Altezza: - Monte Rotonaria: 1750 m.  s.l.m.; Monte Rotonaria (croce)1744 m. s. l. m.

Partenza: Certosa di Trisulti  (835 m.  s.l.m.)

Dislivello andata e ritorno:  915 m.

Sentiero: C.A.I. nr. 8

Tempi di percorrenza

andata:

2h e 10'.ca;

ritorno:

1h e 30 min. ca.

Monte Rotonaria 

Riferimenti G.P.S.

(dati rilevati - toll. +/- 7 m.)


Certosa di Trisulti:

N 41°  46'  49,9"

E 13°  29'  33,1"

835 m. s.l.m.

 

M.te Rotonaria (croce):

 N 41°  47'  53,4"

E 13°  23'  51,3"

1747 m. s.l.m.

 

Percorso andata: Certosa di Trisulti - Vado di Porca - Sella Faito - Monte Rotonaria.

Percorso ritorno: Monte Rotonaria - Sella Faito - Vado di Porca - Certosa di Trisulti.

 

Come arrivare alla Certosa di Trisulti:

  • Da Frosinone: (Km: 27 )S.S nr.155 per Fiuggi - bivio per Collepardo - Certosa di Trisulti;

  • Da Fiuggi: (Km. 27 ) S.S nr. 155 per Frosinone - bivio per Collepardo - Certosa di Trisulti.

 

Nonostante una quota non troppo elevata l'escursione al Monte Rotonaria è certamente una tra le più piacevoli e spettacolari dell'intero comprensorio dei Monti Ernici.

 

Essendo la fontanella della Certosa l'unica fonte di tutto il tragitto, si consiglia  il riempimento di almeno una borraccia.       Il sentiero, il numero 8, ben evidente e contraddistinto da segnaletica C.A.I. rosso-giallo-rosso, ha inizio circa 50 metri a sinistra dopo la suggestiva Abbazia di Trisulti  (direzione Trisulti -  torrente Fiume  - frazione di S. Nicola) inerpicandosi tra enormi querce

secolari. Attraversata una piccola abetaia ed una strada bianca, a 12 minuti ca. dalla partenza  il sentiero svolta decisamente a destra - attenti a non andare dritti!!! - fino ad unirsi al sentiero nr. 6 originario dalle vicine Cappellette di Trisulti. Soprattutto nel periodo tarda primavera - estate, in questa zona, non è raro avvistare le spericolate acrobazie degli scoiattoli tra i rami degli alberi o ascoltare il tambureggiare ritmato del Picchio Rosso Maggiore alla ricerca di cibo.  A 30 min. ca. dalla Certosa siamo già a Vado di Porca (foto sotto) splendido balcone sulla sottostante Abbazia di Trisulti. E’ il taglio di uno sperone di roccia  per consentire il passaggio di una strada antica  che collegava il bacino del fiume Cosa al bacino del fiume  Liri.

picchio rosso maggiore

Già   da   qui  il  colpo  d'occhio  è  eccezionale e  lascia  immaginare il  ben più  spettacolare panorama

Vado di porca

osservabile dalla croce della Rotonaria.  Percorrendo una brevissima discesa all'ombra dei carpini ed ignorando un evidente sentiero sulla destra, si attraversa una zona poco alberata da dove, in compenso, è visibile sulla sinistra la meta dell'escursione.  A circa 30 min. da Vado di Porca, prestando attenzione ai ginepri che costeggiano il sentiero, ormai tra i faggi, si arriva a Colle del Vomero dove termina il tratto in comune

tra i sentieri 6 ed 8.(foto sotto).    A  questo   punto   il  sentiero  si  fa  più  impegnativo  dandoci  però

la possibilità di ammirare alle nostre spalle i monti " Bello " (1796 m.), " Ginepro " (2004 m.) e, poco più in lontananza " Passeggio "(2064m.) e "Fragara" (2005 m.).  Siamo ormai nel bosco "Faito".   Dopo circa dieci min. dal Colle del Vomero ecco il sentiero svoltare a sinistra  - anche qui attenti a non andare dritti -    costeggiare vecchie carbonaie, e dopo un altro quarto d'ora  percorrere  una  brevissima  discesa.

biforcazione sentieri 8 e 6

Il tratto più duro è ormai alle spalle!!!   Il sentiero, da qui in poi, si fa meno scosceso, costeggia, fino  al limitare del bosco, un fosso prima a destra e poi a sinistra, attraversa un'ampia radura costellata da spinosissimi   cardi   per   arrivare  alla   splendida   "Sella   Faito".  (60  min. ca. da Colle del Vomero)

Aia sella faito

Nel periodo giugno-luglio, questa zona è ricchissima di gustosissimi spinaci di montagna e di fragoline di bosco. In antico era luogo di riunione dei pastori che si riunivano intorno ad un' aia acciottolata ora coperta dal cemento (foto) Proseguendo a sinistra in direzione di quest'ultima - dritti si raggiunge il vicino M. Monna (1952 m.) in circa 50 min. - si arriva in 10 min. sul punto più alto (1750  m.  s.l.m.)    La   brevissima   discesa     che

conduce alla croce  si percorre in un attimo, tanta è la fretta di osservare l'eccezionale panorama che ci

attende.  Nelle giornate limpide, infatti, verso Sud, si vedono addirittura il Circeo e le Isole Pontine. Si  può dire però che la Rotonaria sia il balcone della Valle del fiume Cosa, con  lo sguardo che spazia sulle valli del Liri e del Sacco delimitate dalla quinta dei monti Lepini e degli Aurunci e va lontano fino ai monti Prenestini e i Colli Albani.   Subito sotto il ciglio della cresta è visibile l’imponente e antica croce di faggio divelta dal vento.  Si scende  con  lo

Panorama verso Sud

sguardo in picchiata e, giù dove il declivio si addolcisce,  appare la Certosa incastonata tra il verde  dei
La croce della Rotonaria

boschi secolari, si scende nell’orrido della valle, si risale:  San Nicola, Veroli, Alatri, Frosinone e i paesi che fanno corona alle falde dei Lepini; a destra Trivigliano, Torre Cajetani, lo specchio del lago di Canterno, Fumone e lontano, tra la foschia delle fabbriche e dell’autostrada, Paliano, Colleferro, Segni….La Monna interrompe lo sguardo e, per vedere Roma, devi andare, di notte, sul Vermicano!!!.   A sinistra c’è   la  natura selvaggia  dei   monti. Il già cennato   “  gruppo   delle   Pratelle”   (m  Ginepro,   m.    Bello,

m.Passeggio…) fa  bella  mostra di tutto  il suo splendore   (foto   in   basso).   Natura    incontaminata,

fatta di rupi, boschi e dirupi dove ancora vivono il lupo e l’orso e volteggia l’aquila ed è difficile immaginare che ci sia stato mai l’uomo.    Al di là si scende nella Val Roveto. C’erano “strade” e da lì venivano il brigante Chiavone e la sua banda che tra quelle rupi si rifugiavano, dove, tra gli ultimi faggi che vedi arrampicarsi su Pratelle

Il  gruppo delle "pratelle"

il brigante fu fucilato a tradimento. E lì, prima di Chiavone c’erano stati Fra Diavolo e Gasparone. “Strade” di contrabbandieri e mercanti quando oltre l’ultima cresta era Regno delle due Sicilie e al di qua Stato Pontificio.

 

 

Vedi anche la descrizione per il sentiero C.A.I. nr. 9

 

CARTINA                                                                         Foto   album

 

 

Riferimenti cartografici:

 

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