Forum dei "Monti Ernici"

[Francesco]

Lo splendido affaccio sul gruppo montuoso più alto dei Monti Ernici percorrendo la cresta che da la Lota, o croce di Rendinara , conduce alla vetta del Ginepro...

Da destra a sinistra: le balze rocciose di Monte Cappello con, a seguire, in basso, monte Brecciaro; quindi la ripida cresta verso il Passeggio ed i monti Pratillo e Pizzo Deta.
A chiudere la lunga cresta della Rava della Guardia ed il Vallone del Rio in basso ...

Variazione sul tema in quattro foto...

Saluti
Francesco

[Francesco]

... seconda foto...

Saluti
Francesco

[Francesco]

... terza ed ultima foto

Saluti
Francesco

[Amilcare]

"...il Vallone del Rio, in basso".
E nella foto, in basso a sinistra, si intravede la strada.
Una valle magica piena di misteri che abbiamo cercato per anni.
Ricordo ancora quel giugno di tanti, tanti anni fa, più di trenta, il nostro andare sul crinale dei Monti Ernici: con l'archeologo Eugenio Maria Beranger, Francesco ed io l'abbiamo cercata, creduto di averla trovata, persa.
E la cercavamo ancora tra frammenti di terrecotte e le pietre allineate negli slarghi della dorsale e gli occhi scivolavano sui due pendii: Il versante laziale, a occidente, quello abruzzese a oriente: dolci declivi, strapiombi, piccole valli verdi, gole che scendevano a precipizio e giù, in fondo la Val Roveto.
Sapevamo che le terre dei due versanti accoglievano due popoli: Gli Ernici, a occidente e i Marsi a oriente; sapevamo che la Val Roveto era il lungo corridoio percorso, in pace e in guerra, dai Marsi e dai Volsci; ma, chi stava nella valle?
Passano gli anni; Francesco viene a sapere che a Vallone del Rio ci sono i lamponi.
Sono buoni i lamponi ed è bello andare; siamo andati.
Rendinara, una parvenza di strada che taglia per lungo tratto il bosco ed eccola: la valle si allarga e sale in dolce declivio e ci sono i lamponi, tanti lamponi: Francesco e Ivonne raccolgono a gara; io raccolgo e guardo: "Monte Passeggio?".
Alla conferma è come se rivedessi il tratto strada che dal Passeggio scende, per un bel tratto, verso Rendinara e che, forse, prosegue con la strada che abbiamo appena percorso.
Ci sono frammenti di terrecotte dove l'acqua ha eroso la superficie e le macere sono muri a secco che s'alzano dalle due parti e racchiudono ampi spazi e ne accolgono di piccoli, addossarti alle pendici degli Ernici, dove già incomincia il bosco.
Non c'è più Eugenio per partecipargli la scoperta, ci ha lasciato; forse insieme avremmo, ancora una volta, creduto di aver trovato una risposta e forse saremmo ancora andati:
L'ultima volta, all'arrivo, mi è sembrato di vedere qualcosa emergere dal bosco di fronte ed è impossibile cercare tra groviglio dei rami e allora, d'inverno.
Non ci sono i lamponi d'inverno, ma la neve, tanta neve e il Vallone del Rio non potrà mai svelarci i misteri del tempo.

Amilcare

[Francesco]

Che bello leggere queste meravigliose parole...
Ricordi e sensazioni si accavallano vorticosamente...

Francesco

[Emanuele]

Che spettacolo

[Francesco]

Dai, non datemi del noioso...
Ancora una foto dello stesso panorama; questa volta da Monte Cappello

Da questa angolazione, ben si apprezza il netto spartiacque che converge nel monte Brecciaro, tra il versante abruzzese, il più aspro, e quello laziale, molto più dolce.

Saluti
Francesco