Forum dei "Monti Ernici"

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"Premessa:
....ma un ciociaro dalla folta barba, passa e non guarda."

Che scoperta! Un ciociaro che vive nelle "Citta che diconsi fondate dal Re Saturno" città coronate dalle alte acropoli e che incombono sulle piane circostanti con le loro possenti mura costruite dai ciclopi, per il quale è banale la vista dell'acropoli di Alatri, passare sotto l'arco della Civita di Arpino o entrare in città per Porta Sanguinaria, a Ferentino; un ciociaro che vive a Veroli o ad Anagni; ad Atina, Segni, Priverno, Sezze, Anxur, città e cose che esistevano già quando sulle colline vicino al Tevere si costruivano soltanto capanne, non penso possa subire le stesse sensazioni della britanna che nel libro guarda "questa minaccia di romane mura al cielo e al tempo"
C'è, però, una indifferenza dovuta alla assuefazione, nessun alatrese, penso, avverte sensazioni particolari passando sotto il Pizzale che sente parte di una realtà ancestrale e c'e una indifferenza dovuta all'ignoranza o, peggio, al menefreghismo.
Quest'ultima indifferenza è la tara che da sempre qualifica i nostri amministratori.

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L'ACROPOLI (Civita)

Sull'acropoli di Alatri si sono versate da tanti, tante parole da farle traboccare e sarebbe inutile, quindi, aggiungerne altre anche perché le parole lasciano le cose come stanno e anche quando le parole di quanti, anche stranieri, la illustravano scientificamente, per i nostri sono restate soltanto parole.
Finalmente, però, qualcuno si accorge che il parapetto che cinge Civita è pericolante e, nei primi anni '70 del '900 iniziano i lavori di restauro che, a parole, sono diventati scavo che come le parole ha lasciato le cose così come stanno e che, anzi, hanno fomentato una ridda di altre parole.
Tanto vale, allora, cha io aggiunga le mie sperando che qualcuno non storca il naso leggendole.
Penso, comunque, che il patrimonio storico ed archeologico di Alatri non si esaurisca con l'Acropoli e che ci siano altre realtà che meriterebbero almeno lo stesso interesse.

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