Forum dei "Monti Ernici"

[tommaso]

Ciao a tutti, otto bambini, otto bimbi morti di stenti, il più piccolo aveva un mese, era una bimba, si chiamava Rosic Albina. Il più grande invece di anni ne aveva 11 e si chiamava Pavic Nikola. Erano stati deportati ed internati nel campo delle “Fraschette” di Alatri e lì lasciati morire di stenti tra fame e spaventose condizioni igieniche. L’elenco dei morti però è molto più triste e lungo, se ne è persa la memoria, proprio quella memoria che meriterebbe abitare in quel luogo di Alatri che si chiama Fraschette.

Un luogo della memoria, per non dimenticare, per invertire quella che sembra la congiura del silenzio, che ha avvolto in un abbraccio opprimente un luogo che sessant’anni fa fù di vergogna e di morte.



A presto, Tommaso.

[Amilcare]

Caro Tommaso,

mi hai spinto indietro nel tempo, che tempo....!



Prendo da una mia memoria di guerra:

Fu a novembre ricordo.

Fra tanti morti una bambina senza nome, venuta chi sa da dove, per morire.

E che morte....e sarebbe stato soltanto il solito rumore di bombe lontane.

Fu di sera, alle Fraschette, all'ora di cena.

Stanno i profughi delle colonie al refettorio.

Lunghi tavoli in un salone immenso e famiglie che cercano di stare insieme.

L'attesa e l'impazienza di riacquistare, dopo cena, una parvenza di intimità familiare negli alloggi.

Ed ecco, finalmente, i pentoloni di minestra fumante.....

Fu improvviso: aerei, bombe, buio e grida e un urlo lacerante e straziante copre le grida.

Un urlo di bambina che si spegne ed il silenzio d'angoscia di cento famiglie che vogliono rifiutare quell'urlo.

A lume di candela la videro, nel pentolone, morta, affogata nella minestra bollente della cena.



C'è da piangere a pensare a quanti bambini ancora.....



Amilcare

[tommaso]

Caro Amilcare, leggendo alcuni documenti di quel tempo di guerra e dolore, ho trovato alcune notizie sui bombardamenti subiti dalla nostra città. Fra gli altri viene ricordato quello del 23 febbraio 1944 proprio sulle Fraschette che procurò 7 morti ed alcuni feriti. Puoi confermare questa data? Credo che fra le vittime ci fù la bambina senza nome che hai ricordato nella tua preziosa testimonianza.



A presto, Tommaso.

[Amilcare]

Caro Tommaso.

Nella cronaca del Sacchetti viene riportato un bombardamento, con morti e feriti, alle Fraschette, il giorno 22 febbraio e i morti, tranne un tripolino, sarebbero tutti di Alatri.

Non si tratterebbe, quindi, del fatto da me ricordato.

A proposito di quanto dici: quali sono i documenti a tua disposizione?

Io mi baso, sopratutto, sui miei ricordi che confronto con mia sorella.



Saluti, Amilcare

[tommaso]

Ciao Amilcare, l’estate scorsa tornando a casa da lavoro, su una banchetto ambulante vicino la metro ho acquistato un libro molto dettagliato sui bombardamenti alleati in Italia. Ci sono foto, mappe e altro. La curiosità è che questo libro non è un testo di storia, almeno non solo. E’ un volume che parla di un’impresa di sminamento nata nell’immediato dopoguerra da un gruppo di artificieri e sminatori, la BO.CA.MI. di Milano. Nel testo vengono ricordati tutti i bombardamenti fra cui quello che ti ho citato a proposito delle Fraschette. Di più non dice, ho provato anche a verificare con i ricordi di mio nonno, ma le date precise non le ricorda, e poi mi dice sempre che quando scattava l’allarme antiaereo si pensava a scappare….e mi racconta, (scusa se mi dilungo ma è un’immagine drammatica e al tempo stesso straordinaria di quei momenti), che quando si trovava in posizione scoperta durante i bombardamenti, tale da non poter raggiungere i rifugi( di fortuna..)antiaerei, si nascondeva nei fossati (sott’ ai midon) e si portava le mani sulla testa..A pensarci ora, mi dice nonno, cosa potevano le mani contro quelle bombe?



A presto, Tommaso.

[Francesco]

[Amilcare]

Pensate che a Portadini, dove correvano per mancanza di rifugi gli abitanti delle Piagge, una bomba ha centrato una buca dove si era acquattato un poveraccio.

Spesso i rifugi erano le cantine puntellate dei palazzi e papà era, in un certoqualmodo, responsabile della loro stabilità.

Ma funzionavano egragiamente da rifugi anche le gallerie che attraversavano il sottosuolo di Alatri.

Le più frequentate erano:

quella che parte dalla Portella di Portadini,

quella di via delle Grotte,

e quelle di Via dei Manni e via del Borgo.

In uno degli ultimi bombardamenti, una famiglia rimase sepolta nella cantina della casa e non fu possibile salvarla.



Amilcare.

[Amilcare]

Caro Tommaso, forse tuo nonno non ricorda che ci si suggeriva di tenere le mani sulla testa e coi gomiti davanti al viso per creare, nel caso si rimanesse sepolti, una camera d'aria per respirare.



Mi piacerebbe vedere il libro al quale accenni.

Me lo puoi prestare o farmelo fotocopiare?

Naturalmente io metterei i miei a tua disposizione.



Ti ringrazio anticipatamente, Amilcare

[Amilcare]

Caro Tommaso, forse non lo hai letto.



Ti avevo chiesto di fotocopiare dal tuo libro quanto riguarda Alatri e che nturalmente, avrei messo a tua disposizione quanto in ,mio possesso.



A presto, Amilcare

[tommaso]

Caro Amilcare, scusa ma non avevo letto della tua richiesta. Ho provveduto a fotocopiare le pagine inerenti le date dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale presenti nel libro. Come avevo già scritto nei post precedenti non c'è altro materiale sulle nostre zone, poichè questa BO.CA.MI. era una ditta che sminava sopratutto al nord. E' più che altro un'elenco analitico. Come posso fartelo avere? Se lo consegno a Davide (tuo nipote) che incontro quasi quotidianamente sul treno pensi possa andar bene?



A presto, Tommaso.

[Amilcare]

Va benissimo. Grazie



Amilcare

[tommaso]

Caro Amilcare, ho consegnato le fotocopie che mi hai chiesto a Davide.

Spero ti siano utili.



A presto, Tommaso.