Forum dei "Monti Ernici"

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Confine che ancora passa li, forse tra due comuni





Guardando la prima foto si nota che la strada è asfaltata in maniera differente, prima delle due colonnette l' asfalto è di colore bianco, appena oltre diventa di colore nero.



In Italia non ci si riesce a mettersi d' accordo neanche sul colore dell' asfalto :INSERT INTO phpbb_posts_text VALUES (

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nessuno conosce i cippi di Anitrella???

Saluti

[Francesco]

Ciao Pino,



è sempre un piacere "risentirti"



Sono giorni che cerco di contattare qualcuno al comune di Monte San Giovanni Campano (Anitrella) in grado di darmi notizie sui cippi di confine di cui alla tua fotografia.

Purtroppo non ho avuto fortuna ....



Secondo me stabiliscono il confine tra M.S.G.Campano ed Arce (motivo della diversità del manto stradale) anche se ignoro il significato delle iscrizioni incise sui rispettivi lati.



Spero di riuscire ad ottenere informazioni più dettagliate...



Saluti,

Francesco

[pino55]

Ciao Francesco

anche per me è un gran piacere risentirti.

Grazie per l' interessamento, speriamo di tirarne fuori una piccola storia.



Più in là parlerò brevemente dei cippi del Principe Alessandro Torlonia e comunque continuerò ad aggiornarvi sulle mie ricerche...o meglio...sulle mie difficili ricerche sui cippi di confine tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio.

un saluto e a presto.

[pino55]

Ciao a Tuttistasera parliamo di alcuni cippi che nel capitolo "censimento" del libro Testimoni di Pietra non sono presenti o, meglio, che i ricercatori di Sora non hanno trovato.Iniziamo col Cippo n° 374 sul Monte Morrone Forte 2 al confine tra Pescorocchiano e Collalto Sabino.Il basamento si trova sul posto originario mentre il cilindro è atterrato pochi metri più in basso.Un anno fa, al momento del ritrovamento erano ricoperti di uno strato di 5 cm di muschio....la storia fotografica del ritrovamento e della catalogazione del cippo potete andarla a vedere nel mio sitowww.passeggiando.altervista.orgpigiando sulla finestra dei cippi e poi, ancora, su una seconda finestra dal numero 351 al 400.A una mia seconda ricognizione, un anno dopo, ho trovato il basamento completamente ripulito dal muschio ma il cilindro è rimasto così come io lo avevo lasciato, probabilmente chi ha pulito non si è accorto o non ha trovato il cilindro che rimane ben mimetizzato.

[pino55]

Parliamo ancora del cippo n° 374 (vedi foto sopra pubblicata)

In un’ escursione di qualche tempo fa salendo da Ricetto ( frazione di Pescorocchiano) verso la località Pratato (un ampio prato ricco d’ acqua e sede del cippo n° 376, purtroppo spezzato) ho incontrato un allevatore di cavalli che conduceva la mandria a pascolare proprio in quel luogo.

Percorrendo insieme un tratto del sentiero ne ho approfittato per chiedergli se aveva mai sentito parlare dei cippi e se ne conosceva la loro locazione dicendogli pure che quella zona non mi era del tutto sconosciuta perché l’ avevo già battuta altre volte alla ricerca dei termini ma con esito sempre negativo tranne che per la colonnetta n° 376.

Mi rispose dicendomi che alcuni cippi, in quei luoghi, li aveva visti da giovane quando tagliando il bosco si è imbattuto in queste grosse pietre scolpite ma che ora non ricorda più esattamente il luogo.

Così parlando siamo saliti a una sella (sella Sud di Monte Collalto), passaggio obbligato per poi scendere a Pratato, Di fronte, cento metri più sotto, si estende un bosco molto fitto circondato da montagne, a sinistra molto lontano si nota un prato con in mezzo una pietra bianca, è la località Pratato con il cippo (con un binocolo si vede meglio).

L’ allevatore allunga un braccio e mi indica un passo al di là del bosco dicendomi di raggiungere quella sella e poi di salire lungo la cresta di sinistra, superata la vetta e rimanendo sempre in cresta avrei incontrato un cippo spezzato.

Tutto contento gli dico che avrei provato a raggiungere quel posto scendendo con lui a Pratato e poi da lì, seguendo la “vecchia” linea di confine….mi risponde che in quel modo avrei perso solo tempo, invece dovevo seguire la direzione del suo braccio e entrare nel bosco.…entrare nel bosco?…gli rispondo….ma come faccio?…saranno a occhio e croce più di 4 Km di bosco molto fitto da superare, pieno di rovi e altre spine…sicuramente mi perdo….ma lui ancora….segui il mio braccio entra nel bosco e dopo cinquanta metri troverai un sentiero che ti conduce direttamente lì.

Ancora incerto e titubante gli dico che ci avrei provato pensando tra me e me che alla prima difficoltà sarei tornato sui miei passi e avrei fatto come gli avevo già detto .

Prima di avviarmi mi ricordo che a Pratato ci doveva essere un altro cippo atterrato e spezzato (ai piedi di Monte Collalto, il n° 377) citato nel libro Testimoni di Pietra ma che io nelle precedenti escursioni, sia partendo da Ricetto che da Nespolo, non avevo mai trovato, gli chiedo di questo cippo e lui risponde dicendomi che ora si dovrebbe trovare in una villa a Santa Lucia, piccolo abitato tra Tonnicoda e Tufo, comune di Pescorocchiano.

Dopo averlo ringraziato seguo la via che mi ha indicato, entro nel bosco e subito trovo il sentiero che taglia diagonalmente la località Pozzo Leonardo dove vi sono una serie di lunghe e strette vallette simili a quelle di Pozzo Faito, in pochissimo tempo arrivo al valico e da lì lungo la cresta trovo il cippo in oggetto.

Ci sono ancora parecchie ore di sole e allora decido di continuare la ricerca percorrendo ancora una volta la linea di confine in una boscaglia veramente impervia, tratti impenetrabili, visibilità non oltre cinque metri, sentieri assenti e tracce di sentiero che ogni tanto si chiudevano, oltrepasso la località Casetta di Eramo (diroccata) e ancora avanti fino a raggiungere la Cima di Monte Piano già raggiunta altre volte da Nespolo e dove si trova il Cippo n° 369, la ricerca comunque dei cippi tra il n° 374 e il 369 è stata negativa

[pino55]

Come promesso in una lettera precedente vi mostro due foto dei cippi di confine che delimitavano le terre del Principe Alessandro Torlonia, un cippo (non ho fatto una ricerca approfondita) si trova nella località Forca Cancello q. 1151 m (alla testa del Vallone Campolungo) località del borgo di Rescia frazione di Monteleone di Spoleto e si nota la corona e le iniziali del Principe, l’ altro si trova a q. 1210 m e ha la testa ancora in buono stato, si nota la linea di confine che indicava il precedente e successivo cippo (stessa tecnica usata per i cippi tra lo Stato Pontificio e il Regno Borbonico, confine che passava lì vicino)

[pino55]

Premessa

Ho iniziato a percorrere tutta la dorsale dei Monti Ausoni che dal Passo della Quercia del Monaco (valico tra Lenola e Vallecorsa), dove si trova il Cippo n° 57 (cippo tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio), porta sul Monte Chiavino (direzione Nord), Cima del Nibbio, Sella Porcino (che si raggiunge facilmente da Lenola prendendo la strada per Ambrifi, dopo 200 m a un bivio si sale a sinistra, strada stretta ma asfaltata, fino a giungere presso un tornante dove c’è un altro bivio, qui si parcheggia e a piedi si continua a salire sulla strada direzione Nord, superate due sbarre si continua su sterrata….), Monte Vona, Macchia le Rose, il Piglioro, Monte Visano, Pozzo di Alessandro e Monte Calvo.

Tutto questo in due escursioni separate, poi dovrò continuare raggiungendo Monte Calvilli, Monte Caruso e raggiungendo la località Le Cavatelle dove c’è il Cippo n° 95.

Ho trovato parecchi Cippi anche se qualcuno l’ho lasciato per strada.

Mercoledì 2 Aprile ritornando a casa dopo l’ultima escursione, facendo due calcoli, ho capito che verso le ore 19:40 sarei ripassato a Sora, quale miglior occasione per provare ad andare a trovare Ugo Muraglia (grande ricercatore ed esperto storico dei cippi pontifici) nella sua farmacia? Così ho fatto.

E’ stato contentissimo di avermi conosciuto e tra una chiacchiera e l’altra mi ha regalato il libro Cabrei e Catasti tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie facendomi vedere subito la foto di un cippo che si trova a pag. 174 trovato alle falde del Monte Aspra tra Leonessa e Monteleone di Spoleto. Il cippo non l’ha trovato lui ma la foto appartiene ad una rivista intitolata Leonessa e il Suo Santo, Marzo-Aprile1995, fascicolo n° 179, anno XXXI, pag 43, a cura di E. Climinti.

Il Cippo viene attribuito al Re Ferrante o Ferdinando 1° d’Aragona ed è uguale a quello che, invece, io attribuisco al Principe Alessandro Torlonia.

Tornato a casa ho ritrovato il giornalino di Leonessa, ho un solo numero ed è proprio quello in oggetto, dove c’è scritto pure che queste pietre sono contraddistinte da un numero progressivo.

A questo punto non mi è rimasto altro da fare che ritornare sul Monte Aspra, così come ho fatto Sabato 05 Aprile per cercare altre notizie, che vi racconterò in una prossima puntata…..ora non ho più voglia di scrivere.

Una cosa è sicuro:

Che Ugo Muraglia si aggiorna costantemente sulle notizie che compaiono nel Forum dei Monti Ernici e questo non può che farmi solo piacere.

Un saluto e a presto.

[pino55]

Sabato scorso, come avevo già detto, sono salito sul Monte Aspra alla ricerca di altri cippi del Principe.Prendo la strada asfaltata che da Villa Pulcini frazione di Leonessa (Rieti) porta al paese di Polino (Terni).

A piedi raggiungo la località Salto del Cieco quota 960 m dove si trova l’antica Dogana tra Stato della Chiesa e Regno di Napoli.

Qui, mi raccontava un anziano abitante del luogo, esisteva un’osteria e un albergo dove sostavano i viandanti (commercianti, pellegrini, pastori, ecc…) che avevano necessità di attraversare il confine. Nelle vicinanze ci abitava un malfattore, questo fingendosi cieco avvicinava chiunque sostava presso la Dogana cercando di prendere confidenza, poi si faceva guidare nei pressi di un burrone e con una mossa fulminea spingeva il malcapitato nel baratro impadronendosi di tutti i suoi bagagli, da questo racconto è nato il nome della località Salto del Cieco.

Andando avanti, verso la base del Monte Aspra, incontro un altro signore anziano che accudiva alcuni cavalli, gli chiedo se conosceva e se li aveva mai visti i cippi di confine che si trovano sul Monte Carpellone (dirimpettaio del Monte Aspra) e quelli del Monte Aspra, lui in risposta mi dice che sul versante del Monte Carpellone si trovano i Cippi al confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli mentre sul Monte Aspra si trovano quelli che separavano le terre del Principe Alessandro Torlonia con un altro signore…. che ha pure nominato ma che io non ho memorizzato, a me interessava avere la conferma che quei cippi sono dei Torlonia.

La stessa risposta l’ho avuta qualche anno prima al ritorno da un’escursione che da Rescia (frazione di Monteleone di Spoleto, Perugia) porta sul Monte Cornuvolo, qui per la prima volta mi sono imbattuto in una di queste pietre.

Al ritorno a casa, fermatomi in un bar chiesi al barista cos’erano quei termini visti salendo sulla montagna lì vicino,

mi rispose immediatamente un signore che mi aveva ascoltato e che stava vicino al bancone.

Mi disse che erano i termini delle terre del Principe Alessandro Torlonia (sulla cartina IGM nei pressi è riportato un Casale Torlonia) e che ne era certo perchè oltre ad essere stato Sindaco di Monteleone di Spoleto è stato anche Fattore dei Torlonia.

A questo punto posso affermare (quasi con assoluta certezza) che i dati riportati sul Giornalino di Leonessa e sul libro Cabrei e Catasti tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie (pag. 174) per quanto riguarda il cippo in questione sono errati.

Appena posso pubblico delle foto del Salto del Cieco…penso siano molto interessanti

[pino55]

Questi sono due Termini trovati sul Monte Aspra.non hanno nessuna numerazione, ho controllato da tutte le parti con attenzione

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Antica Dogana tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie

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Stemma dove si vede chiaramente in alto a sinistra una Croce e la Chiave di San Pietro segni dello Stato Pontificio e dopo la sbarra in basso a destra il Giglio Borbonico segno del Regno delle Due Sicilie.

Lo stemma è cementato sul muro di una casa della località Salto del Cieco

[Amilcare]

Tratta dal libro "I confini del territorio comunale di Alatri sopra le montagne limitrofe con Morino e Rendinara" di De Persiis - 1895, Tipografia di Claudio Stracca di Frosinone -

ecco l'antica cartina che indicava la posizione dei cippi di confine tra Alatri (Stato Pontificio) e Rendinara/Morino (Regno di Napoli).

Il libro è stato scritto per suffragare la legittimità dei confini indicati nella mappa e contrassegnati dai cippi di confine a sostegno di una causa tra il comune di Alatri e Morino/Rendinara.

Il comune di Morino, infatti, rivendicava una porzione di territorio che si trovava al di qua del confine.

La causa che ormai si trascinava da più secoli - prima notizia metà del XIV sec. - ha avuto un esito sfavorevole nei riguardi di Alatri soltanto qualche anno or sono con grande disappunto dei pastori, dei boscaioli e dei cittadini che si sono visti privare di una porzione di territorio tra le più caratteristiche dei Monti Ernici.

In poche parole la cittadinanza imputava all'amministrazione il fatto di non essersi minimamente intressta alla questione tanto da risultare latitante nei dibattiti processuali.

Ad ogni buon conto si è sempre pensato che la questione avrebbe dovuto riguardare non solo il comune di Alatri ma anche la provincia di Frosinone e la regione Lazio in quanto interessate alla salvaguardia dei loro territori.

A pensare che per le generazioni passate i nostri confini erano sacri e che lo statuto comunale fa obbligo di una ricognizione dei cippi di confine condotta da due anziani conoscitori dei luoghi accompagnati da due giovani che così avrebbero imparato a conoscere il territorio da compiersi ogni anno allo sciogliersi delle nevi.



Amilcare

[pino55]

Bravissimo Amilcare, hai fatto un ottimo lavoro.....

ora vediamo quanti cippi riportati sulla cartina si trovano ancora sul luogo originale o nei dintorni.

Io ho trovato questi:

234

232

230

229

223

221

218

215

214

213

212

211

210

209

207

203 (nel libro Testimoni di Pietra è catalogato come 203A), purtroppo il cippo è coricato dalla parte del numero.

dal 203 il successivo che ho trovato è il 196 e gli altri?

Nota

Le foto dei cippi in oggetto li trovate nel mio sito.

[pino55]

ho dimenticato il cippo n° 224 che per ora non risulta nell'album fotografico del mio sito (ancora lo devo inserire) ma la foto la potete vedere a pagina 5 di questo argomento del Forum

[Amilcare]

per pino 55

i complimenti spettano più a te per l'ottima documentazione fotografica dei cippi fornita e presente in questo sito.

Intanto prego chi ha buone gambe e voglia, tra questi ci sei certamente anche tu , di controllare e documentare la situazione atuale dei confini e degli eventuali cippi tra Alatri e Morino.

Ti risulta che, dove necessario, le regione Lazio e Campania abbiano istallato nuovi cippi di confine e che lo stesso abbiano fatto i comuni che all'epoca hanno cambiato l'amministrazione statale? (per esempio: Sora- Veroli)

Ciao a tutti, Amilcare.

[pino55]

Ciao Amilcare

a me non risulta che lungo i confini tra regione e regione, provincie e provincie, comuni e comuni ecc..ecc.. vi siano dei nuovi cippi.....o, almeno, non ne ho mai incontrato uno.

Saluti

[pino55]

Basamento di un cippo incompiuto sulla Forchetta di Ocra 1155 m, in fondo si nota Monte Cuornesco chiamato, un tempo, Monte Rotondo, sede del cippo n° 511 ora nella piazzetta principale del paese di Monteleone di Spoleto.

Il basamento in una recente ricognizione non l’ho più trovato ma, in compenso, poco più avanti del valico, ho trovato una pietra perfettamente cilindrica, di un metro di lunghezza, purtroppo senza incisioni, che sicuramente completava il termine in oggetto.

C’è da dire, pure, che il cippo n° 508 che si trova nel cimitero di Ocre, frazione di Leonessa, non presenta nessuna incisione, mentre il n° 509 si trova davanti a una villetta sulla strada per Villa Lucci (fraz. Di Leonessa)

La colonnetta qui presentata si trova sulla linea di confine in mezzo a questi termini.

[Francesco]

Quello nella foto è il cippo nei pressi di Monte Prato.

Purtroppo, a causa del materiale di cui è costituito, un conglomerato (unicità per i Monti Ernici !) non certo durissimo, non si distinguono né stemmi né numero progressivo...

Basandomi sulla cartina pubblicata da Amilcare solo 6 interventi più in alto, presumo posa trattarsi del nr. 207...



Saluti,

Francesco

[pino55]

OK, pensavo che era un cippo che non avevo nella mia collezione e invece il 207 ce l'ho:

http://www.lemiepasseggiate.it/index.php?option=com_content&view=article&id=5:album-fotografico-dei-cippi-da-201-a-250&catid=12:album-fotografici-cippi-di-confine&Itemid=20

ho deciso di fare un escursione in val Marchetta perchè un escursionista della vostra zona mi ha indicato un cippo, vedi cartina.

Tu, Francesco l'hai mai visto? ci sei mai passato da li?, si trova proprio nel letto del fosso.

Saluti