Forum dei "Monti Ernici"

[Francesco]

Che meraviglia....

Grazie!

Saluti,
Francesco

[Caterina]

[Amilcare]

Tianella=tegamino
Unt' fritt'= lardo fritto.

Fai bene a provarla subito!

Nelle sere d'inverno, è una delle mie cene preferite, non troppo spesso però, purtroppo:
Arrosolo la cipolla con poco olio, aggiungo dadini di ventresca, faccio soffriggere, aggiungo qualche goccia di aceto, una spruzzata di vino bianco; aspetto che si rassodi e aggiungo pezzi di pomodoro ben maturo.
Quando questi sono bene appassiti, è pronta.

Non ti dico 7 o 8, ma un paio di fette di pane (lesche) se ne vanno di sicuro.

Segue

Amilcare

[Caterina]

buonissssssimoooooo!!! lo provo immediatamente!!!!
mi è venuto un languorino.....

[cestò]

E' un vero spasso leggere queste perle!

[Amilcare]

Neanche quest'anno sono venute...e le ho aspettate.
Nostalgia!

Una volta, già dalla Domenica delle Anime Sante (due domeniche prima di Pasqua), venivano le Cantarelle.
Stavano sull'uscio e ti guardavano come per chiedere il permesso e incominciavano...
Non ricordo nemmeno una parola: è passato troppo tempo.
Ricordo soltanto il manicuto pieno di paglia sulla quale erano adagiate delle uova, il loro sorriso timido e la meraviglia di ricevere soldi invece delle uova.

La Domenica delle Palme tornavano: il solito manicuto ed una crocetta circoscritta in un rametto di ulivo.

Non ricordo da quando le cantarelle non sono più venute la Domenica delle Anime Sante, ma soltanto la Domenica delle Palme; nè da quando hanno lasciato il posto a ragazzine che farfugliavano una melodia.
Ma le aspettavo queste cantarelline......
Forse mi aspettavo che avrebbero imparato e che sarebbero tornate a cantare già dalla Domenica delle Anime Sante ed avrebbero sciorinato una melodia che raccontava la commovente storia della Passione nata dalla religiosità popolare.......

Non sono più venute! E mi sono rimasti soltanto il tono incerto della melodia e spezzoni di frasi:
QUESTA E' LA PALMA...E QUESTA CASA BENEDETTA SIA, NEL NOME DI GESU' E DI MARIA.....LA MORTE DI GESU' MARIA S'AFFANNA......ECCO LA PALMA PER CHI VO' FA' LA PACE. NOI VI LASCIAMO E VOI RESTATE IN PACE.

Troppo poco!
Frammenti che rischiano di diventare polvere...

O forse, grazie a voi....Intanto: "BUONA PASQUA"

Amilcare

[Caterina]

io non le ho mai viste...
ma mia madre se le ricorda, anche perchè mio nonno, fotografo, le immortalò in una vecchia foto con il loro cestino...
ma alcune notizie storiche sono reperibili su un paio di libri che abbiamo sottomano:
"Sul cammino della memoria" ricerca sulle tradizioni popolari a Boville, Ripi e Veroli - gruppo di lavoro "il ponte"1983
in cui già viene definita un'usanza scomparsa da tempo. a pag. 200 "La traccia più evidente e significativa, lasciata dal passaggio dei cantastorie nel territorio verolano, è costituita dalle Cantarelle, singolari figure di canti popolari, la cui presenza non è attestato in nessun altro centro della provincia ciociara (ma qui, testimone Amilcare, si può smentire questo passo ) le "cantarelle" sono donne contadine giovanissime che a coppie nelle domeniche di quaresima entravano in città per cantare nenie popolari d'ispirazione sacra e profana. Oltre al panierino (detto manecuto) per le offerte, portavano un bastoncello a modo di conocchia (l'altarino) coperto da un panno candido di lino e ornato di nastri multicolori e di immaginette sacre (le devozioni). Da diversi anni le "cantarelle" non vengono più in città: preferiscono "girare" nelle contrade di provenienza (Le Prata, Virano, Valle Lotrana ecc.) ed in quelle limitrofe.
La forma oroginaria dei canti, per ovvie ragioni, molto spesso si è alterata, specialmente di quelli più lunghi. Per le stesse ragioni, anche l metrica quasi mai è perfetta, così come la rima sostituita generalmente dall'assonanza. Facilmente si noteranno nei testi variazioni morfologiche del dialetto.......

in un'altra pubblicazione di circa 20 anni prima, (metà degli anni '60), "VEROLI - memorie, usanze, costumi" a cura del dott. Luigi Reali pag. 12:
"Nella domenica delle Palme, molte coppie di contadinelle venivano in paese dai vicini villaggi, e per un piccolo compenso, sorreggendo una rocca (simile a quella in uso per la filatura del lino e della canapa) infiocchettata con nastri e immaginette religiose, cantinelavano delle nenie che talora riguardavano cose sacre e miracoli, talvolta invece erano storielle allegre e anche un po' spinte.

...ma di testi non ne ho ancora trovati...
non disperate... forse papà conosce una ex cantarella!
...Le chiederà informazioni e, se così fosse, avremo qualche informazione in più

Buona Pasqua a tutti!!!!

[Francesco]

Che belli questi ricordi......
Preziosissime testimonianze delle nostre tradizioni, del nostro essere, delle nostre radici....
Rileggendo quei versi ricordati da Amilcare ho avuto come un flashback, confuso ed impalpabile sia nelle parole che nell'intonazione ma ben vivo nelle sensazioni che quelle cantilene suscitavano... Per fortuna, ho fatto appena in tempo ad ascoltarle....
Peccato che in un nemmeno così tanto tempo non ne rimanga traccia....
Ma...

[Amilcare]

Grazie Caterina e BUONA PASQUA, auguri sopratutto a tuo padre per la sua ricerca che sarebbe ll frutto della tua idea di documentare, su questo forum, quanto della tradizione rischia di andare perduto.

Intanto mi piacerebbe che tuo nonno, ,tuo tramite ci partecipasse la sua foto che ritrae le cantarelle, sarebbe un documento che darebbe grandissimo lustro a questo forum.


Facci sapere.

Di nuovo auguri, Amilcare

[Caterina]

[Francesco]

Ottimo Caterina, grazie !
Ecco... un altro modo per ricordare nonno Mario....


Ho avuto notizia certa che anche a Monte San Giovanni Campano c'erano le Cantarelle....
Dai, vediamo se si riescono a ritrovare altre testimonianze....

Saluti,
Francesco

[Amilcare]

Ti ringrazio per la foto e ti auguro lo stesso successo per quanto riguarda la ricerca di tuo padre.

Amilcare

[mastro88]

Da questo video si capisce lo spirito degli stornelli ciociari!
Mio nonno era un suonatore di organetto all'epoca, e mi racconta che suonare e cantare era un momento di allegria, di gioia, un momento unico a cui prendevano parte tutte le genti della zona e non, addirittura si seguiva a orecchio il suono di un organetto lontano, per poi raggiungerlo, ballare, mangiare una lisca di pane e bere un bicchiere di vino!
P.S. ci sono un po di "parolacce"
http://www.youtube.com/watch?v=WALKNhmM3fA

[Francesco]

Grazie Angelo per la tua testimonianza e per la segnalazione del "colorito" video...

Saluti,
Francesco

[mastro88]

Ciao,
in rete si trova qualche video, basta spulciare un pò!
Peccato che la generazione che ha vissuto in prima persona queste usanze,non sia riuscita a trasmetterle, ma invece è stata sopraffatta da un mondo in evoluzione,con ritmi sempre più veloci, che lascia sempre meno spazio ai rapporti con il prossimo.
Come dice un proverbio Dogon :
"Quando non si sa dove si va, si sappia almeno da dove si viene"

[cestò]

Anche se è un brano diffuso in più zone d'Italia del centro e del sud con le dovute modifiche, mi piaceva condividere con voi questa versione ciociara magistralmente interpretata dai ragazzi di Paliano...buon divertimento!:

CLICCA

[Francesco]

Una canzoncina simile si cantava anche ad Alatri..
Simile perchè quella che conosco è molto più corta e, sebbene le parole siano più o meno quelle, il tono è diverso...

Grazie Marco per averci fatto conoscere questa versione ed apprezzare la magistrale esecuzione dei ragazzi di Paliano!

Saluti,
Francesco

[cestò]

Di niente Francesco, figurati, per me è un piacere farvi conoscere questo spaccato del mio bel paese d'origine! Ho voluto un po' enfatizzare la presentazione con quel "magistrale" in quanto il cantante è un mio amico che si sta dando un gran da fare per riportare alla luce le nostre bellissime tradizioni, ormai quasi dimenticate. Tra l'altro fa parte anche dell'amministrazione comunale..

[Amilcare]

Ribadisco quanto scritto da Francesco e faccio conoscere la versione alatrese della canzone come la conosco e come la ho sempre sentita:

Il sole dietro i monti è tramontato già
Ki n-gli tè i riazz' s'-gli trowa,
gnecrgnè Marianna jam'n a durmì
.
All'acqua, all'acqua alla fontana va,
la conca gira y gli suregli abballa,
gnecrgnè.....

Gli lett' gli faciam' d' crispigna, oinè;
gli cuscinetti d' frogni d' cagna,
gnecrgnè......

Spero che qualcuno ci faccia conoscere altre versioni.

Saluti carissimi, Amilcare

[cestò]

Molto curiosa, per me, questa versione Amilcare, anche perché si sa che basta allontanarsi di pochi chilometri per sentire tutto un altro dialetto.
E' anche questo il bello dei nostri paesi, il fatto di essere non uguali ma simili tra loro.