Forum dei "Monti Ernici"

[Caterina]

Salve a tutti,
data l'utilità di questa sezione, volevo approfittare per riunire sotto questo nuovo argomento una serie di canti popolari dei monti Ernici....

Mi è venuto in mente perchè sono stata ad un concerto, venerdì, di quattro ragazze toscane che riproponevano i canti dei primi dell '900 nel livornese... tutti legati alla fame, la povertà, i disagi...però allegramente riportati in canzoni divertenti ed orecchiabili.
Anche io ne ricordo alcuni, che cantavano ogni tanto i miei che facevano parte di un gruppo folkloristico e che comunque avevano sentito cantare dai loro genitori e dalle persone più grandi.
Ora mi adopererò per cercare anche le note di accompagnamento, che non sono semplici da ricordare (soprattutto per chi come me o non li ha mai sentiti o comunque sono a digiuno di arte musicale )

che ne pensate?!

[Francesco]

Ottimo, Caterina, davvero una bellissima idea...

Anche io sono digiuno di arte musicale, pur intonatissimo e con una bellissima voce , e sono certo che questa nuova rubrica riscuoterà il successo che merita....

Saluti,
Francesco

[cestò]

Credo che sia un'ottima idea Cristina!!! Ricordo i miei nonni quando cantavano il dolore, la tristezza, il sacrificio, il raccolto, la guerra...peccato non ricordare le parole
Si stanno perdendo queste cose, purtroppo...

[Lucio90]

Mi sembra davvero una bellissima idea... ho avuto occasione di sentire canzoni che riportavano tristezza e dolore/disagi relativi al periodo di guerra, ma molto tempo fa dai miei nonni quindi non ricordo nessuna parola (anche perché ero molto piccolo d'età e non capivo bene il "messaggio" che volevano dare)


Un saluto a tutto il forum

[Caterina]

Bene!
sono contenta che sia un'idea condivisa da tutti, nel weekend mi adopererò per cercare qualche testo, così iniziamo la raccolta!

devo fare una comunicazione a "cestò"... mi chiamo Caterina ma Cristina mi piace come nome
ahahah!
ciao a presto!

[cestò]

[Amilcare]

Spulciando sul sito ho trovato l'invito che non avevo mai notato prima, di Caterina, le faccio i miei complmenti per l'iniziativa e intanto:

Premessa:
E' una delle canzoni presentate nel "Festival?" della Maddalena che si teneva in Alatri in occasione della festa, nella chiesa omonima.

LA TESSERELLA. (Parole di Gerardo Celebrini - Musica di Giovanni Ricciotti

Vola la spola- gli temp' n-va,
m-mor' m-mor'- n, pozz' campà.

Dalla sera alla d'man' - stong' sol' a cral'mà,
stong' sola agli t'l'ar' - ziga tela a rattramà.
Vola.....
Tu luntan' addò t' trovi - ammaddè ci penzi a mi?
Sempr' sempr' je t' chiam' - penz' a ti tutta la dì.
Vola.....
Accom' sduzza kesta spola - iss' sbazza m-pett' a mi;
p'-n' creddo n'n-s'aresta - je m' sent' da murì.
Vola.....
So tre misi ke n'n-t'ved' - y p'- mi cent'anni so,
je so certa: n'n-t' r'ved' - cor' mei m' mor' mo.
Vola....

Quando possibile, invierò la musica.

Amilcare

P.s. ho notato la sparizione di quanto, precedentemente al guasto, era stato scritto.
Penso sia il caso di riproporlo.

[Amilcare]

Ma...non solo canzoni.

Dirin-diri -ndora, la vacca magna y la capana sòna.


Quanta pace!

Amilcare

[Francesco]

Davvero molto molto belle....
Grazie per averle condivise...

Saluti,
Francesco

[Amilcare]

Come anticipato allego la musica di La tesserella

Questa canzone è stata il motivo conduttore di una aminazione teatrale fatta con gli alunni della scuola elementare Giovan Battista Lisi di Alatri nei primi anni 80. L'argomanto trattava la crisi econimica successiva all'annessione dello Stato Pontificio al Regno d'Italia.

La crisi provocò la catastrofe dell'indistria tessile di Alatri e tanti tessili furono costratti a cercare lavoro altrove.
L'animazione prende l'avvio da una lettera: un tessile era partito per l'America pensando di fare fortuna con il suo lavoro ma in America gli immigrati erano addetti soltanto ai lavori della ferrovia: picco e pala.
Il nostro scrisse alla famiglia che facesse qualsiasi sacrificio per permettergli di ritornare ed ogni giono andava alla Stazione ferroviaria (fermo posta) per vedere se era arrivata la risposta.
Finalmente un giorno arrivò la tanto attesa risposta e fu tanta l'emozione che non si accorse dell'arrivo del treno e fu travolto...

Amilcare

[Francesco]

..e che belli i ricordi di quella rappresentazione...
Vola la spola gli temp' n-va,
m-mor' m-mor' n, pozz' campà....
Quante volte ho ripetuto (e ripeto) questo malinconioco ritornello...

Saluti,
Francesco

[Caterina]

Quando eravamo piccoli, mamma ci cantava spesso qualche filastrocca che loro (mamma e papà) cantavano quando facevano parte del gruppo folkloristico di Veroli...
qualcosa mi ricordo, ma per la musica... dovrò cercare di trovare qualche spartito o farmi trasporre in musica il canto da qualcuno che lo sappia fare!

intanto scrivo il testo di Maria'gnicola

il ritornello è
"Mariagnicola bella
chi te ll'ha fatto fa'
eri 'na bella petecona
'nte putivi marità!"

Te si ffatta la vesta roscia
quanne cammini sa reconoscia
Mariagnico-o-laa

(rit.)

Te si ffatta la vesta gialla
quanne cammini lo c..o t'abballa
Mariagnico-o-laa

(rit)

Te si ffatta l'annello alloo dito
vattell'a pesca chi t'è marito
Mariagnico-o-laa

(rit)

Te si fatta lo riccio 'nfronta
chi te l'alliscia e chi te l'apponta
Mariagnico-o-laa

(rit)

....

probabilmente continua...

[Francesco]

Conosco anch'io questa bella canzoncina Caterina...
Da ragazzino era un classico anche ad Alatri.....

Non so se continui, sicuramente altre strofe venivano improvvisate al momento e spesso il risultato era molto gradevole....

Grazie per avermela ricordata e per averla condivisa....

Saluti,
Francesco

[tommaso]

Ciao Caterina, una delle mie canzoni popolari preferite! A scuola facevo parte del gruppo folk di Alatri e questa canzone era uno dei nostri "pezzi forti".

A presto, Tommaso.

[cestò]

Noooo, che ricordi...mitica Caterina ad averla riproposta!!!La sapevo anch'io...però con una piccola variazione:

Te si ffatta la vesta roscia
quanno cammini jo c..o te scioscia
Mariannico-o-laaaa

Evvai...musica maestro!

[Amilcare]

Da una canzone presentata al "Festival della Maddalena"", vedi "La Tesserella", eccovi uno stralcio de:

"LA CIPOLLA"
Wa!.. accom' pizzica, comm'è saprita,
comm' 'na fraula s' fa magnà......

Idè!.. comm'è ruscetta kesta cipolla,
k'arrassumiglia a 'na prucoca.
Sott' alla urunza, si ,la ,mitti agli fòc',
più doci d'gli zucch'r' s' fa.......


Seguono virtù e ricette.

Ho riproposto quanto sopra per la particolarità di alcuni lemmi molto interessanti.

Amilcare

[Caterina]

[cestò]

[Amilcare]

La urunza è formata da quelle bracette che stanno per diventare cenere; temperatura ottima per cuocere le patate, le cipolle, le mele che ne vengono ricoperte.
Ho anche assistito alla cottura e ho mangiato "i fullon'", cotto sotto la urunza tra due strati di cartapaglia.

Amilcare

[Amilcare]

Una ricetta per Caterina, dalla stessa canzone:

" Si mmes' n' garof'l' ci ficchi,
cu du pummuduritti alla tianella
y cu zic'unt fritt' alla padella,
wa! Ke brava vitanna ci pò fa:

Ci cacci n' sughitt' com' mèl',
k' f'arrivà gli'addor' agli Cuscian',
sett' o ott' brav' lesc, pian' pian',
cu tant' gust' t' ci pò magnà.

Comunque Elvira mi ricorda che:

"La cipolla purifica, scarcagnifica, accid' gli verm', fa gli effett' y trafica."

segue

Amilcare