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RABBIA E SDEGNO: la barbarie sugli Ernici
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Luca Bellincioni
I Monti Ernici; la mia passione
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MessaggioInviato: Dom Feb 25, 2007 11:24 pm    Oggetto: RABBIA E SDEGNO: la barbarie sugli Ernici Condividi su Facebook Rispondi citando

Mancavo da un po' di tempo dalla magnifica zona della Certosa di Trisulti, e sabato, essendo tornato al Piglio (dove ho una casa) per il week end, e avendo una giornata libera, avevo deciso di farmi una bella gita sulla Rotonaria. A parte l'escursione, che poi è fallita per il maltempo, mi è dispiaciuto confermare il fatto che ogni volta che torno in una zona degli Ernici dopo un po' di tempo le cose le trovo sempre cambiate, e in peggio. Arrivato sul posto, infatti, ho potuto ammirare un vero e proprio scempio: ossia la DEFORESTAZIONE, altro che taglio boschivo, di tutta la zona dalla Civita-San Nicola a Collepardo paese! In particolare di fronte a Civita, praticamente una montagna intera è stata "rasata". In tanti anni non mi è mai capitato di vedere tagli tanto indiscriminati, brutali e selvaggi. Nemmeno sui Castelli Romani, ovvero quasi alla periferia di Roma, si vedono cose simili!

La rabbia che ho potuto provare era tale che avrei voluto vedere non tanto i tagliatori (poveri disgraziati ignoranti ed imbecilli), ma chi gli ha dato il permesso, decapitati dal boia con una scure, come si faceva fino al Cinquecento con chi danneggiava il bosco, che allora era visto come una risorsa primaria.

Per farvi un esempio di come le cose possano essere fatte con criterio, mi ricordo di una gita tempo fa nella splendida riserva dei Mti Navegna e Cervia (Provincia di Rieti), in una zona del Lazio tra l'altro davvero straordinaria e quasi intatta (la Sabina Turanense): era stato effettuato un grosso taglio, eppure era stato fatto così bene che da lontano nemmeno si vedeva, e al calar del sole si sentiva addirittura l'ululato dei lupi provenire proprio dal bosco ceduo!

Ma qui siamo in Ciociaria, terra dove si vedono delle cose credo uniche: infatti gli scempi che ho potuto "ammirare" intorno alla Certosa, non si limitano alla vera e propria deforestazione in atto, ma anche ad una cosa che ha del grottesco. Non so se qualcuno di voi è stato sul sentiero dalla Certosa al Vado di Porca negli ultimi tempi: se sì, avrà potuto notare la nuova "segnaletica" che - senza alcun senso - è stata apposta per circa 50-70 mt, nel tratto centrale del sentiero, quello più pittoresco per capirsi (quando diviene una specie di mulattiera tra le rocce). Anche in questo caso, in tanti anni di escursioni, e con tanti posti visitati, non avevo mai visto una cosa simile. Come tutti sapete il criterio che guida una segnaletica è quello della stretta utilità e del minor impatto ambientale possibile. Ebbene, qui invece i segnali (rossi) sono giganteschi, posti ovunque, talvolta anche a distanza di un metro l'uno dall'altro (!), senza alcun criterio, quasi come si volesse scarabocchaire il bosco; addirittura è stata imbrattata una quercia secolare e per terra si notavano i numerosi schizzi della vernice, segno di un lavoro svolto male e in fretta. E' come se uno psicopatico armato di vernice rossa fosse entrato nel bosco. A parte il fatto che questa segnaletica è presente - ripeto- solo per un brevissimo tratto e perciò non ne riesco a capire il senso, in un sentiero tra l'altro privo di difficoltà, prettamente turistico e che non presenta certo problemi di orientamento! E senza dire che si poteva benissimo notare la segnaletica bianco-rossa del CAI rifatta da pochissimo e ben tracciata.

Arrivato al Vado di Porca ero così rattristito che me ne sono voluto scendere anche prima (nonostante il tempo non certo esaltante avrei potutto continuare un altro po'). Ho scattato anche qualche "bella" foto della segnaletica demenziale che prossimamente non mancherò di inviarvi. Spero che qualcuno sappia chi è l'autore di questo "capolavoro", così da potergli fare i miei più vivi complimenti.

Un'ultima riflessione: deforestazione, segnaletica deturpante, abusivismo edilizio (quando verranno buttati giù quegli orrendi e vergognosi scheletri di ville presenti nella zona, sia intorno a Collepardo sia - purtroppo - ancora nei pressi della Certosa, vicino a San Nicola???????): è un dato di fatto che una delle zone di maggior pregio dell'intera provincia di Frosinone, divenuta uno dei suoi principali attrattori turistici proprio in virtù della bellezza del paesaggio, sia oggi presa di mira da varie forme di speculazione, cui le amministrazioni locali - come sempre - non vogliono porre alcun freno (anzi...). Se gli Ernici fossero Parco, tali scempi e cretinate non le vedremmo più. E invece, abbiamo una delle comunità montane meno efficienti del Lazio: solo quelle degli Ausoni e dei Castelli Romani fanno più pietà.

Qui ormai si può fare di tutto e di più: non c'è una pianficazione del territorio, una tutela ambientale e paesaggistica, un piano di sviluppo ecosostenibile, nulla, nulla, nulla. La stessa comunità montana degli Ernici, forse nessuno lo sa, si sta costruendo una gigantesca e faraonica nuova sede (a forma di castello... a vedere il disegno del progetto sembra l'entrata di Gardaland) nelle campagne di Piglio, deturpando seriamente una delle poche zone della Ciociaria che avevano mantenuto in discreto stato il paesaggio agricolo tradizionale. Nessuno ha detto nulla in merito (al Piglio non ci sono ambientalisti, e io non ci abito quindi non sono al corrente di tutti i progetti in corso) e ora i lavori sono iniziati: ma Dio mio, non si poteva utilizzare come sede della cm uno dei tanti edifici storici disabitati presenti nei vari borghi e nelle varie cittadine del comprensorio ernico? Proprio in mezzo alla campagna intatta si doveva costruire ex novo una struttura così invadente??? L'urbanistica non è un gioco, è una cosa seria!

Il problema, EVIDENTEMENTE, è che gli enti locali temono che l'eventuale ente parco possa scavalcarli politicamente, togliendogli appunto la facoltà di fare impicci con i comuni, sperperare denaro pubblico con progetti assurdi e dannosi, e ovviamente permettersi di prendere soldi dallo Stato senza fare nulla per proteggere un ambiente prezioso per la collettività. Pensate che a Collepardo (come mi ha ricordato la gentile signora del ristorante Lo Scoiattolo) stanno per razionare l'acqua, e che le sorgenti degli Ernici danno da bere a 30 comuni del Frusinate, che con questo incredibile non-inverno rischiano di rimanere a secco...

E di fronte ad un clima che va in malora, di fronte alla desertificazione in atto che invade anche la Sicilia, noi che abbiamo le foreste che facciamo: me certo, le radiamo al suolo!



PS: sulla centrale ad olio di Palma a Guarcino, potete immaginare cosa pensi...

Luca Bellincioni
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Francesco
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MessaggioInviato: Lun Feb 26, 2007 9:55 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ciao Luca,



era un pò che non ci si sentiva....



e, per fare una similitudine con le tue impressioni sulla Ciociaria a distanza di tempo, anche qui si discute sempre di "cose" negative le quali anzichè diminuire aumentano...

Pensa, invece, quanto sarebbe bello se non ne avessimo di argomenti...



Tagli indiscriminati del bosco, edilizia arrambante, scarsa o nulla sensibilità per la salvaguardia del NOSTRO territorio...

Ora ci si mettono anche coloro dai quali non ti aspetteresti mai comportamenti incivili come imbrattare indiscriminatamente i sentieri con vernice rossa.

Il problema è stato già posto da Franz nell'argomento "segnaletica sui nostri monti" e considrando la coincidenza della meta dei due sentieri (C.A.I. nr. 8 e 9 - Rotonaria) oggetto di un intervento così invasivo credo che le mie supposizioni non siano andate poi così lontano dalla realtà...

Mah, sembra una battaglia persa Crying or Very sad



Il disboscamento (perchè di questo si tratta) della zona da te segnalata è iniziato già qualche anno fa con interventi via via più radicali con il susseguirsi delle stagioni di taglio. Così proseguendo, stante la cronica e colpevole mancanza di controlli, non oso immaginare nel prossimo futuro cosa rimarrà delle nostre montagne. Il Cancro che paino piano sta divorandone il polmone verde sembra di fatto incurabile.

A proposito, proprio questa mattina, cercando maggiori informazioni su queste fantomatiche S.I.C. e Z.P.S., mi sono confrontato con una persona profondamente convinta dell'inutilità dell'istituzione di aree protette blindate a favore di un reale sviluppo ecocompatibile del territorio.

A titolo di esempio affermava che nel bosco lasciato crescere indiscriminatamente, ovvero forestizzato, come non passa l'uomo non passano nememno gli animali selatici. Ricordando il recentissimo avvistameto di Cervi nei pressi di Veroli e degli Orsi nei vari comuni interessati dal settore laziale del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, sosteneva che gli animali selvatici trovano utilità nela presenza dell'uomo. Chi, come i cervi, mangiandone gli ortaggi, chi, come gli orsi, rovistando tra i rifiuti nei cassonetti dell'immondizia alla ricerca di cibo...

Questo certamente è vero. Chiunque ed ovunque per perseguire uno scopo percorre la strada più facile.... Magari però si dimentica che questa trada è soltanto un iceberg costellato di morti... Chissà quanti animali selvatici uccisi in "silenzio" per quei pochi che per forza maggiore hanno avuto risalto mediatico e che sono vivi solo in virtù di questo... o che non è certo rasando a zero le montagne che si cera un comodo passaggio per gli animali ...

Che dire. Come non mi stancherò mai di ripetere, è questione di mentalità.

Fortunatamente, a dire del mio interlocutore, sembra che le cose stiano cambiando, quantomeno nelle aree insistenti nel Parco Naz. d'A.L.e M. dove in caso di predazione di animali domestici o devastazione di colture ad opera degli animali selvatici, l'Ente Parco rimborsa gli interessati così scongiurandone l'abbattimento...

Speriamo che tale mentalità contagi anche gli ernici (intesi come polpolazione!) dove da più parti si è insistito affinchè il cervo del Giglio di Veroli venisse abbattuto per non mettere in pericolo l'orticello di qualcuno...



Saluti.

Francesco


L'ultima modifica di Francesco il Mer Feb 28, 2007 2:17 pm, modificato 1 volta
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Luca Bellincioni
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MessaggioInviato: Lun Feb 26, 2007 10:55 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Ecco la foto della segnaletica folle...

Luca



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franz..
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MessaggioInviato: Mar Feb 27, 2007 9:40 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

ciao ragazzi, con la scusa dell'ingnoranza della popolazione ciociara tutti si permettono di lascar fare qualsiasi cosa. francesco dice bene, negli ultimi anni la deforestazione e' diventata una cosa normalissima nella zona trisulti/collepardo, pero' non riesco a capire (per mia ignoranza) a cosa la Forestale e le istituzioni comunali Question Question Question Question. un conto e' ripulire il sotto bosco per permettere agli animali e le piante di vivere meglio, un altro e' tagliare il tutto per far si che qualcuno coltivi quelle zone e si appropri di esse. stessa cosa vale per la sentieristica ma la Guardia Forestale che fa? dorme? perche' non chiedere in in giro chi e' "l'autore o l'artista" e obbligarlo con un bel secchiello di vernice grigia a ridipingere il "Naif" Twisted Evil Twisted Evil Evil or Very Mad Evil or Very Mad Evil or Very Mad
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franz..
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MessaggioInviato: Mar Feb 27, 2007 9:42 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

ripulire il sottobosco e' difficile? Wink Wink Question Question
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Luca Bellincioni
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MessaggioInviato: Mar Feb 27, 2007 12:11 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Caro Frantz, vista la situazione, credo che il selvaggio disboscamento, che va avanti da anni ma che in questi ultimi mesi ha raggiunto un livello davvero insostenibile e pericoloso (basti pensare al rischio-idrogeologico che corre la zona di Collepardo, con visibilissime ed enormi lingue moreniche, erosioni e punti che rischiano di crollare), non sia da additare nemmeno alla ricerca di nuova terra per coltivare (in tutto il territorio ernico l'agruicoltura è purtroppo in gravissimo declino), bensì da un lato alla volontà di accaparrarsi (nell'attuale stato di anarchia) un ingente quantitativo di legname di qualità (faggio in primis) da rivendersi, e dall'altro - peggio -, depregiando il paesaggio, a spianare la strada a qualcuno per avere licenza di costruire, come dimostrano i vari vergognosi scheletri abusivi visibili e che dovrebbero soltanto essere demoliti.

A proposito: perchè non cercare di far pubblicare un articolo da Ciociaria Oggi che parli finalmente (oltre che della vicenda della deforestazione) dello stato di degrado paesaggistico in cui versa il nostro territorio a causa dei numerosi scheletri abusivi presenti? Qual'è l'iter burocratico cui sono sottoposti? Perché, essendo evidentemente abusivi, non vendono abbattuti, anche quando sorgono su terreno demaniale!? Mi viene da pensare che i comuni sono conniventi con gli abusivi, che preferiscono far passare anni in attesa di un nuovo condono... La presenza dei numerosissimi scheletri di ville, villettacce, capannoni, e altri consimili orrori, anche in zone di grande pregio, dimostra platealmente il degrado della cultura, della società e dello stesso vivere civile di una comunità (in questo caso quella ernica), mostrando infatti come l'illegalità possa essere sempre tollerata (o premiata...).

Quanto invece alle SIC e ZPS, anch'io penso che così come sono istituite non servono a nulla, e personalmente l'ho ribadito in numerosi miei articoli di denuncia pubblicati su vari siti internet e riviste. Come è noto, infatti, queste zone sono tutelate solo sulla carta e non sono dotate di nessuno strumento di controllo e monitoraggio del territorio, e per di più, mostrandosi come puri e semplici vincoli burocratici, nei fatti non hanno altro risultato che peggiorare l'opinione già negativa della popolazione locale nei confronti dell'"idea" di un'area protetta. I parchi, invece, permettono, o almeno cercano di promuovere, uno sviluppo sostenibile, in cui tutte le attività tradizionali (agricoltura, allevamento, silvicoltura, artigianato, ma anche caccia e pesca) sono favorite ma regolamentate, non certo limitate!

A presto e spero che l'articolo su Ciociaria Oggi sui possa far fare.

Luca
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MessaggioInviato: Mar Feb 27, 2007 5:09 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

ciao Luca, io ho notato alcune zone ha ridosso degli uliveti e ho pensato Idea forse sbagliando che gli autori (oltre che far legna) volessero allarga il loro territorio (loro Question Exclamation Question Exclamation ) e' una cosa estrema tagliare per poi costruire nuovi OBBROBIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII e nuove costruzioni che offendono il senzo estetico "non riesco a crederci Shocked Shocked" . ripeto ma la gente che deve fare il proprio dovere dov'e'? gira con gli occhi foderati? Altre zone notate all'interno del bosco, vengono utilizzate solo come falegnameria( Crying or Very sad Crying or Very sad Crying or Very sad ). Evil or Very Mad Evil or Very Mad eccomi sono dei vostriiiiiiiiii Evil or Very Mad Evil or Very Mad
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MessaggioInviato: Mar Feb 27, 2007 9:48 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Per quanto riguarda un articlo su Ciociaria Oggi sul taglio indiscriminato del bosco nei pressi di San Nicola, ho già un accordo di fattibilità con il referente della pagina di Alatri e Collepardo.

Per ora nulla di concreto ed immediato, però :(

Purtroppo sono solo queste le nostre armi, divulgare il più possibile i "fattacci" riguardanti i Monti Ernici al fine almeno di evitare il peggio... Crying or Very sad



Vi terrò informati.



Saluti,

Francesco
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Luca Bellincioni
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MessaggioInviato: Mar Feb 27, 2007 11:25 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Speriamo che l'articolo si possa fare al più presto: ho sentito dire in giro che la forestale si muove solo quando iniziano le "vere" scocciature (denunce di privati cittadini o di associazioni o articoli "scomodi"...)... Basta con lo squallido lassismo delle amministrazioni locali nei confronti della tutela del territorio. Un conto è non volere il parco, un altro è lasciar devastare un territorio.

Sulla questione spinosa degli scheletri abusivi e dei disboscamenti selvaggi, credo si possa pure contattare anche il CAI e Italia Nostra. Quanto a Legambiente, invece (nonostante l'ambiguità mostrata negli ultimi tempi da questa associazione), sul suo sito è presente un numero verde per segnalare ogni scempio di cui si è testimoni nell'ambito del territorio laziale. Del resto, la zona di Collepardo è ormai molto conosciuta, anche a livello nazionale, e ne è la prova la bandiera arancione del Touring club conferita (e a vedere la situazione odierna, REGALATA) da un bel po' di anni al Comune di Collepardo. Questa zona è infatti considerata uno degli angoli più belli, integri e suggestivi del Lazio meridionale, e non solo. Non è possibile che venga deturpata in questa maniera. E' veramente folle. In Ciociaria aree naturali così integre le ritroviamo solo sui monti della Val di Comino.

Ma pure la Regione, mi chiedo, vigila o dorme? Ora Marrazzo si vanta del fatto che il Lazio abbia fatto il boom nel turismo culturale ed ambientale nel 2006, scavalcando anche la Toscana... E però mi sembra che i visitatori che si recano sempre più numerosi a Trisulti (ma, pian piano, anche alle grotte e al pozzo) lo facciano per ammirare lo straordinario (e oggi così labile) connubio tra arte, storia e natura e non un ambiente deturpato e degradato.

Un'ultima nota: ho letto che l'amatissima comunità montana degli Ernici, dopo essersi costruita il maniero tipo Gardaland sotto al Piglio, abbia in progetto una pista ciclabile attorno al Lago di Canterno, che già si preannuncia costosissima. Io, modestamente, credo che l'ultimo dei problemi del lago sia la mancanza di una pista ciclabile, che peraltro andrebbe ad alterare un paesaggio bellissimo e che anzi andrebbe rinaturalizzato con l'impianto di vegetazione ripariale endogena. Penso che il problema del lago sia invece l'immondizia, che andrebbe tolta periodicamente, e la mancanza di un controllo e di sanzioni per chi sporca, tutte cose magari anche costose, ma molto di meno della faraonica pista ciclabile in terra battura, manco il Lago di Canterno fosse un velodromo... Il progetto tra l'altro mi puzza tanto del solito tentativo di Fiuggi di "colonizzare" tutto il territorio circostante per i suoi interessi pseudoturistici o pratici: l'antenna di Fumone docet... A proposito, Fumone, uno dei borghi più belli del Lazio e dell'Italia centro-meridionale, con tutt'attorno il paesaggio agricolo meglio conservato della zona, adattissimo allo sviluppo dell'agriturismo e del turismo di qualità, purtroppo ancora giace sotto all'antennone senza che nessuno se ne curi: non sarebbe il caso, in un prossimo articolo, parlare anche di questo problema, sanitario oltre che paesaggistico?!

A presto

Luca
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Andrea Mizzoni
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MessaggioInviato: Mer Feb 28, 2007 1:14 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Salve amici,

purtroppo sono impegnatissimo per la tesi e non ho avuto modo di dire la mia. Vorrei salutare i nuovi arrivati e ringraziarli per la passione che mostrano nei loro interventi. Non vogliatemene se, dopo la carota, utilizzo un po' il bastone: ho notato negli ultimi tempi che al tono sempre competente si e' aggiunto un po' di spirito combattivo. Non voglio esser frainteso, sono il primo ad ammettere che la strada della sola divulgazione difficilmente portera' a dei risultati concreti, pero' prima di aizzare (bonariamente) alla rivolta, proviamo ancora e ancora e ancora. Sono stufo quanto voi che i furbi ce la facciano sempre sotto il naso (vedi i percorsi per l'arrampicata, la segnaletica invasiva, ecc...) pero' non credo che accamparsi nei pressi di Trisulti aspettando i colpevoli per prenderli a randellate sia la soluzione, anche perche' la mamma dei cretini e' sempre incinta e saremmo destinati (numericamente) a fallire. Dopo questa parentesi, mi riallaccio al discorso di Luca. Non vorrei sembrare ripetitivo o addirittura contraddittorio ma quando leggo di Comunita' Montana, Lega Ambiente, Marrazzo mi vien da pensare che queste care persone non sono li' per portare avanti un progetto (come troppo spesso ci viene fatto credere) bensi' per mangiare quanto piu' possibile in accordo al vecchio modo di pensare all'italiana. Nutro, per principio, una fortissima ostilita' verso l'attuale generazione dirigente e/o politica; mi inquieta pensare che siano il frutto abnorme di un periodo di grandi ideali che, malgrado tutto, hanno aggiunto parecchia liberta' alle nostre vite e, come effetto collaterale, eliminato, di fatto, la meritocrazia in Italia. Non voglio banalizzare ma dubito fortemente che affidandoci al "passato" troveremo la risposta al problema Ciociaria. Credo anzi che il problema Ciociaria sia il risultato della cecita' (folle) di una classe dirigente che sperava di aver trovato nella corsa all'industrializzazione indiscriminata il viatico per risollevare il destino di questa terra. I postumi di questa sbronza "d'innovazione" li avete davanti ai vostri occhi! Quello di cui abbiamo bisogno in Ciociaria e' competenza, cultura, umilta' e voglia di imparare: in una parola di rinnovamento...badate bene, questo non vuol dire aprire indiscriminatamente le porte ai giovani. Sono il primo ad ammettere che questo immobilismo e' figlio di una nuova generazione che non ha ne' i mezzi ne' la voglia di auto-affermarsi, pero' in mezzo al piattume, qualcuno che vale c'e' e bisogna tenercelo stretto. Ricordo con piacere una escursione in Umbria nel quale un vecchio signore, amante della buona cucina e grande cultore degli antichi sapori, volle raccontarmi la sua esperienza di vita: quindici anni vissuti "da forestiero" solo per far capire ai conterranei la ricchezza di quelle ricette e di quella gastronomia che tutti deridevano considerandola roba di poca importanza. Ora, apprezzato da tutti alla luce del suo successo, mi diceva di non scoraggiarmi, avendo visto nelle problematiche della Ciociaria una situazione analoga a quella vissuta nella provincia di Terni nei vent'anni precedenti...non molliamo ragazzi, sono convinto che alla fine godremo anche noi della soddisfazione di un gran risultato. Very Happy

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Luca Bellincioni
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MessaggioInviato: Mer Feb 28, 2007 9:17 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Caro Andrea, auguri per la tesi di laurea (in cosa a proposito?)... ricordo con molta pesantezza (ma anche con molti stimoli) quei momenti... Per quanto riguarda il parallelo con il Ternano, anch'io credo che la Ciociaria possa guadagnarsi un ottimo mercato in fatto di turismo culturale, come è accaduto in Umbria. Il problema è pero il fattore tempo: si stanno devastando e deturpando le valenze di questa terra ad una velocità incredibile e occorrerebbe porre subito un freno, ad esempio tramite il varo di una nuova legislazione a livello provinciale ad hoc sulla tutela paesaggistica, come è stato fatto recentemente in tutta la Toscana, in seguito a vicende di speculazione gravissime quanto inattese nella Val d'Orcia. Il territorio ciociario, secondo me (l'ho scritto anche su un mio articolo recente), andrebbe suddiviso in zone a seconda della loro vocazione e delle loro valenze ambientali: ad esempio, da un lato ci sarebbero le aree destinate allo sviluppo residenziale, commerciale ed industriale (che io vedrei non come nuovo consumo di terra ma come riqualificazione di aree già esistenti di questo tipo), dall'altro le aree a vocazione ambientale, paesaggistica e turistica; tra queste ultime, sarebbero da individuare quelle già integre e quindi da destinare subito ad uno sviluppo ecocompatibile, e quelle parzialmente degradate ma ancora recuperabili (mi vengono in mente tante zone delle valli del Sacco e del Liri), da bonificare e riqualificare tramite progetti di ingegneria naturalistica. E proprio su quest'ultimo punto ti do davvero ragione: in Ciociaria c'è bisogno di innovazione, che non significa più costruire capannoni a forma di castello o ville a forma di medusa, ma significa UMILTA', cioè farsi insegnare da chi è più avanti di noi in fatto di tutela, oltre che di un sano amore per la propria terra.

Detto ciò, perché non organizzare in Ciociaria dei convegni sulla conservazione (che darebbero già un forte impulso a livello culturale e divulgativo), in cui vengano invitati - appunto - i rappresentanti di realtà più avanti in fatto di tutela? Senza andare troppo lontano, la stessa università agraria della Tuscia potrebbe essere coinvolta.

Anche i centri storici ciociari secondo me andrebbero risollevati e recuperati, poiché hanno cose straordinarie dal punto di vista storico-artistico-archeologico: perchè allora non seguire il modello umbro, il più efficace in Italia in fatto di tutela dei centri storici? Finora il recupero è stato saltuario e limitato ad azioni private, ma spesso ha dato risultati soprendenti: si veda la Civita vecchia di Arpino, ma anche il borgo Castello di Alvito, la stessa Veroli... Dove la tutela ha avuto luogo, peraltro, non so se lo sapete, c'è stato anche l'interessamento del marcato immobiliare estero, tant'è che molti inglesi, tedeschi, americani, ecc.. si stanno comprando la casa nei borghi più belli della Ciociaria, magari a prezzi quasi stracciati. Gli Ernici, in particolare, possiedono un patrimonio a livello di centri storici veramente eccezionale: basti pensare a Veroli, Alatri, Ferentino, Anagni, per citare i centri con maggiore spessore (anche se molto rovinati dal punto di vista del rapporto città-campagna), ma anche a Trivigliano, Guarcino, Torre Cajetani e la solita Fumone, tutti borghi ancora ben conservati nelle linee urbanistiche e che, se recuperati e resi più accoglienti, potrebbero divenire parte di un vero e proprio sistema museale di percorsi integrati, oltre che un volano per la rivalutazione immobiliare di tutti i loro edifici storici. Basta affacciarsi dalle nostre montagne per intravedere un paesaggio ancora relativamente "medievale": tutti i borghi appollaiati sulle loro colline, e relativamente ordinati; certo ci sono gli scali con i loro orrori di scheletri, capannoni, ville e villette, ma è qui che entrerebbe in gioco il ruolo dell'ingegneria naturalistica e paesaggistica, che tramite abbattimenti mirati, rimboschimenti, restauri accurati, potrebbe riqualificare anche gli stessi scali. Certo, per far ciò occorrerebbe una forte sinergia tra il pubblico e il privato, e di sicuro le amministrazioni non sono certo, oggi come oggi, interessate a tali problematiche. Ma questa è l'unica strada da intraprendere, e al più presto, prima che sia troppo tardi. Altrove è potuto accadere (si vedano a proposito i progetti avviati nel Monferrato e dal comune di Asti), perché non in Ciociaria non potrebbe? Siamo forse nel Terzo mondo?



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Andrea Mizzoni
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MessaggioInviato: Mer Feb 28, 2007 11:36 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Confused gli auguri per favore no...casomai in bocca al lupo Very Happy Very Happy Very Happy Scherzi a parte, ti ringrazio di cuore. Mi sto laureando in Intelligenza Artificiale, una specializzazione di ingegneria informatica. Leggendo della tua proposta di contattare l'universita' della Tuscia il pensiero non poteva non andare all'amica Caterina; la contattero' quanto prima per informarla della tua iniziativa. Se non ricordo male, con l'AUSF (o simile) aveva organizzato alcune escursioni nel comprensorio del Prato (addirittura pernottando nel famigerato rifugio). A presto, spero con novita' interessanti. Buona serata.
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Luca Bellincioni
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MessaggioInviato: Gio Mar 01, 2007 8:55 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Allora in bocca al lupo Andrea... Beh la materia della tua tesi mi sembra molto d'avanguardia...



Riguardo invece la tua amica Caterina, sarebbe già un'ottima cosa se lei riuscisse a divulgare in seno all'università della Tuscia, visto che a quanto pare ha dei contatti con essa, quel che sta accadendo a Collepardo. Bisogna riuscire a coinvolgere nella denuncia dello scempio qualcuno che abbia un "peso" culturale o politico (un professore ad esempio), è questo il nostro obiettivo: da soli, del resto, possiamo davvero poco.



Luca
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MessaggioInviato: Ven Mar 02, 2007 10:06 am    Oggetto: Precisazioni sul degrado e sui disboscamenti. Condividi su Facebook Rispondi citando

Le osservazioni che sono state fatte da Luca sono giuste ma anche datate.

Questa situazione, a parte il disboscamento che è recente, stanno lì da anni e sotto gli occhi di tutti.

Ma non servono nè articoli e campagne pubblicitarie per risolvere il problema.

Esiste a tal riguardo una normativa nazionale e regionale sia sugli abusi edilizi che obbliga i sindaci e le amministrazioni locali a prendere provvedimenti per gli immobili abusivi o quelli che sono stati condonati ma posti in aree vincolate. Questi provvedimenti sono il sequestro, le demolizioni o la acquisizione pubblica.

PERCIò è SUFFICIENTE UN NORMALISSIMO ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA SCRITTA DA UN BUON AVVOCATO PER FAR RISPETTARE LA LEGGE (legge 47/85, 724/94, L.R. 12/04, eD.P.R. 380/01).

Per quanto riguarda le costruzioni della Comunità Montana se sono state edificate su una zona prevista dal Piano Regolatore non può essere fatto niente, a meno che non era necessario un preliminare studio di impatto ambientale. Non esiste a tuttoggi una normativa per non far costruire le brutte costruzioni.

Riguardo la segnaletica vige un regolamento all'interno del CAI che norma le condizioni con cui effettuare la segnaletica per le montagne.

Basta anche lì osservarla ed applicarla.

La persona che ha realizzato tale intervento è una persona che dovrebbe conoscere tale normativa. Mi informerò.

Saluti professore.
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Francesco
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MessaggioInviato: Ven Mar 02, 2007 9:46 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Mah, l'intervento di professore mi lascia alquanto perplesso. Non so, mi da l'idea di celare quell'inutile ipocrisia tanto diffusa quanto deleteria...



Mi spieghi, ad esempio, cosa intende per:

...."non servono nè articoli e campagne pubblicitarie per risolvere il problema. Esiste a tal riguardo una normativa nazionale e regionale sia sugli abusi edilizi che obbliga i sindaci e le amministrazioni locali a prendere provvedimenti per gli immobili abusivi o quelli che sono stati condonati ma posti in aree vincolate. Questi provvedimenti sono il sequestro, le demolizioni o la acquisizione pubblica. PERCIò è SUFFICIENTE UN NORMALISSIMO ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA SCRITTA DA UN BUON AVVOCATO PER FAR RISPETTARE LA LEGGE (legge 47/85, 724/94, L.R. 12/04, eD.P.R. 380/01). "



In Italia, si sa, ci siano più leggi che nella maggior parte delle altre nazioni, eppure gli illeciti penali ed amministrativi non mancano di certo, anzi...



In ossequio allo spirito che anima il sito, propositivo, divulgativo e "di denuncia" (non certo superficiale e polemico) Luca Bellincioni ha esposto un problema reale putroppo così radicato negli ernici.

Già il parlarne cercando di attirare l'attenzione mediatica su un determinato problema, costringe, ad esempio, gli enti interessati a svolgere almeno quel minimo di verifica altrimenti nemmeno assicurato...

Sai, professore, si fa quel che si può, ma almeno si fa!!!



Sono d'accordo con te sul fatto che in Italia non esista una normativa che vieti la realizzazione di brutti edifici. Il brutto o il bello sono soggettivi e perciò difficilmente classificabili né canonizzabili Magari questo problema potrebbe essere scongiurato dal buon senso degli architetti... Wink



Coerente con lo spirito goliardico che lo anima, il professore fa infine riferimento ad una fantomatica regolamentazione interna al C.A.I. inerente i criteri per la segnalazione dei percorsi. Peccato che pur conoscendo bene il problema, ometta di precisare che tale normativa viene puntualmente disattesa dagli stessi soci C.A.I. incaricati della segnaletica... Figuriamoci se possiamo pretendere da altri il rispetto di linee guida che gli stessi ideatori omettono di applicare...

L'importante è dipingere la propria bandiera così contribuendo alla realizzazione di quella variopinta segnaletica che caratterizza e contraddistingue i nostri sentieri....



Per ultimo una richiesta ad Andrea.

Ho letto che ti stai laureando in intelligenza artificiale (in bocca al lupo in proposito). Non è che magari potresti fare qualcosa per qualcuno di questo forum... Uhmmm, forse no, sicuramete sarebbe più opportuna una tesi sui miracoli?!



Saluti.

Francesco
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MessaggioInviato: Sab Mar 03, 2007 7:51 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

Caro Francesco ti dico che è meglio un esposto circostanziato alla procura della repubblica che 100 articoli di giornale.

Per la sentieristica la regolamentazione è chiara, ma in un paese di chiaccheroni è difficile trovare gente volontaria che mantenga i sentieri.

Io personalmente l'ho fatto per dieci anni dal 1984 al 1994 e ti assicuro che era impegnativo.

Se questo argomento sta a cuore a pù di qualcuno basta poco per organizzare un gruppo che segnali i sentieri nel modo corretto.
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Francesco
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MessaggioInviato: Dom Mar 04, 2007 11:09 pm    Oggetto: Foto disboscamento presso la Certosa di Trislti Condividi su Facebook Rispondi citando

Purtroppo non ho scelto la giornata migliore per fotografare il taglio di bosco segnalato da Luca.

Ecco comunque la foto. Mi auguro di riuscire a farla pubblicare a corredo di un bell'articolo di stampa...



Vedo che Professore insiste con l'esposto. Forse non ne ha mai presentato uno e forse non sa che, ven che vada, potrebbe essere preso in considerazione..... per il prossimo taglio dello stesso bosco!!!!

Ed evidentemente non abbiamo tutto questo tempo...





Saluti.

Francesco



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L'ultima modifica di Francesco il Lun Mar 05, 2007 2:26 pm, modificato 2 volte
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MessaggioInviato: Dom Mar 04, 2007 11:14 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

...per non parlare poi dei lavori effettuati al Ponte dei Santi...



mi chiedo quale sia stata la ratio per giustificare l'allargamento del ponte.

...Un altro bell'esempio di considerazione dell'impatto ambientale di un'opera. Nemmeno nelle curve più pericolose delle autostrade ci sono guard-rail così massicci!!!

In foto rendono poco ma vi assicuro che sono davvero "pesanti"



Mah Crying or Very sad



Saluti.

Francesco



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franz..
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MessaggioInviato: Lun Mar 05, 2007 9:41 am    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

buongiorno a tutti, francesco mi ha preceduto sul ponte dei santi Shocked Shocked Shocked :( BA' Question Exclamation Question . io penso per quanto riguarda la segnaletica, si deve prima cancellare lo schifo fatto e macare i vecchi segnali (quelli ufficiali) cercando di integrarli con nuovi in tutti i sensi di marcia, (cosa poco faticosa) perche' non sono molti. poi c'e' da dire che i sentieri sono molto evidenti e marcati. Le persone di buona volonta' e' difficile trovarle perche' non hanno molto tempo a disposizione e il fine settimana preferisce fare la sua camminata o fare la sua performance invece di faticare per altri Mad Laughing o no Question . secondo me si deve cercare una persona di buona volonta' e investire (da parte del C.A.I.) pochi spiccioli per qualche giornata di lavoro anche perche' basta sistemarne uno ogni tanto anche due l'anno, naturalmente serve un aiuto di escursionista "pratico" per evidenziare dove vanno applicati ( con segnalini removibili), in genere cosi' si creano le nuove segnaletiche. o forse sbaglio Question Question . si accettano idee Idea Idea non chiacchere. per quanto riguarda l'abusivismo francesco ha ragione basta denunciare (nero su bianco) anche con foto a chi di "DOVERE". Evil or Very Mad Evil or Very Mad
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MessaggioInviato: Lun Mar 05, 2007 1:13 pm    Oggetto: Condividi su Facebook Rispondi citando

una volta istallati i segnalini removibili si chiama il "manovale" e si segnano..costo dell'operazione Question Question Question Question Question Question non credo costi molto..... E' molto difficile Question
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