONTE S.GIOVANNI INCARICO non identifica nè l'una nè l'altra...


Il lago che si trova poco più a valle della confluenza del Sacco nel Liri si chiama Lago di S.Giovanni Incarico e si trova nel comune omonimo, infatti, dopo una mia breve ricerca (Wikipedia Wink ),
ho appurato che è proprio questo il comune che anticamente si chiamava Fabratera Nova.
A titolo informativo, questo lago è stato formato sbarrando il Liri con una diga. Questo impianto l'ho documentato QUI

Approfitto per complimentarmi con Amilcare per questo bellissimo thread.

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MessaggioInviato: Dom Nov 25, 2012 1:01 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Il nostro Amilcare si deve esser confuso Confused
Infatti con il mio intervento gli ho fatto notare che S.GIOVANNI INCARICO è il nome esatto del paese in questione, e quindi doveva togliere MONTE...
Invece ha sostituito INCARICO con CAMPANO, ed è venuto fuori MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO che non era certo "Fabratera Nova", semmai "Castelforte".... Very Happy Very Happy Very Happy
...confusione fra passato e presente...



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MessaggioInviato: Dom Nov 25, 2012 9:41 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Infatt! ma si sa che "La fretta fece i gattini ciechi" e così, per evitare il monte, ho dimenticato l'incarico.
Se avessi riletto......

Approfitto per chiederti se nel territorio di M.S.G.Campano esistono mura ciclopiche: Penso che dovrebbero esserici.
Mi incuriosisce il toponimo "LA LUCCA":
Esisteva da qualche parte, nel nostro territorio, una città chiamata LUCA che è andata distrutta e della quale non si sa niente.

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L'ultima modifica di Amilcare il Gio Nov 29, 2012 10:09 am, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Lun Nov 26, 2012 10:26 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Amilcare ha scritto:
Approfitto per chiederti se nel territorio di M.S.G.Campano esistono mura ciclopiche: Penso che dovrebbero esserici.
Mi incuriosisce il toponimo "LA LUCCA":
Esisteva da qualche parte, nel nostro territorio, una città chiamata LUCCA che è andata distrutta e della quale non si sa niente.


Ma certo!
Io abito proprio nella frazione de La Lucca, e posso dirti che sono numerosi i resti di mura, in particolare nella zona confinante con il territorio di Boville Ernica (zona Monte di Fico).
Ho un amico appassiono e studente di archeologia, che ne sà molto più di me.
Comunque devo avere qualche foto, la pubblicherò al più presto!

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