Francesco Site Admin
Registrato: 27/03/06 18:51 Messaggi: 6462 Residenza: Alatri
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Inviato: Mar Nov 06, 2007 10:19 pm Oggetto: 4.11.07. Osservatorio Colle Pannunzio - Certosa di Trisulti |
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Domenica mattina.
Esco e come al solito saluto le montagne...
Che bella giornata. Cielo terso, colori saturi ed intensi che solo chi conosce i nostri boschi può capire...
Troppo forte la tentazione. Deciso, mi armo e parto.
Ma si, perchè non andare sulla Monna attraverso la Valle dell'Agnello...
Guarcino, Rocca di Rivituro...una Poiana volteggia lontana...
Dai, faccio il tornante e se rimane in zona dovrei avvistala più da vicino...
Ci sono, parcheggio, scendo scruto il cielo ma... niente, della Poiana nessuna traccia.
Mi dirigo verso la macchina quando un flebile verso di poiana mi trattiene.
Cerco nel cielo e.. che spettacolo. Oltre la chioma degli alberi ben tre poiane volteggiano nel cielo.
Belle, maestose, leggiadre...
Mi precipito a prendere la macchina fotografica. Mi nascondo in mezzo agli alberi.
Chissà, magari una di quelle tra tanto volteggiare si dirige verso di me...
Un veloce controllo alle impostazioni della macchina ed una poiana improvvisamente, dopo una rapida virata,
punta verso di me. E' comunque lontana ma spero che almeno uno fra i tanti scatti sia venuto decentemente...
Aspetto ancora un pò affascinato ad osservare i volteggi degli uccelli rapaci intervallati da rade ma violente picchiate.
Ormai sono lontane. Riparto...
Parcheggio davanti l'Osservatorio Astronomico e mi incammino.
Che meraviglia i colori autunnali. I faggi si tingono si mille sfumature. Giallo, rosso...che spettacolo.
La comoda sterrata fino all'inizio della valle dell'Agnello si percorre quasi senza accorgersene tanto è affascinante il bosco.
Che sfida la ricerca di nuovi acquarelli variopinti...e che frastuono. L'assordante incedere tra le foglie rompe quel religioso silenzio che impera nel bosco. Che pace nelle soste. Un silenzio irreale che ti rende
timoroso e titubante a muoverti per paura di rompere quell'incanto ...
Imbocco Valle dell'Agnello. Faggi mestosi a guardia delle ampie radure che così tanto caratterizzano questa splendida valle incantata.
Inizio la salita. Uhmmm... il cielo si guasta.
Plumbee nubi oscurano i caldi raggi del sole che fino ad allora tingevano i colori autunnali. Peccato.
Speriamo che si limitino al mio stretto angolo di visuale e che altrove sia sereno
Fortuna che non è freddo. Non tira vento ed ormai i faggi sono quasi completamente spogli.
E' dura la salita. Mi fermo, mi volto e gurdandomi indietro scorgo quella famosa macchia nel bosco segnalata da Joe.
Un ultimo strappo ed ormai sono sulla sella tra Monte Fanfilli e Monte Monna.
Delusione.
Le nubi e la nebbia limitano la mia visibilità verso valle a nemmeno 10 metri.
L'imponente Croce sulla vetta della Monna appare come un'evanescente sagoma indefinita.
La raggiungo e nella speranza che schiarisca scatto qualche foto. 10, 20, 30 minuti, niente.
Giusto qualche squarcio verso il Fanfilli.
Troppo bello il panorama da quassù per non aspettare ancora un pò. Fortuna che non fa freddo....
Ormai arreso al volere del tempo decido di tornare indietro.
Raggiungo la sella e.... perchè no, perche non andare a salutare la Croce della Rotonaria.
Magari nel lungo traverso per Sella Faito si schiarisce e da qui il panorama è comunque bello.
Niente. Se possibile la nebbia si fa ancora più fitta.
Entro nel bosco e sinistre sagome di indefiniti vecchi faggi rendono l'atmosfera particolare.
Severi ed evanescenti faggi apparsi all'improvviso dalla nebbia pretendono quel rispetto dovuto a quegli alberi che sì alti e maestosi sfidano l'asperrità dell'ambiente...
La nebbia rende tutto particolare.
Anche sella Faito si veste di un abito insolito...
Mi dirigo verso la Croce della Rotonaria. Dai, vuoi vedere che nel frattemto le nubi si diradano.
E il panorama dalla Rotonaria è uno dei più belli degli Ernici.
La speranza svanisce ben presto. Già dalla vetta a malapena si intravede la Croce.
Anche qui aspettendo che la situazione migliori scatto qualche foto.
20, 30 minuti. Niente. Deluso riparto.
Ancora è presto e perchè no, la Certosa di Trisulti è ad appenna un'ora e mezza.
Incontro due persone che avevano smarrito un cane.
Li incoraggio. Difficilmente i cani cadono. Vedrete, lo ritroverete al piazzale della Certosa. Speriamo....
Desueto questa volta il sentiero per la Certosa.
Fitti ed omogenei tappeti di foglie levigano il bosco rendendo in alcuni punti il sentiero pericoloso.
Particolare l'effetto ottico del bosco in lontananza.
Particolare questa strana fascia biancastra che caratterizza i faggi...
Arrivo alla Cartosa nel tempo previsto.
Peccato per il panorama ..ma ne è valsa la pena...
Saluti.
Francesco
L'ultima modifica di Francesco il Mar Nov 13, 2007 9:40 pm, modificato 1 volta |
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